
Nei giorni in cui entra nel vivo la COP27, l’Italia prova a recitare un ruolo importante nel confronto sui cambiamenti climatici. A Sharm El Sheikh sono diverse le realtà impegnate tra incontri, vertici ed eventi nell’ambito della Conferenza internazionale
Non solo il governo e le presenze istituzionali. L’Italia è presente – e protagonista – alla COP27 anche attraverso società e aziende. E, per chi vuol far sentire la propria voce ma è fisicamente lontano, non mancano le iniziative ‘a distanza’.
Come AWorld, startup cleantech italiana scelta dal Segretariato Generale dell’ONU nel 2020 per supportare ActNow, la propria campagna di sensibilizzazione e attivazione dei cittadini di tutto il mondo sui temi del cambiamento climatico.
A Sharm El Sheikh è stata presentata la nuova versione dell’app AWorld ActNow. La piattaforma, che raccoglie utenti da oltre 200 Paesi, introduce il Lifestyle Carbon Footprint Calculator, un sistema di misurazione sviluppato con la collaborazione di UNFCCC (United Nations Climate Change) e in grado di fornire all’utente informazioni relative alla quantità annuale di emissioni di CO2 individuali.
Sulla base di quattro categorie differenti – Casa, Viaggi, Cibo e Stile di vita – la B Corp italiana propone ai suoi utenti un questionario composto da 12 domande, utili a raccogliere tutte le informazioni necessarie al calcolo della propria impronta ecologica. A partire dal risultato l’app suggerisce contenuti e semplici azioni per migliorare il proprio impatto sul Pianeta. Il risultato si aggiorna poi dinamicamente nel tempo registrando i miglioramenti.
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Le rinnovabili
Produrre energia pulita, l’idrogeno, sfruttando migliaia di pannelli solari da installare nella piana egiziana, una delle regioni più assolate del mondo. È questo, invece, l’ambizioso progetto che Hydrozero by Unicusano, IAT e SRS, presenteranno lunedì 14 novembre alla conferenza COP 27 sui cambiamenti climatici.
Il progetto punta a sfruttare le zone desertiche in Egitto per produrre energia fotovoltaica (10,5 MWe nella prima fase del progetto, 4,5 GWe in una possibile configurazione della seconda fase) con cui produrre idrogeno gassoso (330 tonnellate all’anno nella prima fase, 167.000 nella seconda) da utilizzare sia per alimentare l’esistente pipeline Greenstream fra Alessandria e Taranto, sia un impianto di liquefazione. In questo secondo caso il prodotto sarà trasportato a Taranto, sede della più grande acciaieria di Europa e grande emettitrice di CO2, via tank container nella prima fase e successivamente attraverso quattro navi gasiere dotate ciascuna di tre sfere da 4.500 m3.
Una parte dell’energia elettrica e dell’idrogeno sarà sfruttata dall’Egitto, mentre la maggior parte sarà immessa nel gasdotto Greenstream che unisce l’Egitto all’Italia. L’idrogeno trasportato per mare, invece, non solo sarà a disposizione dell’Italia, ma anche degli altri Paesi del Centro Europa grazie all’individuazione di hub. Le 167.000 tonnellate di idrogeno ricavate saranno fornite per il 25% all’Egitto e per il 75% all’Europa, corrispondenti a 125.000 tonnellate ovvero all’1,25% del valore dichiarato da REPowerEU.
La tutela delle città costiere

E c’è la mano italiana anche nel progetto europeo SCORE, uno dei due casi studio che appare nel nuovo report “Sea’ties Regional Report – Adaptating Coastal Cities and Territories to Sea Level Rise in the Mediterranean Region, Challenges and Best Practices”, che verrà presentato sabato 12 novembre alla COP27 di Sharm el-Sheikh, nel Padiglione del Mediterraneo.
Al progetto partecipa infatti l’Università di Pisa: le attività di SCORE prevedono in particolare la creazione di una rete di 10 città e aree costiere europee accomunate da problematiche simili. Ciascuna di queste è oggetto di studi scientifici e costituisce un laboratorio partecipativo (Coastal City Living Lab, CCLL), un concetto innovativo in cui i processi di ricerca vedono il coinvolgimento di tutti i cittadini, associazioni, istituzioni pubbliche ed operatori economici privati attraverso la co-creazione, l’esplorazione, la sperimentazione e la valutazione di idee innovative, di scenari, concetti e relativi manufatti tecnologici in casi d’uso reali utilizzando dei modelli virtuali altamente complessi.
