Consumo energetico, virtuosi il 75% degli italiani

Manovra fiscale bollette

Il dato emerge dalla ricerca pubblicata da Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione

 

Quasi 8 italiani su 10 hanno già adottato comportamenti virtuosi per contenere il consumo energetico. Nonostante ciò, oltre 6 cittadini su 10 lamentano di non percepire benefici tangibili a causa del costante aumento delle tariffe energetiche. È quanto emerge dalla ricerca di Deloitte “Il Cittadino Consapevole: comportamenti virtuosi, tecnologie digitali e fonti rinnovabili per risolvere la crisi energetica”, il secondo report dell’Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione.

Le nuove abitudini virtuose contro il caro-energia

Le principali aree d’azione dei cittadini verso modelli di consumo energetici più virtuosi sono:

  • riscaldamento-bollette

    comportamenti consapevoli che non implicano alcun costo monetario, come l’uso delle luci solo quando strettamente necessario (75%), la limitazione dei consumi di acqua calda (54%), il prestare attenzione alla modalità “stand-by” (48%). In questa categoria rientra la scelta di un adeguato fornitore di energia elettrica o gas, come indicato dal 28% dei cittadini. La convenienza delle tariffe (52%), la trasparenza del servizio (47%) e la possibilità di avere accesso a sconti (35%) risultano driver primari di scelta del proprio provider.

  • iniziative realizzabili con un investimento contenuto, sfruttando le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie digitali, fra cui l’installazione di lampadine a basso consumo (67%), la scelta di elettrodomestici moderni e di classe energetica elevata (36%), l’installazione di termostati programmabili (21%) o di misuratori di corrente elettrica (18%).
  • Interventi strutturali sono stati indicati da poco meno del 20% dei cittadini e risentono positivamente della disponibilità di agevolazioni fiscali.

L’importanza delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale

energie-rinnovabili

Il 97% dei cittadini conferma l’importanza e la necessità di avere un’adeguata e crescente quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Una graduale transizione verso un impiego maggiore delle rinnovabili, infatti, secondo gli intervistati garantirebbe al nostro Paese non solo una minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili (48%), ma anche una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico (42%) e un complessivo miglioramento dei parametri ambientali (34%).

Per il 52% dei cittadini l’avere accesso a energia “green” è la principale motivazione per valutare un nuovo fornitore. Tuttavia, oggi solo un italiano su 3 dichiara di conoscere il mix energetico del proprio provider e nel 50% dei casi dichiara che la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili non supera il 20% del totale. Gli italiani, inoltre, si dimostrano molto interessati alla cogenerazione di energia elettrica da fonti rinnovabili: i pannelli solari (termici e fotovoltaici) sono le tecnologie che attirano maggiormente l’interesse con circa il 20% dei cittadini che ne valuta l’installazione nei prossimi 12 mesi, cui si aggiunge un quasi 60% che guarda con fiducia al medio periodo. Un trend simile si registra anche per i sistemi d’accumulo dove l’interesse di breve periodo è condiviso dal 15% e quello di medio termine dal 47%.

La centralità delle istituzioni

La sede del Parlamento europeo a Bruxelles

8 cittadini su 10 esprimono la necessità di un intervento da parte dell’UE attraverso l’introduzione di forme di regolamentazione comunitarie dei prezzi dell’energia elettrica e la modifica dei modelli di gestione del mercato elettrico, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dallo “European Green Deal”.

Infatti, solo il 28% ritiene le misure attuali sufficienti a contrastare le spinte inflazionistiche legate al prezzo dell’energia elettrica e quasi 8 cittadini su 10 vorrebbero una chiara strategia energetica, che consenta di gestire le criticità odierne (77%) e facilitare la transizione verde del Paese (79%) nello spirito del programma NextGenerationEU.

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