Emiliano: studenti in Dad fino al 15 maggio

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(Foto Julia M. Cameron da Pexels)

Quasi sicura una nuova ordinanza che proroga le decisioni di quella in scadenza il 30 aprile e che conferma  la didattica a scelta fino alla prima media e lezioni esclusivamente a distanza per tutte le altre classi

Ancora un rinvio per il ritorno in presenza a scuola degli studenti pugliesi. Il giorno fissato per il ritorno sui banchi per tutti sarebbe ora il 15 maggio. E’ quanto sta valutando il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che sarebbe intervenuto in una videoconferenza organizzata dal gruppo facebook “Genitori pugliesi favorevoli alla Dad”. Durante questo incontro con le famiglie favorevoli alla didattica a distanza, Emiliano avrebbe affermato che l’ultima ordinanza emanata, la n. 101 valida fino al 30 aprile, potrebbe avere un seguito con una nuova ordinanza dello stesso tenore o con una proroga di quella attualmente vigente, confermando così la didattica a scelta fino alla prima media e lezioni esclusivamente a distanza per tutte le altre classi.

E siccome l’ordinanza 102 non è stata impugnata come la precedente (motivo per cui Il Presidente della Regione aveva dovuto in tutta fretta apportare delle levi variazioni), resta valida nel suo significato essenziale: il diritto alla salute è più forte del diritto all’istruzione, per cui nessun dirigente scolastico può obbligare un genitore a mandare a scuola i propri figli.

«Se il numero dei contagi dovesse crollare anche in Puglia e il Governo nazionale dovesse decidere per la presenza in classe di ogni ordine e grado allora si vedrà. Il Governo ha sempre l’ultima parola e noi siamo rispettosi delle leggi»  ha sottolineato Emiliano, che però, come ha fatto proprio con l’ordinanza 101 potrebbe utilizzare la deroga prevista proprio nell’ultimo Decreto del presidente del consiglio Draghi che affida alle regioni la valutazione di situazioni di particolare gravità, e quindi potrebbe riaprire alla scelta dei genitori.

«Nessuno può obbligarvi a mandare i vostri figli a scuola in piena pandemia – avrebbe detto Emiliano ai genitori in attesa di conoscere il futuro della scuola pugliese dopo il 30 aprile e col probabile cambio di colore della regione da rossa ad arancione – e quindi finché ci sarà la dichiarazione di emergenza sanitaria potrete chiedere individualmente la didattica a distanza anche nella eventualità che io non possa fare ordinanze. È un vostro diritto costituzionale. È una mia personale teoria giuridica che credo sia fondata perché è alla base delle mie ordinanze. La libertà di scelta garantisce il diritto individuale e quello collettivo, alla tutela della salute e al diritto all’istruzione e, abbassando il numero di persone in classe, diminuisce il rischio contagi».

Zaia come Emiliano?

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Il governatore del Veneto Luca Zaia (foto profilo Facebook)

Dunque: libertà di scelta e riduzione del rischio contagi a tutela di tutti sarebbero alla base della decisione di varare la nuova – e da molti, tra genitori e personale scolastico – temuta ordinanza, che inevitabilmente contribuirebbe non poco a dare il colpo di grazia all’ormai devastata situazione della scuola in Puglia, regione che ha il poco invidiabile record del minor numero di giorni in classe.  Un’ordinanza che forse potrebbe venire imitata anche da altre regioni, come il Veneto.

Il governatore dl veneto Luca Zaia, come riportato da Repubblica, è infatti estremamente preoccupato per la situazione dei trasporti, assolutamente incapaci di garantire il distanziamento con ritorno al 75 o al 100% degli studenti in classe. «Se non ci sono mezzi sul mercato -ha detto – o si riduce al 60-70% la presenza dei ragazzi a scuola, oppure, come ha già fatto la Puglia, si rende facoltativa la presenza in aula».

I trasporti sono il vero problema della scuola

Anche la Puglia non sfugge alla questione-trasporti. Già il 21 ottobre 2020, l’allora assessore ai trasporti Giannini riferiva durante un tavolo tecnico con i sindacati della scuola e i vertici del sistema scolastico regionale che le risorse finanziarie per potenziare i trasporti c’erano e che sarebbe stato possibile anche utilizzare ditte private attraverso la formula del NCC (noleggio con conducente).

E ai primi di gennaio 2021 l’attuale assessore al ramo Anita Maurodinoia annunciava lo stanziamento di 3,3 milioni di euro per attivare i servizi aggiuntivi di trasporto: soldi che però, precisava la Maurodinoia, venivano presi dal bilancio aggiuntivo della regione, visto che i 390 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dei trasporti non erano ancora stati incassati dalle regioni.

 

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