Erosione costiera, la soluzione di Torre Guaceto

Barriere amovibili in un tratto di circa 100 metri. Il brevetto è di una start up di Brindisi

 

L’emergenza climatica sta distruggendo la costa. Il costante aumento della temperatura del mare sta provocando un’impennata della forza dei moti ondosi. Le mareggiate si infrangono sempre con maggiore violenza contro le dune sabbiose e ne portano via una buona parte. I danni provocati da tale condizione sono evidenti agli occhi di chiunque: le spiagge diventano di anno in anno più piccole a causa della mancanza di sabbia.

Le azioni locali poco possono contro la china globale, ma è sempre stato obbiettivo del Consorzio di Torre Guaceto quello di trovare un modo per proteggere il più possibile le dune e le spiagge della riserva. Da qui la collaborazione con Teti, start-up innovativa di Brindisi, che ha ideato un sistema ecosostenibile per la lotta all’erosione costiera degli arenili.

Si tratta di barriere amovibili brevettate, costituite principalmente da moduli realizzati in materiale plastico riciclato al 65%. La sperimentazione ha preso avvio lo scorso 19 gennaio 2022 e si è conclusa il 26 aprile. Sono stati installati circa 50 metri di barriere in un’area ampia 100 metri. Per l’ancoraggio, è stata utilizzata unicamente una struttura movibile per lo scorrimento dell’intero impianto su paletti in acciaio che bene ha tenuto durante le mareggiate invernali.

Dopo aver fotografato la situazione iniziale della spiaggia, mediante rilievi gps, si è periodicamente proceduto con la misurazione dell’altezza dell’arenile in diversi punti e al prelievo di campioni di sabbia ai fini dell’analisi conclusiva.

Nella fase attuale, si sta procedendo con la valutazione dei dati raccolti, ma un elemento è già emerso con forza: nell’area interessata dal sistema antierosione, l’arenile si è innalzato in media di 40 centimetri sul bordo della linea di riva.

Un successo ottenuto senza danneggiare l’ecosistema. A differenza dei sistemi noti come barriere emerse, frangiflutti, pannelli e barriere soffolte, che possono compromettere le aree limitrofe, quello brevettato da Teti srl non mira ad annullare la forza del moto marino, ma ne sfrutta le dinamiche, trasformandosi in una trappola per i sedimenti sabbiosi. Da qui l’efficacia del sistema.

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