“Difendiamo il mare”: Greenpeace e la battaglia contro le microplastiche

Difendiamo il mare, l'appello di Greenpeace

Chiazze di materiale organico e rifiuti in plastica. Ma anche cassette in polistirolo, bottiglie, buste, sacchetti, guanti monouso e reti tubolari usate per l’allevamento delle cozze. L’inquinamento da plastica non ha confini e raggiunge anche un’area protetta come le Isole Tremiti

L’allarme, nella sua spedizione di ricerca in Adriatico, lo ha lanciato Greenpeace. L’associazione ha documentato la presenza di rifiuti in plastica al largo delle Isole Tremiti, dove l’impatto delle attività umane e dei cambiamenti climatici rischia di compromettere un ambiente marino unico e ricco di biodiversità. E ha riproposto la campagna “Difendiamo il mare“.

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La ricerca sulle microplastiche

Per studiare lo stato di salute del mare, nei giorni scorsi Greenpeace, insieme ai ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche e del CNR-IAS di Genova, ha condotto dei campionamenti per verificare la presenza di microplastiche – minuscole particelle invisibili ad occhio nudo – nell’acqua.

Già nel 2017, nella stessa area, gli studi effettuati dall’associazione ambientalista avevano rilevato valori estremamente elevati di microplastiche al largo dell’arcipelago, dove la dinamica delle  correnti marine prevalenti in Adriatico convoglia materiali estranei all’ecosistema proprio nell’area marina dell’arcipelago pugliese.

La plastica usa e getta

«E’ incredibile come in un tratto di costa come questo, che a prima vista sembrava pulito, abbiamo raccolto sacchi e sacchi di spazzatura – commenta Giorgia Monti, responsabile campagna Mare Greenpeace Italia -. Quello che abbiamo trovato sono tante bottiglie e bicchieri di plastica bicchieri, perché il problema del mare è in particolar modo la plastica usa e getta».

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L’iniziativa di pulizia alle Isole Tremiti

La giornata di pulizia

La raccolta è avvenuta durante una giornata di pulizia organizzata da Greenpeace insieme al Parco nazionale del Gargano, ente gestore dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti a Cala dei Turchi, sull’Isola di Caprara, i bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Monte Sant’Angelo, insieme ai loro genitori, agli insegnanti e ai i ragazzi del gruppo scout Agesci Torre Maggiore 2 e San Severo 1, hanno raccolto in poco più di un’ora oltre venti sacchi di rifiuti su una scogliera apparentemente “pulita”: tra i rifiuti raccolti, tantissime cassette di polistirolo e bottiglie di plastica.

La tutela ambientale

«E’ stata comunque una bella giornata – ribadisce Pasquale Pazienza, Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano – perché l’Ente Parco ha dato operatività a uno degli aspetti principali della sua mission: la tutela ambientale. Purtroppo abbiamo recuperato tante plastiche che si accumulano, portate dalle correnti: sono rifiuti prodotti altrove che si aggiungono a quello che l’uomo, con grande disattenzione, lascia anche su base locale».

Greenpeace alle Tremiti

“Difendiamo il mare”

Da qui la volontà di educare soprattutto le nuove generazioni ai giusti comportamenti da adottare per salvare l’ambiente e il mare.  Dal 21 giugno, infatti, Greenpeace è impegnata nella spedizione di ricerca in Adriatico “Difendiamo il Mare”, svolta in collaborazione con la Fondazione Exodus, l’Università Politecnica delle Marche e il CNR-IAS di Genova.

L’obiettivo della spedizione è documentare le bellezze e le fragilità del mare e denunciare gli impatti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento da plastica sull’ecosistema marino e sulle comunità costiere. Dopo le Isole Tremiti, la spedizione sta proseguendo verso Bari e l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, per concludersi il 10 luglio a Brindisi.

«In mare non ci sono confini – sottolinea la responsabile campagna Mare Greenpeace Italia di Greenpeace-. Ecco perché è importante lavorare a monte, riducendo la produzione di plastica e passando a stili e comportamenti completamente diversi».

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