
Arbusti piantati in pieno centro, incontri e coinvolgimento delle scuole e un’analisi, anche politica, per dare il giusto valore al tema, La Giornata dell’Albero del 21 novembre si è ritagliata un ruolo da protagonista nell’opinione pubblica e, grazie soprattutto all’impegno delle associazioni ambientaliste e volontari, ha animato tutta Italia, con una serie di progetti e iniziative
Il 21 novembre, tutto l’anno. E’ questo, sostanzialmente, il senso della Giornata dell’albero, com’è vissuta da chi per l’ambiente si batte quotidianamente. Un appuntamento che non deve limitarsi a uno sporadico evento ma che deve, al contrario, prendersi la scena nella vita degli italiani (e non solo). E allora, quale modo migliore per far sì che la Giornata dell’albero non si esaurisca in 24 ore, se non piantarne alcuni?
E’ quello che è stato fatto in numerose località, come il Parco Agricolo Sud Milano, teatro della cerimonia conclusiva del percorso di collaborazione intrapreso da Nestlé e Federparchi che ha portato alla piantumazione di ben 400 alberi in tutta Italia. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del concorso di Nestlé “Il buono che ti ri-premia”, che ha dato la possibilità ai consumatori di scegliere in quale parco piantare un albero.
Il progetto ha coinvolto i più importanti parchi del nostro Paese. Cinquanta piante sono state messe a dimora, rispettivamente, nei parchi di Roma Natura, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte in Calabria e nel Parco Naturale dei Nebrodi in Sicilia. Sono 250, invece, quelle piantate nel Parco Agricolo Sud Milano e consegnate oggi alla cittadinanza.
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One Express

Anche One Express rinnova la propria attenzione per l’ambiente e l’impatto ambientale: in collaborazione con Progetto Natù, rilancia l’iniziativa denominata “ONE FOREST” che prevede la messa a dimora di alberi per la rinaturalizzazione del territorio e la compensazione delle emissioni di C02. Il progetto partito da Bentivoglio (BO) continua a estendersi anche in altri Comuni italiani con il coinvolgimento di tutto il Network.
Il programma ha visto la crescente adesione degli Affiliati che compongono il Network, contribuendo così alla diffusione di una nuova cultura ambientale, realizzando una forestazione urbana compensativa al fine di conferire un valore aggiunto al proprio territorio, ottenendo effetti climatici positivi sia a livello locale che globale”.
Con 20mila piante messe a dimora, Progetto Natù vuole testimoniare in modo concreto come la collaborazione con realtà virtuose e attive si possano realizzare interventi significativi su tutto il territorio nazionale, formando al contempo una nuova generazione, sempre più attenta al rispetto dell’ambiente.
Vallelata e Legambiente
Con la messa a dimora di 1.000 alberi e arbusti, entra nella sua fase finale la campagna “Insieme piantiamo alberi” lanciata da Vallelata e Legambiente con l’obiettivo di arricchire il patrimonio arboreo di alcune aree verdi distribuite lungo tutto il territorio italiano e di sensibilizzare in particolare i più giovani alla sua tutela. Un’iniziativa con cui Vallelata contribuisce agli obiettivi di LIFE Terra, progetto Europeo di cui Legambiente è partner italiano, che ha come obiettivo la piantumazione di 500 milioni di alberi in Europa per contrastare gli impatti del cambiamento climatico.
Le aree verdi in cui sono stati piantati i nuovi alberi sono collocate in 5 regioni e sono state scelte dai cittadini che le hanno votate tra una rosa di 10. La preferenza è andata in Emilia-Romagna, a Ferrara: A.R.E. Schiaccianoci; nel Lazio, a Tivoli (Roma): Villa Adriana; in Lombardia, a Paderno Dugnano (Milano): Parco Lago Nord; in Sardegna, a Telti (Sassari): Area verde tra le colline della Gallura; in Sicilia, a Favara (Agrigento): Parco di Giufà – area sud

