
Immagini degli allevamenti devastanti. Essere Animali ha documentato la situazione in Emilia-Romagna per monitorare le condizioni negli allevamenti intensivi, dove decine di migliaia di animali e persone sono ancora in attesa di soccorso. OIPA: catena di solidarietà per sfamare i cavalli. Le richieste dell’UNCI ai ministri
Da venerdì 19 a domenica 21 maggio il team investigativo di Essere Animali si è recato presso alcuni allevamenti colpiti dall’alluvione, nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, per controllare e documentare le condizioni degli animali confinati negli allevamenti intensivi della regione. Sono state attenzionate una decina di strutture e in particolare 4 di queste erano state pesantemente colpite dalle esondazioni.
L’Emilia-Romagna infatti è – insieme a Lombardia, Veneto e Piemonte – una delle regioni con il maggior numero di animali allevati e strutture intensive, con oltre 20 milioni di avicoli e oltre 1 milione di suini allevati al mese (dati: Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica).
Migliaia gli animali annegati
Come mostra il video girato da Essere Animali, la situazione riscontrata è drammatica e il caso più eclatante è quello di Bertinoro (FC), dove un allevamento con migliaia di suini era ancora parzialmente allagato, con oltre 50 cm di acqua all’interno dei capannoni, ma non vi erano operazioni in corso per nutrire e soccorrere gli animali. Sono state documentate cataste di maiali morti – in particolare una con più di 100 animali – all’esterno di un capannone, e operazioni di spostamento degli animali morti da dentro l’allevamento all’esterno.
A questa si aggiungono anche le drammatiche situazioni di Bagnacavallo, nel Ravennate, dove un allevamento con migliaia di animali era ancora allagato con oltre 50 cm di acqua all’interno dei capannoni e le immagini mostrano maiali che nuotano all’esterno dell’allevamento e maiali all’interno dei recinti allagati, mentre le operazioni di trasferimento e soccorso non sono ancora state avviate; quella dell’allevamento di galline in San Lorenzo in Noceto, documentato anche da un servizio del Tg2, dove 3 capannoni sono stati travolti e più di 60.000 animali sono morti e quella di Lugo (RA) dove un allevamento di suini con migliaia di animali – tra cui anche scrofe in gabbia – è riuscito a trasferirne una parte in una zona più sicura. Nell’allevamento di Lugo sono però morti diversi animali e un verro è stato trovato in fin di vita.
Essere Animali esprime solidarietà a tutte le persone colpite da questo dramma, ed evidenzia come l’Italia si trovi ancora una volta fragile e impreparata di fronte all’emergenza, che colpisce persone e animali come quelli allevati, confinati in aziende in cui molto spesso manca un piano di evacuazione per le emergenze.
La crisi climatica ha reso praticamente impossibile difendersi da questi eventi avversi, sempre più frequenti. Oltre alla siccità e all’impoverimento dei suoli, sono anche la cementificazione e una produzione industriale sempre più intensiva e inquinante ad avere un peso. Solo con sistemi più resilienti e rispettosi degli ecosistemi potremo contenere e rispondere a questi eventi avversi, a cui – come Paese – dobbiamo prepararci sempre di più in vista del crescere delle temperature e dei gas climalteranti, direttamente collegati anche alla produzione agroindustriale.
OIPA scorta e scarica 22 balle donate da aziende del modenese
Continua l’azione dei volontari e le guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in aiuto degli animali vittime dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna. L’Oipa, con i volontari e le guardie zoofile è sul campo per il soccorso di tutti gli animali domestici, portandoli al riparo e cercando stalli in attesa che l’emergenza passi

A Bologna, dopo essere intervenuti per portare in salvo i cavalli e un asinello di una scuderia di Budrio, nella zona del crollo del ponte Motta, nella giornata di ieri hanno portato i rifornimenti necessari alla loro sopravvivenza con un’operazione piuttosto impegnativa dal punto di vista della logistica.
«Due aziende agricole di Formigine (Modena) hanno donato 22 grandi balle di fieno che abbiamo potuto fare arrivare a destinazione grazie ai messi a disposizione da un’azienda di escavazione della zona di Montale», racconta la delegata dell’Oipa di Bologna, Jessica Quercioli. «Le nostre guardie zoofile hanno scortato il trasporto fino alla sua meta, per poi distribuirlo agli animali affamati. Senza questa catena di solidarietà, non avrebbero potuto sfamarsi. Per noi è oro ricevere un aiuto così grande. Ringraziamo dal cuore tutti gli anelli di questa generosa catena».
UNCI: “Interventi a favore delle cooperative agricole”
Interviene sugli effetti della calamità nell’agroalimentare l’UNCI – Unione nazionale cooperative italiane – Agro Alimentare. “Al Ministero del Lavoro e a quello del Made in Italy – dichiara il presidente nazionale Gennaro Scognamiglio – chiediamo un intervento a favore delle cooperative agricole, che consenta il mantenimento dello status di mutualità prevalente, concedendo una sospensione dell’accertamento per le aree alluvionate, relative al biennio 2023/24, ma anche una misura di sostegno al reddito per i tanti operatori del comparto ortofrutta, attraverso lo strumento della Cisoa, la Cassa integrazione agricola, o con un provvedimento di Cigs , la Cassa integrazione straordinaria.
Al ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, invece, chiediamo una cabina di regia per la pubblicazione di un bando per l’attuazione di forme di sostegno dirette, con i fondi del Psr – Programma di sviluppo rurale, così come è avvenuto durante la pandemia”.