Economia circolare: Biopack di Bosnas vince lo Young Balkan Designers 2019

Nel contest della penisola balcanica vince il contenitore biologico delle uova. È il trionfo del concetto di economia circolare.

È del greco George Bosnas il primo premio del Young Balkan Designers 2019. Merito del suo Biopack.
In pochissime righe abbiamo messo molta carne al fuoco: un ragazzo, un concorso creativo-ambientale, una originale e curiosa innovazione. Andiamo a raccontare per gradi la situazione.

Economia circolare: un concorso per la promozione della creatività

Come già intuibile dal nome, lo Young Balkan Designers (da ora YBD) è un concorso per giovani talenti delle regioni balcaniche nel settore tecnologico e ingegneristico, dove la progettazione, l’estetica, il valore etico e l’intuizione trovano il proprio habitat.
Con un grande denominatore comune: la “circolarità” di prodotti, materiali, servizi, concetti. Ovvero la capacità di un prodotto di essere dinamico, evolutivo, proiettato verso altri orizzonti.
Alla ricerca di un’idea che abbia questo grande potenziale, la rassegna si articola in due parti: una prima selezione in cui si effettua già una scrematura tra i giovani e le loro idee, portando avanti quelle che si distinguono per un approccio innovativo.
La seconda parte porta avanti lo sviluppo di tali idee, fino alla realizzazione di un prototipo in collaborazione con alcune aziende e all’esposizione in alcune fiere di respiro mondiale; ad esempio, i progetti meritevoli di quest’anno saranno esposti al Salone Satellite nell’ambito del Salone Internazionale del Mobile a Milano, nel 2020.
Il più meritevole, il vincitore dell’edizione 2019 dello YBD è stato George Bosnas.

Economia circolare:Biopack. Dalle uova… ai legumi.

Nativo di Salonicco, il ragazzo ha presentato un piccolo oggetto che incarna perfettamente questo presupposto di circolarità che lo YBD cercava. Grazie al Biopack.
Si tratta fondamentalmente di un oggetto comune, un cartone per le uova, che non si limita ad essere “soltanto” riciclabile: è in grado di far germogliare nuova vita.
Carta, farina, amido, semi biologici di leguminose.

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Sono questi i “materiali” che compongono l’involucro delle uova. Così – una volta gustate le uova (rigorosamente bio, naturalmente) – si può piantare il piccolo scatolino direttamente nel terreno e nel giro di una settimana i primi piccoli steli iniziano a fare capolino.
Siamo su uno step decisamente oltre al canonico riciclo. Anzi, Bosnas sottolinea come sia vero che il riciclo abbia una sua fondata importanza, ma allo stesso tempo «il trasporto, lo smistamento, la lavorazione e la produzione di materiali in nuovi beni» comportino altresì un consumo energetico.
Il passaggio da un’economia lineare – prendere, fabbricare, smaltire – dev’essere dunque soppiantata da questa circolare, ritenuta più rigenerativa.
Lo YBD intende proprio far capire, nel territorio balcanico così come più ad ampio respiro, che portare i prodotti, i servizi o le organizzazioni in questa nuova ottica è un piccolo, ma necessario cambiamento.
È un valore aggiunto per l’ecosistema.
E ad onor del vero in tanti – come George Bosnas – hanno compreso e stanno mettendo a frutto.

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