
L’8 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale degli Oceani. Tema di quest’anno è “Oceano: vita e mezzo di vita”. Eventi, convegni, cooking show, messaggi su TikTok ricordano quello che tutti possiamo fare per proteggere questa riserva di biodiversità
La Giornata Mondiale degli Oceani si celebra l’8 giugno di ogni anno. L’idea di celebrare i mari ma soprattutto la necessità di proteggere la incredibile ricchezza di biodiversità che custodiscono risale al 1992, quando la Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, ma è nel 2008 che l’UNESCO la istituì ufficialmente. Da allora più di 140 paesi hanno aderito all’evento e si impegnano a garantire uno sviluppo sostenibile e durevole degli oceani.
Il tema di quest’anno è “The Ocean: Life & Livelihoods”, “Oceano: vita e mezzo di vita” cioè la vita degli oceani e la dipendenza di noi umani da queste immense distese di acqua che rappresentano il più grande ecosistema del pianeta.
I dati dell’ONU parlano chiaro: gli oceani sono in serio pericolo perché “aggrediti” dai circa 680 milioni di persone che vivono nelle zone costiere basse (e che saliranno a circa 1 miliardo entro il 2050), persone che non solo vivono dal loro rapporto col mare e ne traggono benefici, ma che alimentano l’emanazione di carbonio e gas serra. Necessarie dunque le buone pratiche, da quelle più semplici e quotidiane (non sprecare acqua, utilizzare detersivi e solari biologici e naturali, non gettare la plastica in mare o in spiaggia) a quelle più complesse e collettive che chiamano in causa istituzioni, associazioni e cittadini. Ma è necessaria anche una massiccia sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Gli eventi: salviamo gli oceani postando una foto
Sono numerosi e diversi tra loro gli eventi che celebrano la giornata degli oceani, a cominciare dai convegni. Ispra partecipa a Cannes al convegno “Dalla costa agli abissi”, organizzato dall’Accordo Ramoge, e insieme agli altri partner del Progetto Indicit II. Verranno presentati i risultati di campagne di rilevamento nelle zone3 profonde ma anche i dati sulla vita sulle coste e nelle aree poco profonde degli oceani. Per l’occasione Ispra invita a postare le foto delle azioni intraprese per ridurre l’inquinamento da plastiche nel mare a questo link .
A Catania meeting internazionale sull’interazione pesca-cetacei
Pescatori e delfini interagiscono in mare sin da tempi primordiali poiché alla ricerca della stessa risorsa ittica. Molto spesso accade un cetaceo si ciba parzialmente o completamente di un animale catturato dagli attrezzi da pesca, prima che questo possa essere recuperato a bordo del peschereccio dal pescatore. Si tratta di un’importante questione emersa nella regione del Mar Mediterraneo, soprattutto presso le flotte che praticano la piccola pesca artigianale. E’ questo il tema che l’associazione Marecamp (Ente del Terzo Settore che conduce attività di ricerca, formazione e divulgazione sulla conservazione dei cetacei) tratta in una tre giorni di scambi tra esperti provenienti da diversi paesi mediterranei che a partire da oggi aiuteranno a identificare soluzioni per, da una parte, ridurre gli impatti economici per i pescatori, e dall’altra, evitare il rischio di catture accidentali di delfini negli attrezzi da pesca quali reti e palangari.

Il workshop è organizzato nell’ambito del progetto internazionale “Mitigating dolphin depredation in the Mediterranean fisheries. Joining efforts for strengthening cetacean conservation and sustainable fisheries” coordinato dall’Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell’area atlantica contigua (ACCOBAMS), dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (GFCM-FAO), dal Centro di attività regionale per le aree specialmente protette (RAC/SPA), e dalla Piattaforma dei pescatori europei a basso impatto ambientale (LIFE) che hanno deciso di unire le loro forze per affrontare questo tema delicato per diverse attività di pesca del Mar Mediterraneo. IL progetto è denominato anche “Depredation”. L’evento è anche parte degli “European Maritime Days in My Country” e aderisce alle Campagna 30×30 il cui obiettivo è proteggere il 30% dei mari entro il 2030”
Cooking show e TikTok per celebrare gli oceani
Alle ore 17:30, cooking show dell’ internet Chef carlo, che all’interno della Milano Design Week 2022 proporrà ricette e piatti con ingredienti ittici di provenienza sostenibile. L’appuntamento è organizzato da MSC Marine Stewardship Council che in questa occasione presenterà insieme a Findus Fish For Good, manifesto che riassume l’impegno dell’azienda nel proteggere e preservare il presente e il futuro degli oceani. Anche Capitan Findus parteciperà alla Giornata degli oceani da Venezia, dove metterà in funzione un nuovo dispositivo innovativo per la pulizia dei mari, in grado di catturare rifiuti galleggianti.
