Energie rinnovabili: quali interventi?

Come ormai ben noto, è l’elevata dipendenza dalle importazioni a far lievitare i costi della “bolletta energetica” in Italia. Nel 2009 la spesa netta ammonta a 41,7 miliardi di euro. Questo il dato riportato da Saienergia 10, nell’analisi effettuata da Cresme.

Unico segnale positivo dal settore energetico nel Paese è dato dallo sviluppo nella produzione da fonti rinnovabili, che ad oggi rappresentano la maggiore voce di produzione interna. Tuttavia ancora lunga è la strada da fare: l’apporto al consumo interno lordo è ancora modesto (6,8% nel 2008 secondo Eurostat).

Il settore delle energie rinnovabili più proficuo è attualmente l’idroelettrico, seguito da legna e assimilati (21%) e geotermoelettrico (7,7%). Le fonti energetiche ad avere maggiori potenzialità di sviluppo, che hanno per ora una rilevanza marginale sulla produzione totale, sono l’eolico (6%) e il solare (0,8%).

Altri elementi utili per aspirare ad un incremento nell’impiego delle fonti di energia alternativa posso essere – sempre secondo il Rapporto Saienergia 10 – il prosieguo con gli interventi di defiscalizzazione del 55%; il fotovoltaico nel settore pubblico, attraverso la produzione di energie rinnovabili e di strumenti di efficienza energetica sostenuti con incentivi nazionali; l’impiego della geotermia.

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