
Nel 2021 i reati contro l’ambiente in Italia non scendono sotto quota 30mila. In Puglia tra il 2017 e il 2021 sono stati accertati ben 16.347 reati ambientali e 15.219 le persone denunciate
Sono ancora alti i numeri dei reati ambientali nel 2021 in Italia. Reati ambientali che passano dal traffico internazionale dei rifiuti fino agli incendi dolosi e la speculazione edilizia. A scattare la fotografia della situazione è Ecomafia, l’annuale rapporto di Legambiente, realizzato in collaborazione con le forze dell’ordine, che racconta le storie di delinquenza ambientale. Un report che però racconta anche storie di resistenza e manda messaggi di speranza che vengono da quei cittadini che hanno deciso di fare fronte compatto a difesa dell’ambiente e della legalità.
I dati e le storie dei reati ambientali, gli interventi delle Istituzioni e le politiche delle amministrazioni locali e regionali sono stati al centro dell’incontro nell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, organizzato da Legambiente Puglia, Arpa Puglia, Uniba e Link Bari.
La situazione in Italia
Nel nostro Paese nel 2021 i reati contro l’ambiente non scendono sotto il muro dei 30mila illeciti (accertati 30.590), registrando una media di quasi 84 reati al giorno, circa 3,5 ogni ora. Un dato preoccupante e che continua a restare alto, nonostante la leggera flessione del -12,3% rispetto ai dati del 2020, mentre crescono gli arresti toccando quota 368, +11,9% rispetto al 2020. Sono 59.268 gli illeciti amministrativi contestati, con una media di 162 al giorno, 6,7 ogni ora. Sommati ai reati ambientali, raccontano di un Paese dove vengono accertate ogni ora circa 10 violazioni di norme poste a tutela dell’ambiente. Ad agevolare questa ondata di reati lo strumento della corruzione: 115 le inchieste censite dal 16 settembre 2021 al 31 luglio 2022, con 664 persone arrestate, 709 persone denunciate e 199 sequestri. 14 i Comuni sciolti per mafia nel 2021 e 7 nel 2022, a cui vanno aggiunti gli ultimi in ordine di arrivo, Anzio e Nettuno, in provincia di Roma. Dati che si traducono da una parte in ferite insostenibili per l’ambiente, la cui tutela dallo scorso 22 febbraio è entrata tra i principi fondamentali della Costituzione italiana, e dall’altra in un bottino d’oro per gli ecomafiosi che nel 2021 hanno fatturato 8,8 miliardi di euro.
I reati ambientali in Puglia
Per quanto riguarda la Puglia, invece, il rapporto 2022 dell’illegalità ambientale la colloca tra le prime regioni in termini di reati commessi, occupando il terzo posto con 3.042 reati accertati (il 9,9% sul totale nazionale), 984 sequestri effettuati, 2.714 persone denunciate e 62 arrestate. In quella nazionale le province di Bari e Foggia sono rispettivamente al sesto e nono posto con 789 e 651 reati accertati. Il resto delle province pugliesi contano per Lecce 501 reati (13° posto nazionale), Taranto 406 (18° posto nazionale), Barletta, Andria e Trani 109 e Brindisi 62. Inoltre, tra il 2017 e il 2021 in Puglia sono stati commessi 16.347 reati ambientali, 15.219 le persone denunciate, 157 le ordinanze di custodia cautelare e 5.161 i sequestri eseguiti dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto. La provincia più colpita è quella di Bari, con 4.743 reati, 4.190 persone denunciate, 42 arresti e 2.135 sequestri. Al secondo posto si colloca Foggia, con 3.227 reati, 2.051 persone denunciate, 41 arresti e 750 sequestri, seguita da Lecce, con 2.837 illeciti (sono esclusi dalle classifiche provinciali i dati dei Carabinieri Tutela Ambiente e Tutela Patrimonio Culturale, disponibili soltanto su base regionale).
