Covid, Fase 2 e mobilità: l’auto è il mezzo più sicuro?

Il sondaggio del sito automoto.it elegge l’auto come mezzo anti Covid più sicuro, a discapito dei mezzi pubblici

Con la Fase 2 dell’emergenza COVID-19, in tanti hanno pensato di utilizzare il proprio veicolo per raggiungere il posto di lavoro, per incontrare i congiunti o per servizi vari. La scelta è ovviamente pensata nell’ottica del distanziamento sociale, difficile da tenersi sui mezzi pubblici. “L’isolamento” nella propria vettura, invece, psicologicamente dà più sicurezza. Ma questa sicurezza è fondata? Cosa cambia con la ripartenza?

Per capire come gli italiani si intendono adattarsi alla Fase 2 o come si sono “adattati”, il sito specializzato automoto.it ha realizzato un questionario, che ha raccolto 15.553 risposte, per comprendere le scelte italiane in materia di mobilità in occasione della contestuale riapertura delle concessionarie.

Il questionario

Secondo il 34,3% degli utenti, l’auto ora ha un ruolo più importante di prima. Solo il 13,9% sceglie di spostarsi a piedi, in bici o con i mezzi pubblici, mentre per il 51,8% l’uso dell’auto rimane invariato.

Per il 55,3% degli intervistati è importante prolungare l’apertura di imprese e negozi, per rendere gli ambienti meno affollati e migliorare il traffico, soprattutto negli orari di punta. Il 14%, invece, pensa che questa soluzione porterebbe un aumento del traffico a tutte le ore.

Per quanto riguarda l’apertura dei concessionari, quasi la totalità degli intervistati chiede di essere ricevuta su appuntamento, pur essendo propensi ad effettuare una serie limitata di operazioni preliminari online. Scarso interesse per l’intero processo di compravendita online.

Nel corso del sondaggio è emerso che il 34,8% degli intervistati aveva in programma di acquistare o cambiare auto prima dell’emergenza. Tra questi, solo il 15% ha cambiato idea, mentre il 64,2% si è dichiarato pronto a procedere alla ripresa e il 20,8% preferisce rimandare l’acquisto. L’83,2% degli acquirenti, non ha cambiato scelta di segmento o di prezzo, come invece è successo in Cina, ma solo il  10,3% ha pensato di orientarsi su auto più piccole ed economiche, mentre il 6,5% preferisce acquistare un’auto nuova, invece di una usata.

Ambiente e Covid

Sul fronte ambientale, il 48,5% degli utenti sostiene che i motori diesel e benzina di nuova concezione devono essere incentivati e liberi di circolare; solo il 7,8% parla solo di benzina. Per quanto riguarda l’elettrico, il 30% chiede di accelerare il passaggio, mentre per il 13,7% vanno bene i programmi pre-Covid.

Per la questione vaccino, quasi tutti concordano che una cura contro il Covid-19 potrebbe essere pronta tra settembre e dicembre 2020 mentre il vaccino tra dicembre 2020 e marzo 2021.

Ripresa e inquinamento

Sicuramente, la ripresa, seppur parziale, ha riversato per le strade un certo numero di veicoli che hanno ovviamente portato un repentino innalzamento dello smog, particolato e polveri sottili nelle città. Questo era prevedibile, ma il Governo non ha previsto l’attuazione di misure anti inquinamento da attuare in concomitanza con la Fase 2. Evidentemente, la questione ambientale è stata considerata un problema secondario, anche se molti studi hanno dimostrato la stretta connessione tra inquinamento ed epidemie.

Per queste ragioni, è fondamentale alla Fase 2 applicare subito una serie di azioni e programmi mirati a ridurre l’inquinamento, quel processo iniziato “involontariamente” con la chiusura totale delle attività umane, altrimenti ci dobbiamo aspettare nell’immediato ulteriori misure drastiche, una crisi sociale senza precedenti e una perdita incalcolabile di vite.

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