Emissioni auto, i dati non corrispondo alla realtà

auto inquinamento

A sostenerlo una ricerca di Legambiente e Transport & Environment

Le emissioni dichiarate dai costruttori di auto non sarebbero corrette, in quanto non corrisponderebbero ai dat reali. A sostenerlo uno studio di Transport & Environment e Legambiente, forniscono cifre decisamente più alte. Stellantis, BMW e Hyundai-Kia sarebbero le case automobilistiche più “inquinanti”.

Le emissioni globali delle case automobilistiche, quindi, superano mediamente del 50% l’ammontare ufficiale, con punte del 149%, 116% e 81% riscontrate rispettivamente presso Stellantis, Hyundai-Kia e BMW.

L’ultimo studio di Transport & Environment (T&E) e Legambiente rappresenta una vera e propria “bomba climatica a orologeria” per i fondi di investimento e le società finanziarie.

T&E e? un’organizzazione, fondata nel 1990,  no-profit e politicamente indipendente con sede a Bruxelles, che da oltre 30 anni promuove la sostenibilità? del settore trasporti europeo attraverso un cambiamento delle politiche dell’UE e globali che regolano il settore trasporti. La visione di T&E e? un sistema di mobilita? a emissioni zero, accessibile a tutti, sicuro e con un impatto minimo sulla salute, sul clima e sull’ambiente.

A differenza di altri prodotti, come ad esempio un complemento d’arredo o un telefono cellulare, la stragrande maggioranza (98%) delle emissioni di un’auto non deriva dalla sua produzione bensì dal suo utilizzo. E, come dimostra l’analisi, i livelli misurati sono con ogni probabilità molto più elevati di quanto dichiarato dai costruttori.

Le emissioni totali rese note dalle case automobilistiche sono il risultato di un calcolo che tiene conto di una serie di fattori come le dimensioni medie dei veicoli, il luogo in cui vengono guidati e la durata del loro ciclo di vita. I dati elaborati sono raccolti secondo criteri selettivi e discutibili che sono finalizzati a determinare numeri più bassi. BMW, ad esempio, stima le emissioni medie dei suoi veicoli ipotizzando che questi ultimi percorrano non più di 150.000 chilometri nel corso della loro esistenza. Un dato che non corrisponde alla realtà.

ponte trafficoAnalisi più accurate, evidenziano T&E e Legambiente, rivelano anche come in alcuni casi l’intensità di carbonio degli investimenti nelle aziende automobilistiche sia addirittura superiore a quella associata alle operazioni finanziarie nell’industria petrolifera. Ai prezzi odierni, ad esempio, un milione di euro investito nella Exxon Mobil finanzia infatti circa 2.000 tonnellate di CO2 equivalente. Lo stesso importo diretto al settore automobilistico ne finanzia oltre 4.500. In alcuni casi l’intensità di carbonio è significativamente più alta: con picchi di 7.000 tonnellate per gli investimenti in Honda e di quasi 10.000 per quelli in Renault-Nissan-Mitsubishi.

Secondo le stime della società finanziaria statunitense Morningstar, entro la fine del 2022 circa il 50% di tutti i nuovi prodotti finanziari venduti sul mercato saranno basati su criteri ESG, ovvero ambientali, sociali e di governance. Tali criteri, tuttavia, non riescono a cogliere in pieno il reale impatto climatico delle aziende. Pur essendo gli indicatori ambientali più importanti, infatti, le emissioni di CO2 rappresentano meno dell’1% del rating ESG dei titoli presenti in due dei principali indici di borsa del mondo: S&P e MSCI. Per questa ragione, T&E chiede all’UE di regolamentare e armonizzare la metodologia per il calcolo dei rating stesso, garantendo così una comunicazione coerente e trasparente dei dati.

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