Coronavirus, ANCE Puglia: servono misure straordinarie

Tra le proposte dell’ANCE per contenere la crisi del settore delle costruzioni, il pagamento anticipato dei lavori realizzati dalle imprese e proroga dei termini delle gare

L’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) lancia l’allarme crisi per le conseguenze del coronavirus. Le imprese sono in ginocchio anche in Puglia e occorre assumere misure straordinarie per salvaguardare anche chi opera nel settore delle opere pubbliche.

Cosa chiede l’ANCE

Per questo, il presidente dell’ANCE Puglia Nicola Bonerba, ha chiesto al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano di veicolare a tutte le stazioni appaltanti del territorio una circolare con una serie di richieste. Anzitutto la proroga dei termini delle gare in itinere e la possibilità di avere un’anticipazione del 20% sul residuo dei lavori ancora da produrre; i costruttori pugliesi chiedono, inoltre, che venga previsto il pagamento di un acconto pari al 95 % dei lavori sinora realizzati dalle imprese, in deroga alle disposizioni contrattuali, anche in assenza di emissione dei SAL (Stati di Avanzamento Lavori) e dei certificati dei Direttori dei lavori o dei Responsabili Unici del Procedimento, spesso fisicamente assenti o non disponibili in questi giorni di emergenza.

cantiere edile
Le imprese sono in ginocchio anche in Puglia e occorre assumere misure straordinarie per salvaguardare anche chi opera nel settore delle opere pubbliche.

La richiesta nasce dall’analisi della situazione del settore, che se nel comparto del residenziale stava mostrando una certa vitalità, risultava in sofferenza per quanto riguarda le infrastrutture.

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L’ANCE rimarca che quello delle costruzioni è un settore che in Puglia offre un forte contributo (9,6% del PIL), superiore addirittura al livello medio nazionale (8,1%). In termini occupazionali gli addetti nella regione sono 82mila, rappresentando il 30% degli addetti nell’industria (la media nazionale è attestata al 23,2%).

Per la sopravvivenza delle aziende

«È un momento storico in cui bisogna remare uniti nella stessa direzione – esorta il presidente Bonerba – cercando di arginare la crisi sanitaria e di ridurre il più possibile i danni economici che impatteranno su tutti i comparti: tra questi, purtroppo, quello delle costruzioni, in crisi da 10 anni, non sospeso ma che vede molti cantieri privati, responsabilmente, chiusi. Sul fronte pubblico – conclude Bonerba – chiediamo alle stazioni appaltanti e ai Responsabili unici di procedimento di essere vicine alle imprese al lavoro e ai loro lavoratori, accettando le eventuali richieste di sospensioni e rinviando le date di scadenze dei bandi di gara in essere, oltre che a mettere a disposizione delle aziende quanta più liquidità possibile erogando stati avanzamento lavori parziali. Ne va della sopravvivenza delle aziende e di tutti i fornitori legati al mondo delle costruzioni».

Nei giorni scorsi i costruttori avevano chiesto alla Regione Puglia e alle stazioni appaltanti di procedere in più direzioni: sospendere le procedure in itinere, prorogare i termini di gara e garantire il rispetto dei tempi di pagamento per gli appalti pubblici in corso di esecuzione; infine, vista la situazione emergenziale, è stato richiesto di modificare le modalità di pagamento dei Sal per anticiparne la maturazione sotto soglia, ovvero anche con SAL mensili.

Sembra necessario, quindi, attivare tutte le misure per favorire il mondo delle imprese, assicurando così alle stesse ed ai lavoratori un soccorso in questo periodo di crisi. Tutto quanto possibile va fatto senza indugio, per dare stabilità al settore produttivo ed assicurarne la sopravvivenza ed evitare che, passato questo periodo, si raccolgano soltanto macerie.

Il rischio di spezzare la futura ripresa è grande ed occorre attivare tutte le misure necessarie. Per questo occorre dare corso a procedure snelle e a distanza, che consentano di snellire i processi burocratici al massimo, anticipando per quanto possibile il pagamento dei lavori già eseguiti, pur con le riserve da assumere per garantire l’Ente Pubblico per eventuali danni che possano scaturire successivamente. Non solo quindi i medici in prima fila, ma molti altri professionisti e responsabili delle pubbliche amministrazioni, per assicurare un adeguato flusso di cassa che possa coprire le spese correnti e garantire la sopravvivenza di un settore produttivo fondamentale per il futuro.

 

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