Energia sostenibile: la grande convergenza tra sostenibilità ed energia

Transizione energetica e innovazione tecnologica devono convergere per uno sviluppo sociale sostenibile. Riflessioni (e provocazioni) dal dibattito Aspenia Talk.

Il panorama energetico mondiale sta virando verso fonti pulite e sostenibili. La transizione energetica è ormai una realtà caldeggiata sia dalla società civile che dai grandi investitori. In questa fase di transizione, però, occorre ancora il supporto delle energie fossili e un consolidamento delle nuove tecnologie. Insomma, i temi dell’ecologia, dell’energia e dell’economia devono trovare un punto di convergenza.

Lo scorso 14 novembre, Aspen Institute ha dedicato un dibattito al tema della grande convergenza tra sostenibilità ed energia. Gli esperti presenti al dibattito hanno riflettuto sull’attuale stato della transizione energetica, dispensando qualche provocazione sui possibili scenari futuri.

Energia sostenibile

Transizione energetica in Italia, alcune criticità

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Il panorama energetico mondiale sta virando verso fonti pulite e sostenibili. I temi dell’ecologia, dell’energia e dell’economia devono trovare punti di “grande convergenza”

Il Piano nazionale integrato energia e clima prevede, per il 2030, generatori di energia rinnovabile per 40 Gigawatt. «L’uso di energia pulita – ha spiegato Ernesto Ciorra, direttore della Funzione Innovazione e Sostenibilità di Enel – implica una nuova organizzazione delle reti energetiche. Alle centrali elettriche si sostituiscono nodi bidirezionali, in grado di scambiare energia con la rete».

Gli investimenti economici devono dunque convergere verso soluzioni di intelligenza artificiale. «La tecnologia – ha infatti aggiunto Matteo Codazzi, amministratore delegato CESI – è utile per identificare e ottimizzare perdite energetiche o picchi produttivi da distribuire in maniera efficiente».

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Verso la transizione energetica, il gas supporto indispensabile

Un altro ostacolo verso la transizione energetica è nei sistemi di stoccaggio dell’energia rinnovabile. La conservazione di energia pulita, infatti, è ancora economicamente onerosa.  «Il gas – ha proseguito Matteo Codazzi – è un supporto indispensabile verso la transizione energetica, perché assicura la flessibilità delle reti energetiche, con un impatto ambientale minore rispetto ad altri combustibili».

In questa fase di transizione, gli Stati dovrebbero far convergere la compravendita di gas in un mercato unico. «Questo mercato – ha osservato Massimo Beccarello, direttore Energia di Confindustria – ha bisogno di nuovi gasdotti e, dunque, investimenti in infrastrutture. Con nuovi gasdotti, l’Italia può ridurre la dipendenza energetica dagli altri Stati, proponendo sul mercato europeo prezzi più competitivi».

Sviluppo economico e transizione energetica, quale convergenza con la sostenibilità?

L’Italia e l’Europa, si è detto durante il dibattito, stanno tenacemente intraprendendo la strada della transizione energetica e, di riflesso, contro i cambiamenti climatici. «Tuttavia – ha evidenziato Chicco Testa, presidente di Telit Communications – l’Europa contribuisce solo al 10% delle emissioni inquinanti globali».

I maggiori inquinatori sono gli Stati in via di sviluppo, prevalentemente nel sud-est asiatico. «Il paradosso – ha osservato Testa – è che gli Stati industrializzati combattono contro il cambiamento climatico, consumando prodotti a basso costo economico ma dall’alto impatto ambientale. Dovremmo compensare questa diseguaglianza, esportando le nostre tecnologie per la sostenibilità ambientale, oppure delocalizzando i processi industriali valutando non solo la convenienza economica, ma anche gli impatti ambientali».

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