
Un commento di Elda Perlino (Associazione Sviluppo Sostenibile Bari) sul progetto di riqualificazione del tratto costiero tra la spiaggia di Pane e Pomodoro e Torre Quetta
L’estate più fresca tra quelle che ci aspettano nel futuro sta per finire e in molte città europee le iniziative per contrastare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici si stanno moltiplicando.
A Parigi l’amministrazione guidata da Anne Hidalgo ha approvato un progetto che prevede di trasformare l’area intorno a Notre-Dame in un bosco urbano che crea un grande parco lungo la Senna e intorno alla cattedrale di cui si stanno completando i lavori di restauro dopo il catastrofico incendio del 2019.
Anche in Italia, l’amministrazione di Ponte Romano, nel Lazio sta realizzando un parco fluviale di 3 ettari e mezzo, in un’area del Tevere che fino a poco tempa fa era una di discarica e ospitava insediamenti abusivi.
Il verde smart

Sono esempi – questi appena citati – di un uso ”smart”, ovvero intelligente, del verde in chiave ecosistemica, per rispondere e contrastare i cambiamenti climatici, ovvero creare osi di verde in grado di mitigare l’effetto serra, con un ruolo essenziale per accrescere la resilienza delle aree urbane, messi in atto da numerose città non solo europee in considerazione degli effetti disastrosi e irreversibili a cui abbiamo assistito questa lunga e torrida estate non ancora terminata.
L’utilizzo di alberature oltre ad assorbire CO2 e filtrare le polveri sottili della strada, forma vere e proprie radure in grado di depurare il suolo dagli inquinanti e aumentare la biodiversità, determinando inoltre un importante risparmio in termini di prevenzione degli effetti sulla salute e l’assetto idrogeologico. Quanto successo stanotte nelle Marche dovrebbe essere d’insegnamento per tutti.
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E’ in questa ottica che ci piace pensare si inseriscano a Bari i lavori di riqualificazione del tratto costiero tra la spiaggia di Pane e Pomodoro e Torre Quetta.
Da Pane e Pomodoro a Torre Quetta, solo questa possibilità per il verde urbano?
Il progetto definitivo : Lavori di riqualificazione e completamento delle aree tra Pane e Pomodoro e Torre Quetta, della viabilità ed aree attigue di corso Trieste e via Giovanni di Cagno Abbrescia, è stato presentato alle associazioni riunite nella Consulta Ambiente del Comune di Bari, dai dirigenti delle ripartizioni urbanistica e lavori pubblici e dall’assessore di riferimento, Giuseppe Galasso lo scorso lunedì 12 settembre.
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La Consulta ha formulato e inoltrato alle ripartizioni competenti il suo parere che raccomanda fortemente l’integrazione di piante ad alto fusto e resistenti al clima marittimo. Una varietà di alberature rende più gradevole la zona a verde e crea zone di ombra che sembrano scarseggiare. Non sembra sufficiente la scelta di Atripex Halimus e della Casuarina che sono arbusti e non alberi. Anche la scelta dei tamerici quali alberature è limitante in quanto vi sono altre specie resistenti al clima marittimo e al vento come la washintonia e il camerops.
LEGGI I PARERI RELATIVI ALLO STRALCIO 1 (TORRE QUETTA) E ALLO STRALCIO 2 (PANE E POMODORO)
Ha sorpreso tutti apprendere che la Sovrintendenza non consente l’utilizzo di alberi ad alto fusto poiché limiterebbero la visuale dell’orizzonte marino, orizzonte da sempre escluso alla vista dei cittadini baresi lungo la gran parte del lungomare cittadino, a causa della presenza dell’area portuale.
Ma se Parigi avesse il mare non sarebbe una piccola Bari????