
Se vi capita di essere a Locorotondo, provincia meridionale del barese, fate una passeggiata fino a Largo Mazzini, numero 20: bussate, e l’ Associazione Culturale Il Tre Ruote Ebbro vi aprirà.
Nata nell’agosto del 2005 per dare voce ad un’esigenza di associazionismo giovanile molto forte sul territorio, il centro si pone l’ambiziosa mission di mettere i concetti di ecosostenibilità e sviluppo endogeno al centro del dialogo fra istituzioni e comunità locali, in favore di un approccio integrato che si ponga in modo attivo e propositivo nella ricerca di soluzioni delle difficoltà del territorio.
La sfida vera, dunque, è quella di arrivare a coinvolgere nei progetti i propri concittadini, sia da un punto di vista economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale, responsabilizzando gli stessi in ottica di competitività sociale: in pratica si chiede a cittadini, associazioni, organismi divarioa natura di lavorare insieme alle istituzioni in modo efficace e concreto; l’obiettivo è anche quello di riconoscere, esprimere e favorire interessi individuali e collettivi.
Dal punto di vista operativo, cosa fa Il Tre Ruote Ebbro?
Nei quattro anni e mezzo di vita, l’associazione si è distinta per una serie di attività di ampio respiro, che abbracciano tanti settori e tanti ambiti artistici: dalla musica – ricordiamo la manifestazione Jazz&Banne che ogni anno ha luogo nel mese di dicembre – al cinema (con l’importante festival internazionale di cortometraggi Cortodrome e la rassegna cinematografica Lunedì d’Essai, nell’ottobre e novembre del 2007 e ripetuta poi l’anno seguente) all’istruzione, con periodici corsi di inglese per i bambini del luogo e di italiano per i bambini stranieri.
Ma è soprattutto nell’ambiente e il territorio che Il tre Ruote ebbro ha speso le sue energie. Di primario rilievo sono stati il progetto Rete di Pietra, nell’agosto 2008, e l’XI Congresso Internazionale dell’Architettura della pietra a secco, nel novembre dello stesso anno; il primo ha avuto come obiettivo quello di “contribuire a uno sviluppo socio-economico sostenibile della Valle d’Itria attraverso la conoscenza capillare dell’architettura in pietra a secco”, così diffusa e importante sul territorio pugliese; il secondo, sempre riguardante la pietra a secco, si è dedicato all’esplicazione dei modelli e delle tecniche di lavorazione della medesima, con uno sguardo alla tradizione passata dei trullari (i maestri litici), e un altro, in proiezione futura, al progresso e al miglioramento di tali tecniche.
Nell’ambito del progetto Rete di Pietra va segnalato, infine, l’iniziativa Visioni Rurali, realizzata mediante incontri seminariali nel novembre 2009, la cui attenzione si è focalizzata sul miglioramento della qualità dell’abitare, sulla valorizzazione del patrimonio territoriale e sul paesaggio, inteso come riscoperta e testimonianza di identità.
Il Tre Ruote Ebbro, pur essendo dunque un’associazione locale, sta fortemente lavorando per allargare i propri orizzonti e i risultati ottenuti in questo primo lustro confortano questa teoria. La speranza potrebbe essere quella di una cooperazione allargata con altri centri, per una maggiore informazione, conoscenza e confronto delle realtà locali limitrofe lanciando, o rilanciando, un mercato prolifico come quello del turismo.
(24 gennaio 2010)