Coronavirus, serve un’iniezione di fiducia. Magari da un elicottero

Coronavirus, debellarlo come? Investendo sul capitale intellettuale e favorendo la ripresa economica con  massicci investimenti. La teoria dell’Helicopter Money può andare bene per l’Italia?

Questo coronavirus rischia di generare una profonda crisi economica. Gli effetti sono assimilabili a quelli di un’arma terribile: quella biologica. Oggi è come essere all’interno di un grande laboratorio in cui se ne sperimentano gli effetti. I provvedimenti che il Governo sta assumendo sono quelli giusti ed opportuni da assumere e, quindi, il Governo merita fiducia. Ha già operato un’iniezione di liquidità per far fronte ai bisogni più immediati e soprattutto per finanziare il servizio sanitario nazionale, a potenziarlo per mettere in sicurezza il Paese di fronte a una guerra che noi stiamo combattendo contro un nemico invisibile. Ma non preoccupiamoci, ce la faremo: la storia insegna che dopo una grande crisi c’è sempre una ripresa.  Manteniamoci fiduciosi che tutto andrà bene!

Patto di stabilità, perché è un bene sospenderlo?

La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ((Foto European Parliement from EU)
La presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ((Foto European Parliement from EU)

Anche in Europa sono stati presi i primi provvedimenti. Il primo è psicologico, visto che l’11 marzo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha mandato un bel messaggio all’Italia dicendo nella lingua italiana che «Siamo tutti italiani». L’Europa è un paese in progress, che forse vuole ora rispolverare l’importanza di sentirsi unito, e quello lanciato è un messaggio per noi tutti, specie dopo l’isolamento che l’Europa ha fatto vivere all’Italia sulla politica migratoria e sulle azioni da porre in campo.

La scelta europea intervenuta due giorni fa, sa di attenzione e guarda alle politiche di futuro necessarie per risollevare l’intera Unione: viene sospeso il Patto di Stabilità e Crescita (PSC), da sempre visto come un freno alle politiche di rilancio del nostro paese. Tale sospensione potrà consentire di attivare tutte quelle misure necessarie contro il coronavirus e quindi consentirà di finanziare servizi sanitari, imprese e ammortizzatori sociali, fondamentali per sostenere la popolazione bloccata dalle misure assunte contro il coronavirus.

Ricordiamo che le limitazioni alla spesa sono relative all’obbligo da parte degli Stati che hanno deciso di adottare l’Euro, di rispettare nel tempo un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL e un debito pubblico da mantenersi inferiore al 60% dello stesso PIL.

Sospendere il Patto di Stabilità significa consentire al Governo di “pompare” tutti i soldi che servono, potendosi non applicare le regole di bilancio che ad oggi ne ostacolano l’avvio.

Un bazooka che spara denaro

operaio
L’opzione coronabond consentirebbe gli investimenti e la produzione e sarebbe la risposta allo shock economico del coronavirus

Non può bastare però la disponibilità a sforare il 3% e il presidente del Consiglio Conte ha chiesto anche l’attivazione del Fondo salva-stati e della sua “potenza di fuoco” per rispondere all’emergenza creata dal coronavirus. In una intervista al Financial Times, il presidente del Consiglio ha fra l’altro detto che «Il MES [Meccanismo Europeo di Stabilità, n.d.r.] è stato creato con un diverso tipo di crisi in mente, dunque adesso deve essere adattato alle nuove circostanze, in modo da poter usare tutta la sua potenza di fuoco». Serve la potenza di un bazooka.

Il MES, nato nel 2012 sul modello del Fondo salva-Stati di cui è figlio, è un’organizzazione internazionale con ben 17 paesi europei e di cui l’Italia ha poco meno del 18% di quota di contributo, avendo sottoscritto un capitale di oltre 125 miliardi su un totale di 700 miliardi di euro. Il Fondo raccoglie fondi e sostiene gli stati membri che ne fanno parte qualora intervengano problemi finanziari importanti: il MES definisce quindi il programma di aiuto e lo finanzia.

