Dissesto idrogeologico, il problema non è tecnico ma culturale

maltempo limone piemonte
Nelle immagini della Guardia di Finanza la situazione a Limone Piemonte

Antonello Fiore (SIGEA): “Oggi si può affermare che all’origine del tragico ripetersi degli eventi calamitosi c’è un problema che può essere affrontato e risolto solo da un’azione politica che abbia la seria volontà di ritornare a curare la popolazione e il territorio, lasciando a quest’ultimo il suo naturale evolversi”

Il presidente della Società italiana di Geologia ambientale (SIGEA) Antonello Fiore interviene con una nota a proposito del maltempo di questi giorni nel Nord-Ovest d’Italia, che ha causato il tragico bilancio di 5 morti, danni incalcolabili all’agricoltura, al turismo, all’economia (30 milioni di danni solo nella riviera di Ponente in Liguria) e che ha portato i governatori di Piemonte e Liguria, Cirio e Toti, a chiedere lo stato d’emergenza.

«La preoccupazione maggiore si materializza quando le forze politiche iniziano a sostenere con convinzione che il dissesto geo-idrologico si può contrastare con interventi strutturali, magari utilizzando una parte del recovery fund. Con questa logica rivolta prevalentemente alla capacità di spesa dei fondi comunitari si saltano tutte le azioni più incisive per contenere e mitigare il dissesto geo-idrologico quali la pianificazione, il monitoraggio, la manutenzione, il ripopolamento delle aree interne e una diffusione della cultura di auto protezione nei confronti dei pericoli naturali e la tutela dall’ambiente.»

Le cause del dissesto idro-geologico

«Tra le cause, si è ormai consapevoli, che concorrono con incidenza diversa secondo le situazioni al dissesto geo-idrologico ci sono: l’abbandono delle campagne, l’edilizia distratta dagli interessi economici, l’abusivismo edilizio, l’assenza di manutenzione dei corsi d’acqua, gli incendi boschivi, i cambiamenti climatici, e altro. Si nota come, nel non completo elenco sopra riportato delle cause che concorrono al dissesto idrogeologico, la maggior parte delle cause sono attribuibili direttamente e indirettamente all’azione dell’uomo. Oggi si può affermare che all’origine del tragico ripetersi degli eventi calamitosi c’è un problema esclusivamente di ordine culturale e non tecnico, un problema che può essere affrontato e risolto solo da un’azione politica che abbia la seria volontà di ritornare a curare la popolazione e il territorio, lasciando a quest’ultimo il suo naturale evolversi.

«Chi non conosce la storia è costretto a riviverla due volte, il problema è che chi non conosce la storia ed è un decisore, costringerà a farla rivivere due volte e forse anche più alla popolazione.»

Un piano specifico, non bastano i soldi del Recovery Fund

Antonello Fiore
Il geologo Antonello Fiore, presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA

«Per la manutenzione del territorio collinare e montano, interessato da fenomeni di dissesto, occorre un piano – programma di gestione delle aree agricole e boscate, per coniugare attività economiche di tipo silvopastorale, agricolo e turistico ricettivo, alla manutenzione dei territori abbandonati dall’uomo, a causa del cambiamento del modello di società, prospettando un auspicato ripopolamento di tali luoghi.»

Il ruolo di SIGEA

«In questi mesi, mentre il dissesto geo-idrologico cambiava la forma delle Alpi e degli Appennini, mentre porzioni di falesie precipitavano rovinosamente in mare, mentre si allagavano i sottopassi e le strade di molte città italiane si trasformavano improvvisamente in torrenti impetuosi con diverse vittime, abbiamo lavorato per raccogliere gli articoli contenuti nel volume “Analisi e attività di mitigazione dei processi geo-idrologici in Italia”. A questa pubblicazione, disponibile liberamente online sul sito della Sigea (clicca qui per leggere il documento), hanno aderito studiosi e professionisti assicurando al volume un significato di carattere nazionale e interdisciplinare.»

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