
820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. 790 milioni sono gli obesi. Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione la FAO rafforza il suo programma: avere diritto a un’alimentazione sana. I progetti e gli eventi.
“È necessario intervenire affinché un’alimentazione sana sia disponibile per tutti”. Questo il messaggio che la FAO, l’Organizzazione delle nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura lancia con un video in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione 2019, (World Food Day), ricorrenza che si celebra ogni anno il 16 ottobre per ricordare l’anniversario della data di fondazione della FAO, nel 1945.
Un video di 30 secondi per chiedere con forza che tutti abbiano accesso nel mondo a diete sane e sostenibili. E non è un caso che il motto della Giornata quest’anno sia “Un’alimentazione sana per un mondo #FameZero”, dove #FameZero è il secondo dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 lanciata dall’ONU il 2015.
Giornata dell’Alimentazione
Tra fame e obesità i numeri dell’emergenza alimentare
Oltre 820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame. Una persona su nove non ha di che sfamarsi, e quello che riesce a mangiare non è sano perché bisogna accontentarsi di quello che si trova e che spesso non ha un’origine sicura. 149 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di rachitismo, 49 milioni sono deperiti. Le persone denutrite sono di nuovo in aumento e sono in aumento le morti per alimentazione scorretta.
L’altra faccia della medaglia è l’obesità. Più di 670 milioni di adulti e 120 milioni di ragazzi tra i 5 e i 19 anni sono obesi: sono 40 milioni i bambini in sovrappeso. Per curare le patologie connesse all’obesità (tra cui insufficienza cardiaca, diabete, alcuni tipi di cancro) si spendono oltre 2mila miliardi di dollari l’anno: una cifra che potrebbe essere spesa per migliorare l’alimentazione. Dunque non è carente solo la quantità del cibo a disposizione ma ora più che mai anche la qualità.
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Non solo dar da mangiare agli affamati
Ecco perché “è importante far sì che alimenti nutrienti e sostenibili siano alla portata di tutti”, dice la FAO. Non solo “dar da mangiare agli affamati”, ma sfamare con un’alimentazione sana e nutriente, mantenendo al tempo stesso sano il Pianeta. Riequilibrare le risorse è un imperativo primario: i danni ambientali causati al sistema alimentare (perché il cambiamento climatico ridurrà prima o poi la resa delle coltivazioni in termini di quantità e qualità) potrebbero aumentare dal 50 al 90% nei paesi a basso e medio reddito a causa di un’alimentazione scorretta a base di carne e alimenti trasformati.
Sotto accusa sono i nuovi stili di vita: non più prodotti di stagione, ma sempre più trasformati e/o conservati; non più ritmi regolari nei pasti ma determinati da quelli lavorativi; non più cibi cucinati in casa ma presi dai ristoranti da asporto, acquistati per strada, consumati al fast food o a mensa. Per questo la campagna FAO di quest’anno, in particolare, richiama l’attenzione di tutti i settori affinché tutti abbiano accesso a diete sane e sostenibili e, al tempo stesso, chiede a tutti di iniziare a riflettere su ciò che mangiamo.
FAO: tutti dobbiamo fare la nostra parte
Cosa fa la FAO per migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione? Otre a seguire in prima persona vari progetti di educazione alimentare in diverse parti del mondo , come Filippine, Yemen, Panama, la FAO collabora con organismi nazionali (c’è un progetto nelle università africane) e con i governi. È il caso della Corea, dove la promozione di un’alimentazione più sana attraverso linee guida è diventata a Seul, ad esempio, la certificazione di “pasto intelligente” nei ristoranti , mense aziendali e asili che offrono pasti a basso livello di grassi e sale. Anche il settore privato può fare la sua parte, ad esempio – chiede la FAO – eliminando gradualmente la pubblicità, la promozione e gli sconti su alimenti ad alto contenuto di grassi, zucchero e/o sale, specialmente se destinati a bambini e adolescenti.
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Anche agli agricoltori la FAO rivolge il suo appello: tra le varie azioni che questi possono attuare, c’è la riduzione di perdite e sprechi alimentari. Infine, anche noi consumatori siamo chiamati a fare la nostra parte. Un gesto fra tutti: limitare il consumo di alimenti la cui produzione richiede un uso eccessivo di risorse naturali, come l’acqua. Oppure possiamo sostenere la biodiversità locale, ridurre o eliminare il consumo di alimenti industriali e di cibi pronti, optare per alimenti più diversificati e tradizionali e sostenere, o addirittura promuovere, programmi salutari e campagne di educazione sanitaria.
Gli eventi della Giornata Mondiale dell’Alimentazione

Oltre 150 paesi nel mondo partecipano agli eventi – più di 500 – organizzati dalla FAO per celebrare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione: maratone, marce per la fame, concerti, concorsi, mostre, spettacoli culturali. In Italia gli eventi sono in questi giorni una ventina; in Puglia si tengono ad Alberobello, Andria e Pietramontecorvino.
La cerimonia principale si tiene oggi presso la sede della FAO a Roma. Alla presenza di autorità e capi di Stato, il prof. Jeffrey D. Sachs parlerà dello stretto legame tra l’alimentazione sana, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 2 – Fame Zero – e l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Ma le celebrazioni nella capitale sono già partite giorni fa con la pubblicazione il 14 ottobre del rapporto FAO sullo Stato Mondiale dell’Alimentazione e dell’Agricoltura e la 46a sessione del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale.
Alimentazione sana e sostenibile: il concorso
E c’è anche un concorso riservato a bambini a ragazzi di tutto il mondo dai 5 ai 19 anni. A loro viene chiesto di creare un poster che spieghi cosa e come fare per avere accesso a un’alimentazione sana, ma anche come fare per migliorare la nostra dieta quotidiana. Il tutto per raggiungere, anche in questa maniera, l’Obiettivo 2 #FameZero.
C’è tempo fino all’8 novembre per inviare l’immagine del poster. Quattro le categorie, divise per età; ai tre vincitori per ogni categoria verrà assegnato un pacco dono a sorpresa, un certificato i riconoscimento FAO e la promozione dei lavori da parte i tutti gli