
A margine del Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini, il direttore generale Nicola Magrini è ottimista
Visto l’andamento del contagio, visti i dati della campagna vaccinale e visti i risultati delle nuove ricerche e delle nuove tecniche, potremmo essere ottimisti.
No quarta dose, richiamo annuale

Il primo a dare notizie confortanti è il direttore generale dell’AIFA Nicola Magrini che ha dichiarato oggi, nel corso della trasmissione Elisir di RaiTre, che la quarta dose di vaccino non sarà necessaria ma che si potrebbe passare direttamente al richiamo annuale, come per il vaccino antiinfluenzale. Un passo avanti importante nella lotta contro la pandemia da Covid, che può infondere maggiori certezze, soprattutto in chi è ancora indeciso o magari è un no vax.
Novavax
Intanto, il vaccino americano Novavax dovrebbe essere disponibile in Italia dal 24 febbraio. Si tratta di un vaccino proteico, come quello antiinfluenzale. A darne notizia è sempre Magrini, nel corso della trasmissione, che ribadisce: «Noi abbiamo vaccinato prevalentemente con i due vaccini a mRna su cui non c’è da avere alcun dubbio rispetto al Dna e alle interferenze geniche, genetiche o perfino di fertilità. Questo vaccino dunque, per alcuni che sembrano preferirlo, sarà presto un’opzione per circa 2 milioni di persone che volessero comunque vaccinarsi, perché è importante».
Valneva
Sul vaccino francese Valneva, Magrini ha spiegato che «si tratta di un vaccino ancora più classico, inattivato, e forse anche più vecchio come tecnologia, che arriverà più avanti». Infatti, questo vaccino, come il vaccino del morbillo, contiene il virus Sars-CoV-2 inattivo, che non può in alcun modo causare la malattia. In questo modo, l’organismo viene stimolato ad attivare la risposta immunitaria. Se gli studi e i risultati saranno accettati e confermati dall’EMA, l’AIFA potrebbe in tempi brevi autorizzare la vaccinazione in Italia. Aprile potrebbe essere la prima data disponibile.
Il rapporto annuale dell’AIFA
Ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-COVID-19. I dati riguardano le segnalazioni registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza dal 27 dicembre 2020 al 26 dicembre 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.
Nel periodo considerato sono state registrate 117.920 segnalazioni su un totale di 108.530.987 di dosi somministrate, di cui l’83,7% (98.717) riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 16,2% del totale (19.055).
Comirnaty Pfizer è stato il vaccino più utilizzato in Italia (69,1%), seguito da Spikevax Moderna (18,3%), Vaxzevria AstraZeneca (11,2%), e Vaccino COVID-19 Janssen (1,4%). Gli eventi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari e articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea, e si sono verificati tra le 24 e le 48 ore dal vaccino
Per quanto riguarda le vaccinazioni in età pediatrica (5-16 anni), al 26/12/2021 risultano somministrate 4.178.361 di dosi di vaccino, il 96% delle quali nella fascia di età 12-16 anni (4.005.471 dosi) e il 4% nella fascia 5-11 anni (172.890 dosi). In questa fascia di età sono stati usati esclusivamente il Comirnaty (87,5%) e Spikevax 12,5%). Al 26 dicembre 2021, sono state registrate 1.170 segnalazioni di sospette reazioni avverse, come febbre, cefalea, stanchezza e vomito, sempre entro le 48 ore.
L’AIFA ribadisce nel rapporto che “la vaccinazione è indicata sia in gravidanza e sia in allattamento. Non vi sono inoltre evidenze che suggeriscano che i vaccini anti-COVID-19 possano influenzare negativamente la fertilità in entrambi i sessi.”.