
Le galline mangiano l’organico e producono uova di qualità. Gli escrementi sono un ottimo fertilizzante naturale. Da sempre l’aia è la discarica naturale per eccellenza
Fertilizzante naturale sempre più utilizzato nell’agricoltura sostenibile.
“La gallina non è un animale Intelligente, lo si capisce, lo si capisce, da come guarda la gente…” recitava una vecchia canzone non sense del mitico duo comico Cochi e Renato. Questo non possiamo affermarlo con certezza, anche se alcuni studi sull’intelligenza degli animali affermono che essi hanno più neuroni dei primati. Possiamo affermare con certezza che il loro utilizzo nel settore alimentare e nella raccolta differenziata è fondamentale.
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L’idea di utilizzare gli escrementi della gallina come fertilizzante naturale nasce dall’esperienza contadina. Qualcuno ha notato che la gallina, il maiale, la capra, il coniglio, l’asino sono ottimi netturbini: consumano gli scarti della tavola e i loro escrementi sono fertilizzanti sostenibili efficaci al 100%.
Fertilizzante naturale: il Progetto Gallina
“La Gallina dalle Uova d’Oro” è il titolo di una filastrocca che ha oggi trovato il suo fondamento. Qualche anno fa è nato il Progetto Gallina Riciclona a Guardistallo, in provincia di Pisa. Il piccolo Comune della Maremma Pisana di circa 1300 abitanti è basato sull’agricoltura. Nel 2014 ha concesso ai cittadini di adottare 4 galline per riciclare i rifiuti organici ed abbassare così le tasse della differenziata. Nello stesso anno è partito il progetto “Adotta du’ galline” dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve con le stesse modalità. Nel 2015 è stato anche presentato all’EXPO di Milano. L’”innovativa idea” è nata nel 2013 in Francia, a Barsac nella Gironda, con il progetto “Poulets et Poubelles”, esportato in altre città francesi. Poi in Italia. Nel 2016 è partito nel Comune di Longobardi, in provincia di Cosenza, riscuotendo un notevole successo. C’è la volontà di allargare la normativa anche ai maiali, noti onnivori e dei quali non si butta nulla, ma sono un po’ più difficili da crescere in casa od in giardino.
Fertilizzante naturale: come funziona il Progetto Gallina
È stato calcolato che due galline ovaiole mangiano mediamente circa 140 kg all’anno di scarti organici delle nostre tavole e producono in media in un anno 300 uova.
Due galline fanno risparmiare circa 3 kg di materiale (plastica, carta, cartone) per le vaschette portauova. Moltiplicando questi dati per gli abitanti di ogni città, i risultati sono a dir poco strabilianti. Però le galline vanno accudite con perizia, curate e vanno tenute pulite. A chi non può allestire un pollaio in casa, il Comune propone “pollai di quartiere”, mantenuti collettivamente in spazi condivisi. La pollina, ovvero gli escrementi della gallina, è un ottimo concime, mentre un team di studiosi della Swedish University of Agricultural Sciences e dell’etiope Addis Ababa University, coordinato dall’entomologo Rickard Ignell, ha persino scoperto che l’odore del piumaggio è un ottimo repellente contro le zanzare. C’è anche chi sta scegliendo la gallina come animale domestico.
La terra insegna: i contadini utilizzano da sempre fertilizzante naturale
Insomma, abbiamo fatto la scoperta dell’acqua calda. I contadini utilizzano da sempre gli animali per l’organico, i loro escrementi per il concime e le loro molteplici qualità nell’agricoltura. È pratica comune utilizzare nella masserie i conigli e gli animali dell’aia per smaltire gli scarti organici. C’è un progetto di Agroforestry (ovvero coltivare alberi e colture insieme per diversificare e migliorare qualitativamente le varie produzioni agricole), il One Goose Revolution, sperimentato nelle colline umbre dall’Università di Perugia. Si tratta sostanzialmente di far pascolare gli animali nei pascoli e nei campi coltivati. Vigneti ed uliveti sono “controllati” da oche, anatre e polli. Inoltre, vengono nuovamente utilizzati i cavalli al posto dei trattori, poiché è stato scoperto che in questo modo le colture e la terra sono più sane e si riduce l’uso di combustibili fossili. Un’altra rivelazione.
Pulire l’ambiente grazie alla presenza degli animali
L’uomo, dunque, sta lentamente tornando all’ambiente. Troppo lentamente. Molti Comuni italiani, soprattutto quelli delle zone interne, campane e montane, utilizzano da sempre capre ed asini per ripulire dalle erbacce le strade ed i prati incolti. Oggi, ci sono anche tanti progetti a riguardo. Costano meno e producono benefici notevoli alle tasche dei cittadini, alle casse comunali ed all’ambiente. Oltre ad attirare e divertire piacevolmente i bambini nati oggi nelle tristi e grigie città.
“Come è buona la gallina, non è intelligente però è molto buona.” Cochi e Renato docet…