Criminalità e cemento
Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia si conferma al terzo posto con 1.033 reati (il 10,9% sul totale nazionale), 1.070 persone denunciate, nessun arresto e 320 sequestri effettuati. A livello nazionale, Foggia, Lecce, Bari, e Taranto sono rispettivamente al nono, decimo, tredicesimo e diciannovesimo posto con 175, 167, 144 e 92 infrazioni accertate. Per le altre province sono contati 26 reati per Brindisi e 24 per Barletta-Andria-Trani. Tra il 2017 e il 2021, inoltre, sono stati 4.871 gli illeciti, 5.266 le persone denunciate, 21 le ordinanze di custodia cautelare e 1.583 i sequestri.
Il ciclo illegale dei rifiuti
Nel ciclo illegale dei rifiuti la Puglia scende al quarto posto, rispetto al terzo del precedente dossier, con 755 infrazioni accertate (l’8,9% sul totale nazionale), 901 persone denunciate, 61 arrestate e 362 sequestri effettuati; a livello nazionale, Bari, Foggia, Lecce e Taranto sono rispettivamente al terzo, sesto, diciottesimo e diciannovesimo posto con 251, 182, 99 e 94 infrazioni accertate. Per quanto riguarda le province di Barletta-Andria-Trani e Brindisi si contano rispettivamente 17 e 5 reati accertati. Inoltre, legato a questo reato, nella classifica che inquadra gli incendi negli impianti di trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti la Puglia si colloca settima con 95 roghi negli impianti (il 6,8% sul totale nazionale). Impressionante il numero di arresti scattati tra il 2017 e il 2021 per contrastare la filiera illegale dei rifiuti, in particolare per quanto riguarda i traffici illeciti che vedono purtroppo la Puglia protagonista da tempo: sono state ben 120 le ordinanze di custodia cautelare eseguite nel periodo 2017-2021. Foggia è la prima provincia, con 1.024 reati e 34 persone arrestate, esattamente il doppio di quelle in provincia di Bari (17), seguita da Taranto (29). E sempre Foggia guida la classifica provinciale degli incendi, con 780 reati, seguita anche in questo caso da Bari (554).
I reati sugli animali
Per quanto riguarda i reati contro la fauna e il racket degli animali, la Puglia si conferma al secondo posto con 588 infrazioni accertate (il 9,5% sul totale nazionale) 525 persone denunciate, nessun arresto e 255 sequestri effettuati. Nella classifica nazionale 2021 dell’illegalità contro la fauna, a livello nazionale, Bari è la prima tra le province pugliesi, la settima a livello nazionale, per reati con 156 infrazioni accertate. Lecce è dodicesima a livello nazionale con 125 reati accertati, Foggia quindicesima con 110 reati commessi e Taranto, sedicesima con 105 reati. Fuori dalla top 20 la BAT con 67 reati e Brindisi con 25 reati. Analizzando il periodo tra il 2017 e il 2021, inoltre, questa risulta essere la seconda filiera dell’illegalità ambientale è quella contro la fauna, con 4.206 infrazioni, 3.834 persone denunciate, 5 arresti e 1.745 sequestri. Anche in questo caso è Bari a guidare la classifica provinciale, con 1.953 reati e 3.834 persone denunciate. Molto staccata al secondo posto si colloca Lecce (682 illeciti) e a seguire Foggia, con 527 reati.
Le 10 proposte di Legambiente
Sono 10 le proposte di modifica normativa per rendere più efficace l’azione dello Stato a partire dall’approvazione delle riforme che mancano all’appello e su cui il Governo Meloni deve dare delle risposte concrete, anche in vista della prossima direttiva europea sui crimini ambientali.
Tra queste occorre approvare anche in questa legislatura la costituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (la cosiddetta Commissione Ecomafia); inserire i delitti previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo (423 bis) tra quelli per cui non scatta la tagliola dell’improcedibilità, approvare il ddl contro le agromafie, introdurre nel codice penale i delitti contro gli animali, emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente.