Cresce il biologico e l’export in Italia

Un cesto di prodotti biologici

I dati sono molto promettenti. Aumenta costantemente la richiesta di biologico e cresce, seppur lentamente, la terra coltivata, però l’export italiano resta sempre il più amato. Ma va maggiormente tutelato

Da tempo il settore del biologico è in crescita in Italia. La richiesta di prodotti agroalimentari certificati cresce costantemente, tanto che nel 2019 l’import bio da Paesi extracomunitari ha toccato i 210 milioni di chilogrammi, di cui un terzo proveniente dall’Asia.

Il bio in Italia

I dati dell’Osservatorio Sana 2020, promosso da BolognaFiere e a cura di Nomisma, con il patrocinio di FederBio e AssoBio e il sostegno di ICE, confermano un forte incremento della domanda: +7% dei consumi domestici rispetto all’anno precedente, mentre il mercato interno ha raggiunto un valore di 4,3 miliardi di euro. Nel 2019, il valore del bio ha superato i 2,4 miliardi di euro. In aumento anche gli operatori, che nel 2019 sono 80.643. Con questi dati, FederBio propone di utilizzare una quota del Recovery Fund per lanciare un piano per la conversione al biologico, iniziando dalle aree interne e dalle aree naturali protette. Inoltre, visto la crescente domanda del bio, è necessario aumentare le superfici coltivate ad agricoltura biologica, utilizzando i fondi della Finanziaria per promuovere filiere di “Made in Italy Bio”.

Il bio in Puglia

Se l’Italia è terza nella produzione di prodotti biologici in Europa, dopo Spagna e Francia, la Puglia è seconda in Italia per produzioni bio. “Grazie anche agli aiuti concessi con il PSR – spiega il Dipartimento Regionale dell’Agricoltura alla Fiera del Levante – la Puglia registra nel 2019 un ulteriore incremento delle aziende e delle superfici. Gli ultimi dati confermano la presenza di 9.380 operatori e 266.274 ettari in biologico. Si tratta del 20% della superficie agricola regionale con un incremento di 3 mila ettari in più dal 2018. Gran parte dell’agricoltura biologica, almeno la metà, è dedicata ai seminativi. Importante è anche la produzione di olive biologiche, che interessa il 27% della superficie bio, sicuramente predominante rispetto alle altre produzioni che interessano prati e pascoli, vite da vino o da tavola, e agrumi.“.

“Nonostante la contrazione dei consumi  – spiega Coldiretti Puglia –  sono aumentati nei primi 5 mesi del 2020 i consumi familiari di alimenti biologici. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli: olivo (29%), cereali (23%), vite(6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica, 3 impianti sono pugliesi. Da marzo a maggio 2020, i consumi del biologico sono cresciuti del 4% in Puglia.”.

L’export italiano

Le esportazioni del biologico si aggiungono  ai dati dell’export agroalimentare italiano che nel primo semestre 2020 ha fatto registrare un risultato nettamente positivo del Made in Italy: 221,1 miliardi di euro, in progressione del 3,5% su base annua, pari all’11% dell’esportazione complessiva di beni e servizi. Con questi risultati, il Governo deve sostenere e tutelare le esportazioni.

I Sottosegretari alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano

Per queste ragioni, è stato istituito un sistema integrato di promozione del Made in Italy attraverso Ambasciate, Istituti di Cultura, ICE (Istituto per il Commercio Estero) e tante linee di finanziamento. I Sottosegretari agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, e alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate si sono impegnati a far sì che tutto proceda regolarmente e che l’incremento continui a crescere, nel corso di un incontro organizzato dall’associazione “Il Chiostro per la trasparenza e professionalità delle lobby” al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. “L’ultima Legge di Bilancio ha potenziato il contingente di esperti presso le sedi diplomatiche italiane nel mondo e, su suggerimento del MIPAAF, sono stati individuati anche 6 esperti agricoli che opereranno presso le Ambasciate italiane a Londra, New Delhi, Brasilia, Tokyo, Washington e Pechino, ovvero dove è emersa maggiore necessità da parte del comparto agroalimentare.”.

Bio ed export

Insomma, l’export italiano conferma ancora una volta la sua posizione predominante nei mercati internazionali, nonostante gli “attacchi” di altri Stati, ma con la transizione definitiva verso un’agricoltura completamente biologica, l’Italia e la Puglia possono diventare modelli nazionali e internazionali di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, spingendo così le altre regioni e gli altri Stati ad adeguarsi rapidamente, se vogliono conservare la presenza sui mercati e sostenere le proprie economie. La sostenibilità e la green economy rappresentano il futuro, oggi.

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