
La sezione pugliese della Federazione Europa Verde vuole approfondire cause e conseguenze dell’incendio del 14 gennaio davanti alla recuperi Pugliesi di Modugno. Sotto accusa la partita Bari-Parma giocata al San Nicola
Non si spengono (è il caso di dirlo) le fiamme – stavolta metaforiche – attorno all’incendio che nella mattinata di sabato 14 gennaio si è sviluppato nel piazzale antistante l’azienda Recuperi Pugliesi. L’incendio, domato completamente solo il 17 gennaio dai vigili del Fuoco, ha interessato prima la parte dei rifiuti cartacea con alte nubi di fumo grigio, per poi propagarsi coinvolgendo anche e soprattutto le balle di plastica accatastate sempre sul medesimo piazzale, con fiamme e soprattutto notevoli quantità di fumo nero e denso visibili anche a grande distanza. Contestualmente all’incendio, i sindaci di Modugno Bonasìa e di Bari Decaro, emanavano delle ordinanze che invitavano i cittadini a tenere chiuse le finestre e a evitare attività ludico sportive – o quantomeno all’aperto – nei giorni seguenti. Proprio su questo aspetto si appunta la richiesta di chiarimenti fatta da Europa Verde Puglia con un lungo comunicato.
“Già sabato 14, ad ora di pranzo – è scritto nella nota di Europa Verde Puglia – , i telegiornali locali informavano che le zone più interessate dalle emissioni nocive della combustione erano il quartiere San Paolo e Parco Adria di Bari ed il territorio di Modugno e che le autorità invitavano la popolazione a non uscire. Inspiegabilmente però alle ore 14,00 di sabato si svolgeva nello stadio San Nicola (quartiere Parco Adria di Bari) l’incontro di calcio Bari-Parma. Da un’intervista del responsabile dei Vigili del Fuoco si viene a conoscenza del fatto che “l’incendio ha interessato rifiuti di ogni genere.”!” Da precisare che Parco Adria, insieme a San Paolo e Bari Domani sono i tre quartieri del capoluogo i cui abitanti sono stati invitati dall’ordinanza sindacale a tenere chiuse le finestre.
Europa verde Puglia riporta quindi i dati delle emissioni di Pm10 dei giorni 15, 16 e 17, che l’Arpa Puglia ha pubblicato sul sito del Comune di Modugno. “I controlli eseguiti dall’Arpa con strumentazione portatile, sempre al quartiere San Paolo, hanno indicato in alcune posizioni prossime al palazzetto dello sport concentrazioni puntuali (medie su periodi di alcuni minuti) elevate (dell’ordine di 500 ug/m3 Pala la Forgia alle 20:03; dell’ordine di 600ug/m3 20:08)”.
Sulla base di questi dati Europa Verde Puglia chiede se siano stati tutelati l’ambiente e la salute di chi abita e lavora nella zona in cui si sono diffuse le emissioni di Pm10.
Le domande

In particolare – continua il comunicato – , Europa Verde Puglia ritiene che la popolazione debba essere informata sulle seguenti questioni:
1) Quali sono le cause dell’incendio? Vi è una responsabilità del gestore? Che tipologia di rifiuti sono bruciati nel piazzale antistante l’azienda Recuperi Pugliesi? I rifiuti bruciati corrispondevano a quelli che la Recuperi Pugliesi è autorizzata a gestire?
2) Come mai non si è pensato in via precauzionale di rinviare lo svolgimento della partita di calcio a cui hanno assistito oltre diciassettemila spettatori, nonostante gli avvisi alla popolazione di non uscire di casa, diffusi dai media a cominciare dal tg3 Puglia delle ore 14 a circa due ore dall’inizio dell’incendio?
3) L’Arpa ha comunicato al sindaco il rischio per la salute pubblica degli spettatori e dei calciatori dello stadio San Nicola?
4) Quali conseguenze derivano dalla diffusione delle polveri sottili emesse in grandi quantità per tre giorni consecutivi sui terreni agricoli e sulle strutture all’aperto, come quelle dedicate ai bambini nei parchi cittadini? L’ARPA ha dato indicazioni ai sindaci in merito alla pulizia dei parchi cittadini e procederà ad analizzare i prodotti agricoli a campione?
5) La Regione Puglia ritiene che l’autorizzazione della Recuperi pugliesi sia stata rispettata in ogni sua prescrizione, considerando che è il terzo incendio di grosse dimensioni che interessa l’impianto della Recuperi pugliesi in dodici anni?
“Europa Verde Puglia: “Revocare l’autorizzazione a Recuperi Pugliesi”
“Europa Verde Puglia ritiene che quanto è accaduto sia molto grave, pertanto chiede agli uffici regionali preposti di valutare la revoca dell’autorizzazione della Recuperi pugliesi. Chiediamo che siano accertate le responsabilità in merito allo svolgimento della partita con la partecipazione di oltre diciassettemila persone nonostante gli avvisi delle autorità di rimanere in casa. Infine evidenziamo che nel comunicato dell’Arpa Puglia ci sono dichiarazioni contraddittorie, infatti nella parte iniziale l’Arpa rassicura la popolazione affermando che le centraline rivelano “situazioni non critiche” ma subito dopo pubblica i dati sulle emissioni di Pm10 che oggettivamente risultano davvero spaventosi!“, conclude la nota.
Già altri incendi in passato
Non è la prima volta che si sviluppano incendi alla Recuperi Pugliesi S.r.l. di Modugno, la cui attività di smaltimento rifiuti interessa soprattutto plastica e indumenti usati e che nel 2011 era stata coinvolta in un’indagine della Guardia di Finanza di Taranto per traffico internazionale di rifiuti. Già nel 2019 e ancor prima nel 2011 si erano sviluppati dei roghi domati dai Vigili del Fuoco. Nel 2021 l’impianto era stato sequestrato dai carabinieri del NOE di Bari dietro indicazione della Procura perché il quantitativo di rifiuti era oltre 4 volte quanto autorizzato (26mila tonnellate a fronte delle 6mila autorizzate). Proprio in quell’occasione venivano evidenziati i rischi di un incendio. “La combustione di una tale mole di rifiuti – è scritto nel provvedimento cautelare – sprigionerebbe nell’aria una quantità di diossina tale da mettere in serio pericolo la popolazione dell’intero circondario e non solo”. Cosa che si è verificata giorni fa.