
Succede a Monaco di Baviera: il preside di un liceo pronto a sanzionare gli studenti che partecipano al Friday For Future.
Fridays For Future è una manifestazione ormai di portata mondiale, una protesta pacifica ma determinata contro i cambiamenti climatici, che, settimana dopo settimana, aumenta la sua cassa di risonanza mediatica.
Un’idea nata e lanciata dall’insegnamento della piccola Greta Thunberg che porta in piazza e per le strade milioni di giovani e adulti in tutto il mondo. Abbiamo già raccontato come la Puglia si sia organizzata e mobilitata negli scioperi durante il mese di marzo, in tutte le province della regione.
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Questa volta il focus sale un po’ più su ed esce dai confini nazionali, in una situazione dai risvolti controversi.
Friday For Future, Germania

Il Paese della cancelliera Merkel si è mostrato attivo al pari degli altri, chiamando in corteo migliaia di individui, perlopiù bambini e studenti che hanno rinunciato ad un giorno di scuola per dar vigore alla loro voce univoca ai problemi ambientali di oggi. Che si riverseranno inevitabilmente sul domani, di cui loro saranno cittadini e protagonisti.
Nelle scorse settimane sono stati contati – seppur sotto una pioggia battente – più di diecimila ragazzi a Monaco di Baviera, in corteo da Odeonspaltz verso Marienplatz e Theresienwiese.
Sempre nelle scorse settimane, sempre in Germania, nella capitale Berlino, sono stati più di 25 mila gli aderenti all’iniziativa del Friday For Future. Ancora una volta giovanissimi in larga prevalenza.
In questo grande clima di riflessione e protesta si è sollevata una dichiarazione destinata a far discutere.
Tutta “colpa” del professor Hansjakob.
Friday For Future: multe per gli studenti che manifestano
Il preside del liceo Wilhelm-Hausenstein-Gymnasium ha scritto una lettera in cui afferma che non ci sarà più tolleranza per le assenze del venerdì causa manifestazione contro i cambiamenti climatici.
Non solo.
Gli assenti saranno sanzionati anche con multe fino a 350 euro.

Una scelta impopolare, in forte controtendenza con docenti e altri dirigenti scolastici che hanno condiviso e sostenuto i propri alunni– molte volte in maniera attiva – nel sentirsi responsabili e cittadini del mondo.
Naturalmente non è – quella del dirigente – una presa di posizione contro l’ambiente: il suo dissenso nasce del fatto che «andare in piazza» non basta ma bisogna diventare in prima persona emblema di un mondo rispettoso, cosciente e fondato su valori etici. E per far questo non è così indispensabile interrompere le lezioni in un giorno settimanale.
La discussione si è immediatamente sollevata, e a dire il vero non sono mancati i sostenitori di Hansjakob, i quali invocano uno stile di vita che sia sempre ossequioso delle leggi ambientali e non soltanto per qualche ora di un venerdì.
A prescindere da tutto, è fondamentale sottolineare la necessità di non alimentare in modo eccessivo il fuoco che da Greta Thunberg sta appiccandosi nei cuori e nelle menti di questi giovani.
Anche a costo di qualche sacrificio.
Anche col rischio di una multa di 350 euro.