Fischietti in terracotta, la tradizione della famiglia Lasorella

I fischietti in terracotta di Rutigliano sono manufatti realizzati con materiali naturali e legati alla tradizione. La Famiglia Lasorella li produce da 100 anni

I fischietti in terracotta sono diventati una produzione certificata che ha la Denominazione comunale, un passato ed una tradizione che Ambient&Ambienti ha ripercorso con la Famiglia Lasorella.

I fischietti in terracotta sono legati al territorio di Rutigliano

Quando si parla di Rutigliano è inevitabile creare un legame con i fischietti in terracotta. Questi manufatti sono prodotti dalla lavorazione dell’argilla e cotti nelle fornaci. Secondo i censimenti anche di epoca borbonica, vi erano tra i 25 e 28 laboratori concentrati in Via Figuli e Vico I e II Fornaci nella zona dell’ex Cappella di S. Rocco, dove si concentrava il nucleo più consistente delle fornaci che sono state abbattute nel corso degli anni. La più antica fornace rimasta in questa zona appartiene alla Famiglia Lasorella.

La Famiglia Lasorella da 100 anni lavora l’argilla

Filippo Lasorella fischietti in terracotta (foto De Santis)
Filippo Lasorella mentre dipinge un fischietto in terracotta.

La famiglia Lasorella, dunque, è la realtà storica che da 100 anni produce fischietti in terracotta e la cosiddetta ceramica d’uso. La tradizione è iniziata nel 1913 con Nicola Lasorella, sollecitato dalla moglie Vittoria  a rimettere in funzione un’antica fornace di metà ‘800 ed aprire un laboratorio. «All’inizio la nostra produzione era di tegami e pignatte e la realizzazione dei fischietti in terracotta era di completamento. Poi è diventata la produzione principale», ricorda Filippo Lasorella, che ha imparato l’arte dal padre e continuato questa tradizione.

Da allora il lavoro per produrre fischietti è sempre lo stesso. Si parte dall’argilla, la terra rossa ricca di tracce di ferro, alluminio e silicio. «La materia – spiega Lasorella – è offerta dalla natura anche in grande quantità ed a costo molto basso». L’artigiano figulo la sagoma con creatività, passione, abilità e tecnica al tornio, in calchi di gesso in varie forme e grandezze.

La parte fischiante è ottenuta praticando i fori nell’argilla e con la creazione di una camera d’aria per far entrare ed uscire l’aria. «Il vero miracolo – sottolinea Lasorella – è la trasformazione di questa materia senza forma in manufatti con un’anima». Si possono ottenere fischietti con i suoni normale, cupo, col verso degli uccelli e con l’acqua.

Fischietti, il legame con la satira, la tradizione e la cultura

Come accadeva nel passato, così anche oggi i fischietti sono legati alla satira e riproducono personaggi che i figuli attingono dall’osservazione delle vicende quotidiane con aspetti e caratteristiche accentuando difetti e comportamenti. I manufatti sono decorati con i colori più vivaci perché esprimono allegria e festosità. In origine erano giocattoli. Questi caratteristici oggetti, inoltre, rappresentano un’identità e patrimonio culturale: sono celebrati nel museo dedicato, nella sagra che si tiene ogni anno il giorno di Sant’Antonio Abate e con un concorso nazionale, a cui partecipano artigiani di altre regioni.

Il futuro dei fischietti in terracotta legato alla tradizione

Il futuro dei fischietti, che l’amministrazione comunale di Rutigliano ha voluto tutelare con la Denominazione comunale, è legato alle giovani generazioni di figuli. «Se i futuri figuli saranno capaci di rimanere nel solco della tradizione, pur apportando le necessarie innovazioni, questa produzione avrà un futuro»,  ha concluso Lasorella. Il ruolo del laboratorio della famiglia Lasorella, insomma, è più che mai importante nella formazione di giovani figuli disposti a continuare questa tradizione.

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