Aceri, cerri, lecci, pini domestici e tamerici sono solo alcune delle varietà di piante che saranno coinvolte nella piantumazione di novembre, selezionate con la consulenza di esperti agronomi in modo specifico per ogni località, così da integrarsi al meglio nell’ecosistema del posto. Una volta piantati, Legambiente si occuperà della cura degli alberi per i prossimi 3 anni.
L’impegno del WWF
Si piantano alberi, ma si celebra anche la vittoria di quando si riesce a non farli abbattere. E il WWF esulta. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 9178/2022 ha infatti accolto l’appello promosso da due cittadini e ha segnato l’epilogo di anni di battaglie legali. L’appello era mirato a salvare un abete rosso monumentale, per il quale il Comune aveva disposto l’abbattimento per presunte ragioni legate alla tutela della pubblica incolumità. In particolare, il massimo organo di giustizia amministrativa ha evidenziato la mancanza dei presupposti di necessità ed urgenza che il comune ha posto quale motivazione del provvedimento essendo lo stesso fondato su una serie di perizie dalle quali emergeva l’inesistenza di un pericolo, anche potenziale, di crollo.
Si tratta di un provvedimento molto importante perché, oltre ad evitare l’abbattimento di un albero in piena salute, segna un principio fondamentale in tema di gestione del verde urbano: non si abbattono alberi sani se non si ha la certezza scientifica e concreta della esistenza di un rischio per la pubblica incolumità.
Lo stesso principio è stato adottato dal TAR Abruzzo che con sentenza n. 105/2022 ha accolto il ricorso presentato dalla Regione, supportato dall’intervento del WWF Italia e di altre associazioni, contro l’abbattimento di ben 560 alberi per motivi legati alla sicurezza stradale. Il TAR ha infatti ricordato che tali provvedimenti devono tenere conto del principio di proporzionalità che “non tollera presunzioni di pericolosità di un bene da preservare (in specie il patrimonio arboreo) del quale ammette il sacrificio solo se è provato che esso sia inesorabilmente incompatibile con altri beni di rango pari o superiore (la sicurezza stradale)” .
Il WWF è in prima linea nella tutela del nostro patrimonio verde, anche sul piano legale e giudiziario grazie, ad esempio, ai ricorsi amministrativi e alle numerose costituzioni di parte civile in processi aventi ad oggetto incendi boschivi o traffici illeciti di legname. L’associazione chiede inoltre che vengano sostenute e realizzate delle vere e proprie scuole di giardinaggio urbano: “Il nostro verde in città viene troppo spesso incriminato e fatto oggetto di tagli indiscriminati, quando invece avrebbe bisogno di cure e attenzioni dedicati, in modo da poter svolgere al meglio il suo ruolo in piena sicurezza negli ecosistemi cittadini”. Troppo spesso la manutenzione del verde viene affidata o appaltata a soggetti che non hanno interessi, conoscenze o i requisiti adatti per gestire e proteggere gli alberi nelle nostre città.
Alberi linfa della città
Nella Giornata dedicata agli alberi, non manca, poi, un impegno istituzionale. A prenderlo è direttamente il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto: “Gli alberi hanno un grande e positivo impatto sull’ambiente delle nostre città: sono un valore da difendere e rafforzare. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che nei prossimi tre anni siano distribuite 6,6 milioni di piante nelle 14 città metropolitane. Sono in via di definizione proprio in questi giorni gli accordi con undici amministrazioni per il raggiungimento dell’obiettivo annuale di oltre 1,6 milioni di alberi a dimora nel 2022”. Più in particolare , per l’attuazione di questo intervento è stato di recente siglato un accordo di collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (Cufa), che prevede anche una serie di iniziative per coniugare il recupero e la riqualificazione delle zone abbandonate con le attività di sensibilizzazione sui temi ambientali.
L’investimento del PNRR si inserisce nel solco di quanto già avviato dal Ministero nell’ambito del cosiddetto “Decreto Clima”, che per il biennio 2020-2021 ha finanziato progetti simili, seppur più contenuti, volti a piantare circa 300 mila alberi sempre nelle aree delle 14 città metropolitane.
Il Bosco del Molino

Infine, le eccellenze. Il Bosco del Molino (Collecchio – Parma), l’ecosistema boschivo e culturale realizzato esattamente un anno fa da Agugiaro & Figna Molini, in collaborazione con CINSA, diviene Case history studiata a livello Internazionale.
Da Stoccolma, una équipe di ricercatori svedesi del più importante ente di ricerca nazionale, ha selezionato il sito di Collecchio, come quarto sito pilota insieme a Cechia, Qatar e Thailandia. I suoli del bosco piantumato su una superficie di 13 ettari adiacente alla sede della storica azienda molitoria a Collecchio (Parma), forniranno notizie utili e fondamentali per una ricerca dedicata alla corrosione sui metalli finalizzata alla messa in sicurezza delle grandi infrastrutture in metallo come edifici, ponti, gasdotti. Il Bosco del Molino è stato scelto come Case History internazionale anche per le attività di Educazione Ambientale a favore delle Scuole locali che saranno sostenute economicamente dal RISE di Stoccolma.