Foreste fatate: alla scoperta dei boschi magici tra Ufo, alberi curvi e fantasmi

Alla scoperta delle Foreste fatate. Fitte vegetazioni e spicchi verdi con qualcosa di magico, che le rende, nella loro bellezza, originalmente affascinanti.

Le chiamano le Foreste fatate, perché non sono semplicemente fitte vegetazioni, spicchi verdi o moltitudini di arbusti. Hanno qualcosa di magico e particolare, che le rende, nella loro bellezza, originalmente affascinanti. Su Ambient&Ambienti, abbiamo scelto di sceglierne qualcuna e farci conquistare dallo spettacolo della natura.

LEGGI ANCHE: Boschi in Piedi in difesa dell’Amazzonia

Crooked Forest: la foresta magica della Polonia

C’è il paranormale: sono stati gli Ufo. Chi “rilegge” la storia: erano esperimenti dei nazisti. E chi cerca solo elementi naturali: è causa di vento e neve. Qualunque sia il motivo, la magia del mistero non fa altro che amplificare il fascino della ‘Crooked forest’. È la Foresta Storta, 253 km di superficie nella Polonia occidentale, a Nowe Czarnowo. Quattrocento alberi di pino con tronchi incurvati orizzontalmente a 90°, tutti piegati verso nord, circondati da pini con tronchi perfettamente verticali.

LEGGI ANCHE: Energia rinnovabile in Olanda: destinazione green, tra boschi verticali e pannelli solari

In realtà, la teoria più avvalorata è che questi alberi, poi divenuti storti, siano stati piantati a metà degli anni Trenta da contadini o falegnami locali. Avrebbero pressato i tronchi con strumenti meccanici per un periodo compreso tra i 7 e i 10 anni. L’obiettivo era quello di ricavare un legno curvo, adatto alla costruzione di mobili, armi e navi.

LEGGI ANCHE: Smart Forest, il software per boschi sostenibili

Al termine della curvatura, i pini tornano a salire verso l’alto, dritti. Nonostante la loro età, gli alberi sono relativamente bassi e raramente superano i 15 metri di altezza.

Durmitor national Parl: foreste fatate anche in Montenegro 

Foreste e parco nazionale in Montenegro
Foreste e parco nazionale in Montenegro

Di magico, in questo parco, c’è principalmente il paesaggio.  Può vantare la ricchezza di bellezze naturali e valori culturali del Durmitor e del fiume Tara, che hanno contribuito all’iscrizione del Parco Nazionale Durmitor nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1980, mentre nel 1977 il fiume Tara e il suo canyon sono stati inseriti, nell’ambito del programma dell’UNESCO “Man and Biosphere”, tra le Riserve della Biosfera.

Situato nella parte nord-ovest del Montenegro, il Parco copre una vasta superficie del massiccio del Durmitor, per un totale di 39.000 ettari. Dai profondi canyon, si innalzano cime montuose, 48 delle quali superano i 2.000 metri d’altezza. Poi, 18 laghi glaciali chiamati “gli occhi della montagna“, situati sopra i 1.500 metri.

Grazie alla ricchezza di flora e fauna, il Durmitor possiede un grande valore naturale e rappresenta una fonte di ispirazione per scienziati e amanti della natura. Per questo è inserita tra le foreste fatate in Europa. Nel suo territorio sono conservate vere e proprie rarità naturali come le foreste di pini neri in località Crna poda, dove i tronchi di più di 50 metri d’altezza superano i 400 anni.

E non mancano monumenti medievali: rovine di città e fortificazioni, ponti e torri di guardia, necropoli con pietre tombali e monasteri nella valle del fiume Tara.

Le foreste del diavolo in Romania

E’ al confine settentrionale della Romania, alla periferia di Cluj Napoca, nel cuore della regione della Transilvania. E se c’è di mezzo Dracula, non può non esserci mistero. La foresta P?durea Hoia, in Romania, è infatti famosa nel mondo a causa dei presunti e frequenti fenomeni paranormali.

Tra i miti, quello di un ex ufficiale dell’esercito che affermò di avere avvistato un UFO mentre era in compagnia della fidanzata e scattò una fotografia dell’oggetto al di sopra della Poiana Rotund? della foresta. Per il direttore dell’osservatorio astronomico di Cluj si trattava di un pallone aerostatico ripreso da un’angolazione particolare, per alcuni era una immagine “autentica”, secondo altri una bufala.

E poi, la leggenda del pastore scomparso con il suo gregge di oltre 200 pecore o la bambina sparita nella foresta e riapparsa 5 anni dopo, senza il minimo segno di invecchiamento.

All’inizio del 1960, invece, Alexandru Sift, un professore di biologia, studiò i fenomeni della luce e del magnetismo che avvengono nella foresta. Fornì un ricco archivio di fotografie dei fenomeni, che andò perduto parecchi giorni dopo la sua morte nel 1993. Fenomeni ‘paranormali’, però, che contribuiscono alla popolarità della foresta.

Foreste magiche in Belgio

Foreste 'da paura' in Belgio
Foreste ‘da paura’ in Belgio

La  Forêt de Soignes è quello che rimane dell’antica Silva Carbonaria o foresta carbonifera già descritta dai romani. È mantenuta al 56% dalla regione delle Fiandre, al 38% dalla Regione di Bruxelles-Capitale ed al 6% dalla Vallonia. A partire dal XIX secolo l’area dell’intera foresta si aggirava attorno ai 100 chilometri quadrati, ma la deforestazione selvaggia l’ha portata all’attuale area di 44,21 km².

La foresta contiene oggi una fauna e una flora limitate rispetto al passato. Per causa dell’influenza umana e dell’impoverimento dell’ecosistema varie piante ed animali nella regione sono scomparsi. Uno dei primi danni fu ad opera di Napoleone Bonaparte che ordinò il taglio di 22.000 querce per la costruzione della Flottiglia di Boulogne predisposta per l’invasione dell’Inghilterra, poi fallita.

Attualmente la foresta è composta essenzialmente da faggi e da querce, gran parte delle quali supera abbondantemente i due secoli di vita. E colpisce anche per le numerose specie di pipistrelli.

Conosci altre foreste fatate? Inviaci una mail a redazione@ambienteambienti.it o tagga @ambienteambienti sui canali social.

 

Articoli correlati