Cresce il mercato nero di gas refrigeranti in Europa

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Secondo Oxera, la quantità di HFC importati illegalmente in UE equiva alle emissioni annuali di più di 55 milioni di auto, il doppio delle auto italiane

Dai dati raccolti dalla società di consulenza OXERA, le importazioni illegali di gas refrigeranti HFC nell’Unione Europea ammontano fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Tra il 2018 e il 2019 nell’UE potrebbe essere stato contrabbandato un totale di 73 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, cifra che equivale alle emissioni annue di più di 55 milioni di auto, una volta e mezza le auto in circolazione in Italia (37,8 milioni). Il dato è allarmante, anche perché a causa di queste emissioni, l’UE potrebbe non raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi sul clima.

HFC e mercato nero

Il sistema delle quote avviato nel 2015, attraverso il Regolamento F-Gas, intende ridurre gradualmente gli idrofluorocarburi (HFC) con un alto potenziale di riscaldamento globale (GWP), comunemente utilizzati nei sistemi di raffreddamento. Tuttavia, l’applicazione non uniforme del regolamento da parte degli Stati membri ha dato alle organizzazioni criminali l’opportunità di aggirare il sistema delle quote e importare illegalmente gli HFC nell’UE.

Il mercato nero mette a rischio gli obiettivi climatici dell’UE, finanzia la criminalità organizzata e minaccia le piccole e medie imprese europee, che hanno investito per adeguarsi alle disposizioni europee e fornire refrigeranti legittimi.

L’ultimo passo nella riduzione graduale degli HFC è stato compiuto a gennaio 2021, con la riduzione della quota dal 63% al 45%. Nel corso del 2021 una grande quantità di HFC verrà tolta dal mercato legale, creando nuove opportunità per le organizzazioni criminali di colmare questo vuoto introducendo, così, nel mercato HFC illegali. Nello scenario peggiore, in cui la domanda di HFC rimanesse comunque allo stesso livello dopo la riduzione graduale del 2021 e l’applicazione delle norme non progredisse, il mercato nero potrebbe addirittura raddoppiare le proprie dimensioni.

I report dell’UE

In due report recenti, l’UE ha riconosciuto l’esistenza di un mercato nero degli HFC ma non ha potuto quantificarne le dimensioni. L’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha affermato che la riduzione graduale degli HFC sta procedendo secondo i piani, trascurando nell’analisi le importazioni illegali perché “sembra impossibile quantificarle“. In una valutazione del phase-down del dicembre 2020, la Commissione europea ha dichiarato che il confronto delle statistiche del commercio internazionale potrebbe non fornire un quadro completamente accurato, a causa del (re)instradamento del commercio.

I next step nel 2021

Nel 2021 l’EFCTC, European Fluorocarbons Technical Committee, continuerà ad agire per combattere questo commercio illecite, raccogliendo le prove delle attività illegali attraverso l’Action Line EFCTC, una linea d’azione confidenziale e multilingue, e invitando l’intera catena del valore ad aderire all’impegno di EFCTC #DiciamoNoAgliHFCIllegali.

Più di 280 tra cittadini e organizzazioni si sono già impegnati a fare la loro parte nella lotta contro gli HFC illegali. Con questa iniziativa, l’EFCTC spera di sensibilizzare e incoraggiare tutta la catena del valore a sradicare il mercato nero.

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