Comuni Ricicloni, i “differenziati” del 2016

I Comuni ricicloni, cioè quei comuni pugliesi virtuosi che riciclano i rifiuti, salgono a 53.

Ci sono fra i premiati anche 3 soprannominati Comuni Rifiuti free che producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato, oltre ad aver superato il 65% di raccolta differenziata. Resta, invece, bassa la media percentuale regionale di differenziata che si attesta al 36,2% mentre ancora il 52% dei rifiuti urbani prodotti finisce in discarica. L’annuale iniziativa Comuni Ricicloni Puglia di Legambiente Puglia è l’occasione per premiare i comuni regionali che riciclano i rifiuti e fare un bilancio della situazione.

Un momento della manifestazione ” Comuni Ricicloni Puglia “

La classifica dei Comuni ricicloni comincia con i primi ventidue, fra i quali c’è Rutigliano, già premiato nel 2015, che occupa il primo posto con una media del 77% insieme a Faggiano e Roseto Valfortore (Fg), che si piazzano al vertice, dopo aver ricevuto il Premio di Seconda Categoria nella scorsa edizione. Riconfermati Casalvecchio di Puglia (71%), Monteparano (71%), Canosa di Puglia (70%), Cellamare (70%), Troia (70%), Latiano (69%), Motta Montecorvino (69%), San Vito dei Normanni (68%), Fasano (66%), Sava (66%), Crispiano (66%), Andria (65%) e Laterza (65%). Cinque sono i comuni che diventano Ricicloni, insigniti del Premio di Seconda Categoria l’anno scorso, ovvero Barletta (72%), Poggio Imperiale (69%), San Giorgio Ionico (69%), San Marco La Catola (68%) e Cassano delle Murge (65%). La new entry di questa graduatoria è Serracapriola (65%), premiata nell’edizione 2014 con la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio. Sono undici, invece, i comuni pugliesi a cui è stato assegnato il Premio di Seconda Categoria per aver raggiunto una media percentuale pari o superiore al 65%: Erchie (71%), Torricella (71%), Ruvo di Puglia (70%), Torre Santa Susanna (70%), Apricena (69%), Mesagne (68%), San Michele Salentino (67%), Carosino (65%), Ostuni (65%), San Pancrazio Salentino (65%) e Villa Castelli (65%). E’ stata assegnata, inoltre, la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio alle amministrazioni che hanno raggiunto una media di differenziata pari o superiore al 55% grazie all’avvio del porta a porta: Anzano di Puglia (63%), Monteleone di Puglia (63%), Adelfia (62%), Biccari (62%), Corato (62%), Grumo Appula (62%), San Ferdinando di Puglia (61%), Mola di Bari (59%), Polignano a Mare (59%), Putignano (59%), Triggiano (59%), Conversano (58%), San Giovanni Rotondo (58%), Terlizzi (58%), Castelluccio dei Sauri (57%), Massafra (56%), Candela (55%).

Novità tra i Comuni ricicloni

La novità fra i ricicloni è la Menzione Speciale Start Up, conferita ai comuni di Bitetto, Modugno e Acquaviva delle Fonti che hanno avviato sistemi di differenziata innovativi riuscendo così a raggiungere percentuali significative. Sono ben 41 i comuni che rientrano nella categoria Gli indifferenti perché non raggiungono nemmeno il 10% di raccolta differenziata o non hanno effettuato alcuna registrazione sul portale Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Ne fanno parte Accadia, Alberona, Alezio, Altamura, Avetrana, Caprarica di Lecce, Carapelle, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Collepasso, Faeto, Ginosa, Manfredonia, Margherita di Savoia, Martignano, Miggiano, Ordona, Ortelle, Panni, Rodi Garganico, Sant’Agata di Puglia, Scorrano, Stornarella, Surbo, Trepuzzi, Volturino, Zapponeta con una percentuale pari a 0%; Isole Tremiti (1%), Volturara Appula (2%), Peschici (3%), Cerignola (5%), Casamassima (6%); Gallipoli, Gravina in Puglia, Stornara con una percentuale pari al 7%; Aradeo, Carpino, Sammichele di Bari con una percentuale pari all’8%; Fragagnano, Palagianello con una percentuale pari al 9%.

«Sono aumentati i comuni virtuosi – ha commentato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – che hanno puntato sulla gestione sostenibile dei rifiuti ma ci sono anche dati ancora insoddisfacenti. Mentre in Europa si sta discutendo sul Pacchetto delle economie circolari che punta alla riduzione, riciclo e riutilizzo, in Puglia siano ancora a livelli di economia lineare in quanto la raccolta differenziata è ancora bassa rispetto alla media nazionale. L’impiantistica – ha proseguito – è ancora carente ed insufficiente. Bisogna puntare sulla realizzazione degli impianti di compostaggio, anche in vista di un incremento della raccolta differenziata. Serve un lavoro responsabile e condiviso per la chiusura del ciclo. La Regione Puglia ha già chiesto ai comuni una manifestazione d’interesse a localizzare sul proprio territorio gli impianti di compostaggio e smaltimento dell’amianto».

La Regione Puglia e il ciclo dei rifiuti

Il nuovo piano regionale dei rifiuti è in fase di realizzazione. A breve si terrà un incontro con i principali stakeholders, a cui ne seguirà un altro per fare in modo che il piano risponda all’esigenze di tutti. «Stiamo verificando – ha spiegato Domenico Santorsola, assessore all’Ambiente della Regione Puglia – i flussi, le necessità e la dotazione impiantistica pubblica e privata attuale. Dobbiamo anche pensare ad una localizzazione dei singoli impianti che tenga conto del carico ambientale e della diffusione capillare e non un accentramento in alcuni territori». L’ Amiu Puglia, intanto, sta realizzando un impianto di gestione anaerobica ed un altro di selezione dei rifiuti differenziati a Foggia. Sono stati programmati nel piano industriale altri impianti che consentono la chiusura del ciclo dei rifiuti. «La Puglia – ha detto Gianfranco Grandaliano, commissario dell’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il Servizio di gestione dei rifiuti – si contraddistingue rispetto alle altre regioni meridionali, ad eccezione della Campania, per la raccolta differenziata. La percentuale è ancora bassa ma stiamo facendo ogni sforzo possibile per il raggiungere l’obiettivo previsto del 2018». La richiesta sostenuta dal Presidente dell’ Anci, Antonio Decaro, è «di procedere in maniera spedita con un nuovo piano degli impianti perché i comuni hanno necessità d’individuare i siti, gli impianti ed i finanziamenti».

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