Partecipa alla Giornata degli Oceani anche la Galleria degli Uffizi (@uffizigalleries), che dal suo canale TikTok trasmetterà un messaggio di sensibilizzazione.
Nella piscina termale più profonda del mondo la prima conferenza subacquea
La Giornata mondiale degli Oceani offre anche l’occasione per programmare un evento inconsueto come la prima conferenza subacquea al mondo. Ci ha pensato Y-40® THE DEEP JOY, la piscina con acqua termale più profonda del mondo, ha deciso di dare il via alle celebrazioni della Giornata raccogliendo giorni fa un’intera squadra di apneisti, artisti e celebrità legate ai mari che hanno espresso in un video il loro sentire rispetto agli oceani e all’acqua.
Julie Gautier, regista e ballerina in apnea di capolavori come Ama e Narciso, ha ricordato che nella sua lingua, in francese, le parole madre e mare hanno lo stesso suono. Mike Maric, coach del respiro CONI, ha raccontato come libera il delfino che è in lui, mentre Francesco Sena, velista e youtuber del mare, considera l’oceano il suo migliore amico: “Quando ne ho bisogno, lui c’è”. Anche per i più grandi campioni di apnea, il legame con l’oceano è a filo doppio: per il primatista Umberto Pelizzari è una seconda casa, mentre la campionessa mondiale, Alessia Zecchini, campionessa mondiale di apnea lo considera l’unico posto in cui liberare la mente, Florian Fischer noto regista subacqueo che da piccolo non ha ricordo di un bel rapporto con l’oceano, ora non potrebbe più farne a meno, Dada Li, modella e artista subacquea che quando si immerge è affascinata dall’immaginare quanti animali vivano in questo mondo sommerso, Marco Spinelli, documentarista del mare che sta profondendo il suo impegno per salvaguardare molte specie animali secondo cui gli oceani rappresentano l’origine della vita e per questo vanno salvati ed Ilaria Molinari lo considera il luogo in cui esprimersi al 100%. Menzione speciale per Fabrizio Pagani, campione mondiale di apnea paralimpica, che in acqua abbatte tutte le barriere.
La prima conferenza subacquea al mondo sui temi della natura, si terrà proprio nelle profondità di questa piscina termale da record il prossimo ottobre. Un contesto in cui molti di questi personaggi si ritroveranno, questa volta sott’acqua per dei brevi interventi e speech attraverso maschere per la comunicazione subacquea Ocean Reef e campane, dalle quali porranno l’accento sull’impegno ambientale che vede tutti coinvolti e che in Y-40® è già parte di un progetto iniziato fin dall’apertura.
Sin dal 2014, infatti, la piscina Y-40® si è contraddistinta per un uso sostenibile della risorsa energetica grazie al riscaldamento geotermico. Così, grazie ai 4.300.000 litri di acqua termale, che sgorgano dal sottosuolo a 87° C e sono distribuiti nell’impianto a 32/34° C fino alla profondità di 42,15 metri, la differenza di temperatura viene sfruttata per riscaldare l’intera struttura ed il suo hotel e per produrre l’acqua calda, processo che avviene tramite grandi scambiatori di calore.
Y-40® non impiega acqua da bere, usa sistemi di controllo dei consumi, utilizza energia verde proveniente da fonti rinnovabili come l’impianto fotovoltaico. Già nel 2018, con l’evento Plastic Dive, ha sensibilizzato apneisti e subacquei sull’inquinamento da plastica negli oceani, creando un’installazione in acqua con 40mila bottigliette e migliaia di rifiuti plastici che rendevano l’ambiente similare al tragico habitat delle forme di vita marine. Attualmente le emissioni di Co2 sono state abbattute dell’80%.