BCE, cambio rotta dopo la bufera

Ma dopo le polemiche, anche la Banca Centrale Europea (BCE) sembra intenzionata ad intervenire: dopo Draghi (che ha rilanciato il Quantitative easing prima di lasciare la BCE) sembrava vacillare il ruolo strategico della BCE a guida Christine Lagarde. Questa assumerà ora importanti iniziative di sostegno degli Stati: oltre ad interessi negativi alle banche per un finanziamento più cospicuo a favore dell’economia reale, l’ultimo intervento sarà diretto all’acquisto di titoli del debito pubblico dei paesi dell’Eurozona: una grande boccata di ossigeno per l’Italia contro le speculazioni.

La BCE può inoltre acquistare obbligazioni emesse dalle aziende, le cosiddette obbligazioni corporate, ovvero titoli di debito emessi da grandi società private, italiane, europee o extraeuropee (quasi sempre banche o multinazionali che sono quotate in Borsa) e può anche acquistare bond emessi dai comuni. La novità è stata quella di un potenziamento di questa capacità di acquisto, passata il 12 marzo da 20 a 35 miliardi al mese di titoli fino alla fine dell’anno 2020 (l’incremento fissato di 120 miliardi si spalmerà infatti in questi ultimi mesi dell’anno).

Dopo le critiche e le vicissitudini di questi ultimi giorni la BCE è intervenuta con la decisione di incrementare entro la fine dell’anno la sua capacità di acquisto di titoli per ben 750 miliardi: in totale quasi 130 miliardi al mese, ovvero proiettili di soldi che hanno portato a definire “bazooka” lo strumento a disposizione per sostenere i paesi dell’Eurozona.

Si discute ora dell’attivazione di ulteriori soluzioni finanziarie per far fronte all’emergenza e per risollevarsi: è l’opzione coronabond, che consentirebbe gli investimenti e la produzione e sarebbe la risposta allo shock economico del coronavirus. Una grande apertura per una maggior solidarietà in Europa.

Dagli USA l’Helicopter Money vola verso l’Europa

Ma già si parla di un’altra teoria applicabile, quella nota come “Helicopter Money” ovvero lancio di soldi a pioggia con un elicottero. Lo hanno pensato Trump e la Federal Reserve, tanto da provocare pochi giorni fa un grande rialzo a Wall Street. La teoria, proposta nel 1969 dal premio Nobel per l’economia Milton Friedman, si basa sulla possibilità di fornire soldi direttamente ai cittadini per agevolarne gli acquisti ed in modo da generare una forte ripresa economica. Potrebbe sostituire il Quantitative easing? Potrebbe affiancarsi? La disponibilità a pompare soldi dell’ultimo DPCM può essere una prima velata mossa? Occorre probabilmente continuare per sostenere comunque chi ha bisogno. Nessuno deve rimanere indietro.

Italia, investire su giovani, scuola e ricerca

giovani imprenditori
Si deve pensare ad azioni per i giovani, per la scuola e la ricerca.(Foto di StartupStockPhotos da Pixabay)

Potrebbe essere anche la mossa del futuro per finanziare la ripresa anche estendendo il “volo dell’elicottero” sulle imprese. Ma soprattutto si deve pensare ad azioni per i giovani, per la scuola e la ricerca. Oggi più che mai occorre potenziare la formazione superiore ed universitaria senza indugio. Occorre finanziare la ricerca e favorire l’arrivo in Italia di nuove energie e capitali intellettuali. Magari anche parte dei nostri giovani fuggiti perché il nostro paese non ha posto in passato le condizioni per fermare i talenti, scappati numerosi all’estero. Il nostro capitale intellettuale sarà la prima risorsa per la ripresa: quindi recuperiamolo e formiamone dell’altro, in continuità alle grandi tradizioni di scienziati e pensatori del nostro Paese.

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