Donne masai custodi degli ecosistemi della Tanzania

donne masai
zeroCO2 coniuga il progetto ambientale con l’impatto sociale, donando gli alberi e la formazione su come coltivarli, alle donne della comunità Masai

Alberi ad alto impatto sociale per combattere la desertificazione e supportare l’empowerment femminile nella regione: la scommessa di zeroCO2

 

Poco considerate, occupano un posto molto basso nella gerarchia sociale delle loro comunità, in una parola: vulnerabili. E’ la fotografia delle donne dei Masai, un popolo originario della valle del Nilo e attualmente stanziato al confine tra Kenya e Tanzania. E proprio con le donne masai zeroCO2, giovane Società Benefit e una delle migliori B Corp al mondo dichiarata da B Lab nel 2022, ha recentemente avviato un nuovo virtuoso progetto in Tanzania. La startup che si occupa di progetti di riforestazione ad alto impatto sociale ha scelto di attivarsi nel paese subsahariano, protagonista di una grave crisi climatica che ha coinvolto le comunità Masai.

Il progetto

La regione Arusha ospita comunità Masai, che vivono di agricoltura e allevamento, attività oggi minacciate dal cambiamento climatico

Per il progetto sono stati scelti i villaggi di Lendikinya e Arkaria nel Distretto di Monduli nella Regione Arusha. La regione ospita comunità Masai, che tradizionalmente basano il proprio sostentamento sull’agricoltura e sull’allevamento, attività che oggi sono minacciate dal cambiamento climatico, in particolare dall’erosione dei terreni che aggredisce i campi, rendendoli incoltivabili e creando divisioni sociali. Come per gli altri suoi progetti nel mondo, zeroCO2 coniuga il progetto ambientale con l’impatto sociale, donando gli alberi e la formazione su come coltivarli, alle donne di queste comunità.

Per questo motivo, zeroCO2 donerà alberi da frutto, forestali e medicinali a gruppi di donne di questa regione, fornendo inoltre un programma formativo per imparare a prendersene cura. Inoltre, il progetto prevede assistenza continua fino al raggiungimento della maturità degli alberi. In questo modo, diventeranno fonte di sostentamento per la regione, creando autonomia alimentare e quindi un’opportunità di empowerment per le donne della comunità Masai.

La deforestazione avanza a grandi passi

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La Tanzania è occupata per il 35% da foreste, ma il tasso di deforestazione annuo si avvicina all’1,5%, principalmente a causa dell’agricoltura intensiva e dell’industria del legname

La Tanzania è stata scelta come luogo di questo progetto anche perché negli ultimi decenni ha risentito duramente della deforestazione. Il paese è occupato per il 35% da foreste, ma il tasso di deforestazione annuo si avvicina all’1,5%, principalmente a causa dell’agricoltura intensiva e dell’industria del legname. Dati alla mano, negli ultimi 30 anni il paese ha perso il 25% del proprio territorio forestale, e il ritmo è in accelerazione. Inoltre, il cambiamento climatico porta all’eccessiva siccità, che, unita alla deforestazione, porta all’impoverimento della sostanza organica del terreno. Quando questo succede, la terra non contiene più il carbonio e lo zucchero necessari alla sopravvivenza degli alberi e per garantire la biodiversità, e muore. Questo fenomeno prende il nome di desertificazione.

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Con questo nuovo progetto, zeroCO2 contribuirà alla formazione di sistemi agroforestali equilibrati, quindi alla conservazione del suolo e al ripristino della biodiversità, che a loro volta supporteranno l’empowerment e l’indipendenza delle donne delle comunità di Lendikinya e Arkaria.

Per maggiori informazioni visitare il sito: https://zeroco2.eco/it/

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