Una mozione dei cittadini per dire “basta” all’Ecocidio. L’iniziativa si chiama End Ecocide in Europe e desidera porre fine a “la distruzione estensiva, il danno o la perdita di ecosistemi di un dato territorio da parte di agenti umani o altre cause ad un livello tale da compromettere seriamente il godimento pacifico degli abitanti di questo territorio.”
Si tratta di una proposta di legge nata affinché l’ecocidio venga considerato un crimine a tutti gli effetti, per cui individui e aziende diventino responsabili non solo attraverso multe e sanzioni economiche, ma anche secondo il diritto penale. Un impegno non più procastinabile, come confermano gli ultimi dati (2012) forniti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE): le emissioni di anidride carbonica associate all’uso di energia cresceranno del 70% nei prossimi 38 anni a causa della dipendenza dai combustibili fossili. Tutto questo porterà, entro il 2100, ad un aumento delle temperature medie globali stimato tra i tre e i sei gradi centigradi. E, intanto gli scienziati avvertono che aumento della popolazione, distruzione estensiva degli ecosistemi naturali, cambiamenti del clima, potrebbero condurre ad un cambiamento irreversibile nella biosfera terrestre.
Dovranno essere raccolte un milione di firme entro il 21 gennaio 2014 perché la Commissione Europea sia legalmente obbligata a tener conto della proposta di legge del comitato “End Ecocide in Europe”.«Ad oggi manca una legislazione che permetta di applicare in maniera efficace il diritto ambientale», fa sapere in una nota il comitato promotore. Dovranno essere raccolte un milione di firme entro il 21 gennaio 2014 perché la Commissione Europea sia legalmente obbligata a tener conto della proposta di legge.
Un primo tentativo di porre l’ambiente protagonista di un percorso di tutela a livello europeo è stato fatto nel 2008 – sottolinea il comitato – con la Direttiva sulla tutela dell’ambiente tramite il diritto penale (2008/99/EC). Una disposizione che sembra non bastare: anche la Strategia Europea per la Biodiversità verso il 2020sollecita la necessità di porre fine alla perdita di biodiversità e al degrado dei servizi ecosistemici nell’UE entro il 2020, intensificando il contributo dell’UE.
Da qui il faro acceso dai cittadini europei sull’ecocidio. La direttiva propone la criminalizzazione del reato contro l’ambiente (inclusi territori marittimi) se commesso da cittadini o aziende europee, anche al di fuori dell’UE; favoreggiamento di ecocidio da cittadini o aziende europee, anche attraverso investimenti in attività al di fuori dall’UE; importo di prodotti causanti ecocidio in Europa.
Un unico nome per un unico reato, quello contro l’ambiente. Tra gli esempi di Ecocidio anche la deforestazione«Ciò che c’è di innovativo in questa iniziativa – spiegano i promotori di End Ecocide in Europe – è che l’eventuale istituzione del crimine di ecocidio permetterebbe di includere in sé tutti i vari singoli casi di distruzione, danno o perdita ambientali per cui si protraggono battaglie da anni, ma che in mancanza di appropriati strumenti di difesa hanno perso l’attenzione che meritano. Una nuova legge – è chiarito – li riassumerebbe tutti sotto lo stesso nome, agendo in maniera più efficace e non lasciando altro spazio all’indifferenza. Esempi di Ecocidio includono le perforazioni nell’artico, il fracking, la deforestazione, le sabbie bituminose, lo spopolamento degli alveari, lo spianamento delle montagne».
Ma per raggiungere l’obiettivo entro la scadenza servono nuovi sostenitori. Oggi in Italia sono Legambiente e Italia Nostra a supportare l’iniziativa. Per qualsiasi informazione, per aderire, o per scaricare i moduli-firme basta visitare il sito www.endecocide.eu.