
Pubblicate le nuove linee del governo. A breve verranno rese note le aree in cui saranno costruite le nuove scuole previste dal bando
Scuola è sinonimo di spazio aperto. Per questo non può ridursi soltanto a un ambiente fatto di mura, sedie e cattedre. Ma una scuola che punta alla qualità e alla formazione delle donne e degli uomini di domani deve essere in grado di interagire con il contesto che la circonda. Per questo il governo ha deciso di aumentare le risorse per l’edificazione delle scuole in Italia. Passando dagli 800 milioni di euro previsti inizialmente, a circa 1,17 miliardi come annunciato qualche giorno fa dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in occasione della presentazione delle linee guida del progetto “Futura. Progettare, costruire e abitare la scuola” alla Triennale di Milano.
Si tratta di un decalogo frutto del lavoro di un gruppo, voluto e istituito dal ministero, composto da architetti, pedagogisti ed esperti del mondo della scuola. Tra questi gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi, Luisa Ingaramo, e il direttore della fondazione Giovanni Agnelli, Andrea Gavosto.
Sono 195 gli istituti interessati dal bando che dovranno rispondere a dieci caratteristiche della “scuola del futuro”. Alla base vi sono: qualità, basso consumo, sostenibilità, accoglienza, spazi aperti e orientati alla co-progettazione, flessibilità, coinvolgimento corporeo, attrezzature funzionali, tecnologie e connettività.
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Progettare oggi la scuola di domani
Si apre una fase importante per le architetture scolastiche italiane (l’età media di un edificio scolastico è di 55 anni), durante la quale tanti saranno chiamati a dare il proprio contributo in molti: dalle scuole agli Enti Locali, alle Regioni, ai progettisti. A beneficiare delle azioni messe in campo e previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) saranno migliaia di studenti.

Il decalogo in breve:
1. Scuola di qualità. Non si tratta, come anticipato, soltanto di come un edifici è costruito, ma del modo in cui interagisce con il contesto nel quale si trova.
2. Scuola a basso a consumo. Saranno edifici che punteranno sulla luce naturale e la connessione spazi verdi e utilizzeranno il più possibile le energie rinnovabili. Le aree interne garantiranno il comfort ambientale.
3. Scuole sostenibili. I materiali da impiegare saranno eco-compatibili e riciclabili.
4. Scuola con spazi aperti e accoglienti per la comunità, come ad esempio le biblioteche e i luoghi della ristorazione.
5. Scuola in cui non vengono sottovalutati gli spazi all’aperto come giardini e cortili.
6. Scuole per apprendere meglio. Cioè rendere gli spazi funzionali al miglior apprendimento di bambini e ragazzi. Si tratta di ripensare la struttura stessa dell’aula, ma anche dei corridoi, delle scale, insomma di tutto quanto costituisce una scuola.
7. Scuola per chi ci lavora. La scuola non è soltanto dei ragazzi che crescono ma anche di insegnanti, impiegati, di tutto il personale che ci lavora. Per questo tutti gli spazi andrebbero ripensati come risorse dell’azione educativa. Luoghi in cui co-progettare, fare ricerca e vivere momenti di convivialità.
8. Scuola per i cinque sensi. Gli edifici dovrebbero essere ben illuminati, con una buona qualità dell’area e dell’acustica. Rilevante è anche la dimensione tattile, soprattutto per i più piccoli.
9. Scuole attrezzate. È importante che gli arredi, anche quelli fissi, siano realmente funzionali.
10. Scuola connessa. La didattica a distanza (dad) lo ha ampiamente dimostrato: è necessario che tutte le scuole di ogni ordine e grado siano realmente connesse, cioè che abbiano una rete stabile e affidabile.
Al link in dettaglio le Linee guida.