Decreto anti smog: il commento di Confcommercio

smog - milano
La qualità dell’aria sul territorio nazionale, nelle maggiori aree metropolitane, soprattutto, è, al momento, caratterizzata dalla presenza di polveri sottili, in concentrazioni superiori ai limiti imposti dalla normativa nazionale e comunitaria.

Smog: Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome e Piero Fassino, presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), hanno sottoscritto un protocollo d’intesa.

Alla luce dell’emergenza smog nelle maggiori aree metropolitane, soprattutto, del Paese, il documento è si è reso indispensabile per migliorare la qualità dell’aria, incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l’utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese a aumentare l’efficienza energetica.

La qualità dell’aria sul territorio nazionale è, al momento, caratterizzata dalla presenza di PM10, PM2,5 e N02, in concentrazioni superiori ai limiti imposti dalla normativa nazionale e comunitaria.

Per fronteggiare l’emergenza smog e migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente il governo ha deciso di adottare misure urgenti di prevenzione e riduzione delle concentrazioni di inquinanti.

«Dal summit anti smog promosso dal ministro Galletti – ha commentato il vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè -, emerge chiaramente l’inutilità dei provvedimenti di blocco estemporaneo della circolazione veicolare, più volte denunciata da Confcommercio, così come appare rischioso l’intendimento di ridurre di 20 km orari i limiti di velocità in quanto potrebbe innescare effetti controproducenti, attraverso congestione e incolonnamenti, estremamente dannosi per le prestazioni ambientali dei veicoli Euro 6. Risultano invece apprezzabili – continua Uggè – la riconferma delle misure in favore del trasporto intermodale, già promosse dal Ministro Delrio in accordo con le associazioni degli autotrasportatori e l’annunciato programma di incentivi al rinnovo del parco circolante, purché lo stesso sia preventivamente autorizzato dall’Unione Europea, per evitare successive richieste di restituzione che ricadrebbero sugli operatori».

(fonte Agenparl)

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