Giornata internazionale delle foreste: tutelarle per salvare il Pianeta

foresta paraguay @Gianfranco Mancusi - WWF Paraguay
Gli effetti della deforestazione a vantaggio dell'allevamento: siamo in Paraguay (@Gianfranco Mancusi - WWF Paraguay)

Le foreste assorbono 1/3 delle emissioni di co2 causate dall’uomo matra il 2001 e il 2015 persa un’area di foreste estesa quanto la Germania per l’espansione delle aree agricole. Il nuovo report WWF  e la prima guida alle foreste in Italia di Altraeconomia e FSC Italia

Le 36 miliardi di tonnellate di anidride carbonica (CO?) immesse ogni anno nell’atmosfera causate delle attività umane, hanno ad oggi portato all’aumento di circa 1,1°C della temperatura media globale, rispetto al periodo preindustriale.

Per quanto l’uomo possa adoperarsi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, non sarà possibile limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C entro metà del secolo – come previsto dall’Accordo di Parigi – senza preservare la capacità delle foreste e di altri ecosistemi naturali, come le savane e zone umide, di assorbire ingenti quantità di CO2 dall’atmosfera. Proprio dell’importanza delle foreste per il clima parla il nuovo report WWF, pubblicato il 21 marzo in occasione della nella Giornata internazionale delle foreste “Deforestazione e cambiamento climatico: l’impatto dei consumi sui sistemi naturali” e realizzato in vista di Earth Hour, la mobilitazione globale del WWF per la natura e il clima che, il 26 marzo alle 20.30, invita tutti a spegnere un’ora le luci come gesto simbolico per un futuro più sicuro, giusto e sostenibile.

Foreste polmone verde della Terra…

Infografica-Deforestazione-
Infografica sul ciclo della deforestazione: la scomparsa delle foreste amplifica la crisi climatica

Le foreste sono a livello globale il secondo maggior serbatoio di carbonio dopo gli oceani: trattengono complessivamente ben 861 miliardi di tonnellate di carbonio e ogni anno assorbono circa un terzo delle emissioni antropiche di CO2, evitandone l’accumulo in atmosfera. Le foreste, inoltre, forniscono tanti altri servizi connessi con il clima, come la produzione di ossigeno e la regolazione del regime delle piogge.

…ma per qualcuno è meglio la deforestazione

Questi cruciali servizi vengono però compromessi quando ecosistemi naturali, come le foreste, vengono distrutti o degradati. Considerando che gli alberi sono costituiti per circa il 20% del proprio peso da carbonio, parte della CO2 assorbita dalle foreste tramite la fotosintesi viene riemessa in atmosfera quando gli alberi vengono tagliati. In questo modo, da essere parte della soluzione le foreste diventano parte del problema: la deforestazione rappresenta infatti la seconda fonte umana di CO2, con ben 8 miliardi di tonnellate di CO2 emesse ogni anno dal 2000 ad oggi, periodo in cui è stato perso ben il 10% della superficie forestale mondiale. Oltre ai problemi legati al clima, la deforestazione mette a rischio la sopravvivenza delle popolazioni indigene che dipendono strettamente da questi ecosistemi e provoca la perdita dell’habitat di molte specie animali e vegetali, causandone spesso l’estinzione.

Agricoltura, la grande accusata

Tutelare foreste e altri habitat è quindi indispensabile per il futuro dell’umanità, della biodiversità e dell’intero Pianeta, e ognuno di noi può contribuire.  Secondo il report del WWF, infatti, quasi il 90% della deforestazione a livello globale è dovuto all’espansione dell’agricoltura. Gli allevamenti di bovini insieme alle coltivazioni di palma da olio, soia, cacao, gomma, caffè e legno sono stati responsabili del 57% della deforestazione connessa con l’agricoltura tra il 2001 e il 2015, portandoci via un’area di foreste grande quanto la Germania.

In questo contesto, l’Unione europea risulta essere il secondo maggiore importatore al mondo di questi prodotti, generando con le sue abitudini di consumo enormi impatti sulle foreste tropicali di tutto il Pianeta, ma anche su praterie, zone umide, savane e tutti quegli ecosistemi ricchi di biodiversità che vengono distrutti per fare spazio a coltivazioni, piantagioni e pascoli.

“ Nel solo 2017, l’Ue ha causato il 16% della deforestazione associata al commercio internazionale di materie prime – afferma Isabella Pratesi, direttore Conservazione del WWF Italia -. Stiamo letteralmente “mangiando” le foreste del Pianeta, amplificando così gli impatti del cambiamento climatico che invece potremmo mitigare proteggendo gli ecosistemi naturali e ripristinando quelli degradati”.

Una guida per conoscere le foreste d’Italia

E proprio in occasione della Giornata internazionale delle foreste esce Il richiamo delle foreste, un libro che contribuisce in modio significativo a fare conoscere foreste, boschi, alberi e itinerari del belpaese. Pubblicato da Altraeconomia in collaborazione con FSC Italia con schede a cura di Diego Florian, Direttore di FSC Italia; Alberto Pauletto, Communication manager di FSC Italia; Marianna Usuelli, giornalista e autrice per Altreconomia, Il richiano delle foreste si presenta come una guida gradevole e articolata che parte da un dato concreto: nel nostro Paese ci sono 11 milioni di ettari di “selve oscure” e solari pinete, faggete vetuste e giovani vivai. Sono una bellezza verticale, profonda e resiliente ma anche una risorsa preziosa per affrontare la crisi climatica e i suoi impatti. Sono un bene comune perché forniscono “servizi” alla comunità: aria e acqua pulite, biodiversità, tutela del suolo, fissazione della CO2. Sono un monumento naturale e culturale perché raccontano storie e offrono svago e benessere.

Con Il richiamo delle foreste, in libreria dal 24 marzo, Altreconomia, in collaborazione con FSC Italia, ha mappato e proposto ai lettori  e ai viaggiatori 38 foreste e oltre 100 luoghi, itinerari, cammini e sentieri, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Una guida turistica e culturale, orientata alla sostenibilità, ricca di riflessioni e informazioni sulle foreste italiane ma anche di indicazioni pratiche per visitare luoghi spesso maestosi e spettacolari in tutta Italia.

I boschi italiani sono un patrimonio di biodiversità: dal Gran Bosco di Salbertrand in Piemonte alle faggete vetuste del Patrimonio Unesco, dalle solari pinete costiere toscane, alle foreste “sonore” da cui si producono i violini, dagli alberi “monumentali”, come i Giganti della Sila o gli agrifogli siciliani, fino alla profumata macchia mediterranea. Per questo Il richiamo delle foreste è una guida importante, che si rivolge agli appassionati ma anche a sempre più un nutrito gruppo di “turisti  responsabili”, che si stanno avvicinando ad un turismo curioso, attento all’ambiente e al benessere.

A proposito di FSC

La mission di FSC Italia – partner di Altreconomia nella realizzazione di questo libro – è promuovere la gestione attiva e sostenibile dei boschi, bilanciando interessi ambientali, sociali ed economici e garantendo, grazie alla certificazione, produzioni responsabili nella filiera forestale e la valorizzazione dei servizi ambientali offerti dai boschi.

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