Ecosostenibilità, tra packaging e tessuti riciclati. Le aziende sono sempre più green

Le case di produzione sono sempre più attente a produrre senza inquinare lanciando messaggi etici ed ecosostenibili. In autunno anche un master in textiles

Nuova vita per il packaging della linea beauty di Chanel. La casa di produzione francese celebre in tutto il mondo ha lanciato un approccio innovativo ed eco-responsabile: dal N°1 de CHANEL, ai trattamenti skincare passando per il make up e l’acqua profumata. Il salto in avanti è reso possibile grazie alla collaborazione, avviata nel 2018, con la start-up finlandese Sulapac, che si pone come alternativa alla plastica tradizionale.

Ogni confezione della linea N°1 de CHANEL è eco-progettata e include coperchi composti da materiali a base biologica. In particolare, i coperchi sono composti di gusci dei semi di camelia e i trucioli di legno certificati FSC™.

Il risultato? Meno impatto ambientale senza che le funzionalità dei prodotti siano compromesse.

Pioniere dell’innovazione sostenibile in farmacia, invece, è il marchio Bioclin Laboratorio Dermonaturale che ha presentato il nuovo formato Ecoricarica (in foto). Una soluzione green per tutte le persone che cercano un formato che rispetti l’ambiente e che sia una soluzione efficace contro la sudorazione. Infatti, il flow pack contiene il 90% di plastica in meno rispetto a due flaconi da 100 ml di Bioclin DEO 24H fresh Vapo.

A Bologna una mostra di abiti di carta

La carta, se riutilizzata con intelligenza, può diventare addirittura arte. Anzi, può dar forma a degli abiti-scultura come nel caso della mostra “La gentilezza della carta. La sostenibilità è bellezza” di Caterina Crepax, in corso alla Fondazione Fashion Research Italy di Bologna (in foto).

La mostra è stata prorogata fino al 27 febbraio. Sono esposti 18 abiti realizzati in carta prodotta con il 100% di fibre riciclate dalla storica cartiera Cordenons.

Anche i manichini su cui sono modellati gli abiti sono prodotti da fonti rinnovabili e biodegradabili.

Una passione, quella della lavorazione della carta, che la Crepax ha coltivato negli anni unendola alla manualità e all’estro creativo ereditati da papà Guido, celebre fumettista.

Tra gli obiettivi della mostra, oltre alla valorizzazione delle grafiche presenti in archivio, vi è anche quello di far riflettere sullo spreco e sull’inquinamento prodotto dall’industria della moda.

È possibile accedere ogni sabato e domenica su prenotazione. Per info e prevendite: www.mybologna.app/FFRI.

Tessuti riciclati, la sfida di Rossini

Dagli abiti in mostra a tessuti riciclati. L’azienda Rossini , attiva dal 1969, ha dato vita a una collezione di abiti da lavoro realizzati con tessuti ecosostenibili, con la volontà di salvaguardare l’ambiente riducendo sprechi di energia, emissioni e rifiuti.

Parliamo della linea Re-use Re-work che riguarda due modelli di giubbotti, t-shirt, felpa e pantaloni ed è realizzata con poliestere rigenerato e una fibra tecnologicamente avanzata.

A Firenze un master nel mondo della moda

Promette di rivoluzionare il mondo del fashion design. È il nuovo master in Textiles from Farm to Fabric to Fashion a Polimoda che avrà inizio il prossimo autunno. Due anni in cui gli studenti potranno conoscere e sperimentare il processo di realizzazione di un capo: dall’origine delle fibre alla produzione tessile industriale e artigiana, fino al design e alla creazione di moda.

L’idea è nata grazie alla collaborazione tra Polimoda e Lidewij Edelkoort, trend forecaster, cioè colei o colui che identifica le nuove tendenze e prevede come queste si evolveranno nell’industria della moda.

Un progetto di educazione consapevole basato sull’innovazione, per la prima volta dedicato allo studio del textile design per l’industria della moda, con l’obiettivo di formare futuri professionisti in grado di fare la differenza nella rinascita dell’intero settore.

Articoli correlati