Giethoorn, la Venezia dei Paesi Bassi, ecosostenibile. Ritornano le “città giardino”?

Un villaggio di meno di 3mila persone dove il verde è dappertutto e ci si sposta solo a piedi, con bici o barca. Un ritorno alla Garden City?

Giethoorn è davvero un posto incantato. Guardando l’intera area dal satellite di Google Maps, si vede un territorio completamente verde, costellato di canali e specchi d’acqua, attraversato da una sola strada che collega la città al resto del mondo, mentre le altre vie di collegamento interno sono rigorosamente pedonalizzate. Sembra quasi la “Hobbiton” di Tolkien, un luogo irreale, ma invece è reale, esiste davvero.

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Giethoorn

giethoorn garden city

Si trova in Olanda, precisamente nella parte nord occidentale della provincia di Overijssel, a 120 chilometri da Amsterdam, ad un metro sotto il livello del mare. La comunità è composta da circa 2600 abitanti ed è situata nel Parco Nazionale Weerribben-Wieden, costellato di torbiere, stagni, laghi, foreste paludose, canneti e prati fioriti.

Fondata all’inizio del XIII secolo dalla setta dei Flagellanti, in passato l’area veniva utilizzata come punto di raccolta di torba e giunchi. I ponti, se ne contano poco meno di 200, collegano le strade e i terreni.

Con giardini rigorosamente fioriti e case completamente ecosostenibili, Giethoorn può essere un importante punto di riferimento per l’ecosostenibilità.

Venezia

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L’amministrazione comunale di Venezia sta cercando di attuare una serie di interventi mirati a ridurre l’inquinamento, partendo proprio dalla barche

Se Giethoorn è considerata la Venezia dei Paesi Bassi o la Venezia Verde, Venezia, con i suoi mille canali navigabili e una popolazione di circa 260mila abitanti, una storia millenaria da protagonista indiscussa, città museo e un turismo costante ed invasivo, che ha cambiato letteralmente il volto della città, non può essere considerata propriamente una capitale “green”.

Venezia ha un fascino unico ed è conosciuta, apprezzata, amata e visitata da tutto il mondo, ma la palude ha grossi problemi di inquinamento che dipendono dalle attività umane: le industrie presenti nell’area, le utenze cittadine e l’agricoltura scaricano nella laguna notevoli quantità di rifiuti che i sistemi di depurazione non sono sempre in grado di gestire. Inoltre, l’afflusso costante di milioni di turisti, provenienti ogni anno da tutto il mondo, e la presenza in città di grandi navi da crociera che la attraversano, portano irrimediabilmente altri rifiuti da smaltire. Gli scarichi delle imbarcazioni a motore, poi, inquinano l’aria più delle auto, che peraltro sono praticamente assenti. L’amministrazione comunale, nel frattempo, sta cercando di attuare una serie di interventi mirati a ridurre l’inquinamento, partendo proprio dalla barche.

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Garden City

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Le Garden City, le “città giardino”, sono agglomerati urbani ideali a misura d’uomo completamente avvolti dal verde

Le Garden City, le “città giardino”, sono agglomerati urbani ideali a misura d’uomo completamente avvolti dal verde. L’idea, ancora una volta, nasce nell’Inghilterra Vittoriana, quando la rivoluzione industriale ha degradato i centri urbani.

La prima città costruita secondo questi criteri è Letchworth, nel 1903, a circa 50 chilometri da Londra. Questa distanza doveva garantire una fascia verde che doveva assicurare ai cittadini tutto il necessario per sopravvivere e ridurre l’avanzata indiscriminata della città.

L’idea è bellissima ma non è stata poi messa in pratica con queste caratteristiche. Negli anni Trenta è stata poi sostanzialmente abbandonata, ma per tutto il XX secolo sono stati creati quartieri e rioni in molte città italiane con questi requisiti, per poi trasformarsi in città nelle città. Per esempio, Mirafiori a Torino, Milano Due a Segrate, Cruillas a Palermo, Marano di Napoli o il quartiere di Monte Sacro a Roma.

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Il concetto di verde nelle città di oggi

In ogni città, oggi, sono previsti spazi verdi. Ogni fabbricato, ogni quartiere, ogni area edificabile dovrebbe contenere una certa quantità di verde. Il concetto delle aree esterne vincolate delle città per la sussistenza dei residenti è comunque un caposaldo dell’urbanistica.

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Nonostante il radicarsi progressivo dell’idea ambientalista nelle menti dei cittadini, il verde però, non è sempre considerato come un bene necessario. In alcune città, i Piani Urbanistici prevedono che ogni area libera sia edificabile. Il concetto di perequazione, poi, fa il resto. La perequazione, in sostanza, prevede che ci sia omogenea attribuzione dei diritti edificatori tra i proprietari e possibilità di trasferire i diritti edificatori da un’area ad un’altra. Se questo concetto doveva “parificare” e “agevolare” le cose, in realtà nell’applicazione ha creato ulteriori scompensi che le amministrazioni e i tecnici hanno utilizzato a piacimento.

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Per risolvere il problema dell’inquinamento e tutti i mali ad esso connessi, bisogna necessariamente tornare ad avere una visione ambientalista dei nostri spazi vitali. Forse, bisognerebbe tornare a realizzare garden city.

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