Proprio il meccanismo innovativo dei Coastal Cities Living Labs (CCLL) del progetto SCORE viene portato ad esempio di strategie virtuose per aumentare la resilienza dei territori fragili, come le città costiere, ai cambiamenti climatici. L’iniziativa Sea’ties mira a facilitare lo sviluppo di politiche pubbliche e l’attuazione di soluzioni di adattamento per supportare le città costiere minacciate dall’innalzamento del livello del mare.
Fridays for future
Non mancano le iniziative anche in Italia. E nel weekend si manifesta per la bellezza e per l’ambiente. E’ infatti speciale l’appuntamento targato Fridays For Future Italy: il 12 novembre si terranno in varie piazza d’Italia presidi e manifestazioni in contemporanea ai lavori della COP27 in Egitto.
In particolare, si punta il dito contro il governo egiziano, colpevole – secondo i promotori delle iniziative – di inscenare un vero e proprio reality show pagando attrici e attori affinché questi interpretino il ruolo di attivisti per il clima che portano avanti finte istanze preconfezionate dal governo egiziano. L’obiettivo è quello di far apparire l’Egitto come una società libera e democratica per tutelare i propri interessi garantendo gli investimenti stranieri.
Le comunità egiziane più colpite dalla crisi climatica, al contrario. non hanno alcuna voce in capitolo e la libertà di informazione è molto scarsa, visto che il governo controlla ogni dato considerato “politico”.
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Per gli attivisti di Fridays For Future non ci può essere nessuna giustizia climatica senza diritti umani. “Come possiamo avere azioni reali di protezione del clima e risarcimenti per le persone colpite se le persone che chiedono trasparenza e giustizia vengono incarcerate? Non possiamo, è chiaro. Per questo noi, e chi ha la possibilità di parlare e manifestare liberamente, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità: utilizziamo la nostra libertà nel pieno potenziale. E cambiamo l’idea alla base di tutto questo: l’idea che alcuni luoghi e alcune persone possono essere ignorati e messi in secondo piano in nome di un presunto “progresso” (che sia un progresso nei negoziati climatici o di qualunque altro tipo). Sono previsti eventi a Roma, Milano, Padova, Torino, Forlì, Verona, altre piazze da confermare”.
Fai per il clima

In occasione della conferenza delle parti delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, anche il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS rilancia la campagna #faiperilclima – nata in occasione della COP26 nel 2021 – con un nuovo programma di iniziative volte a diffondere conoscenza sul tema del cambiamento climatico a partire dall’esperienza della Fondazione nei suoi Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano. La lotta al cambiamento climatico è una priorità per i governi del mondo, ma tutti dobbiamo essere consapevoli e informati e tutti possiamo agire, perché gli effetti del riscaldamento globale riguardano l’ambiente in cui viviamo, di cui siamo protagonisti e responsabili.
Il cuore della campagna sarà rappresentato dalle visite speciali organizzate nei Beni FAI, nei weekend fino a domenica 20 novembre: guide d’eccezione come geologi, botanici, agronomi, pedologi, geografi e altri esperti condurranno il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti del cambiamento climatico sui luoghi di storia e di natura curati e gestiti dalla Fondazione.
La varietà straordinaria dei Beni FAI, dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dal Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia al Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, consentirà di approfondire i diversi effetti del cambiamento climatico che minaccia gli ecosistemi naturali, la biodiversità e le colture tradizionali, ma anche i paesaggi urbani e i monumenti storici: la salute dell’ambiente e la nostra.
Sempre nell’ambito della campagna #faiperilclima, il FAI seguirà da vicino i lavori della COP27 e ne racconterà lo svolgimento con news sui suoi canali web; lunedì 21 novembre, a conclusione della conferenza, il FAI ne commenterà gli esiti e le prospettive, coinvolgendo autorevoli esperti in un incontro webinar aperto a tutti, che verrà trasmesso in diretta da Casa Bortoli, Bene del FAI a Venezia, città simbolo del cambiamento climatico. (Info sulle visite: www.faiperilclima.it).