
L’idea di un salentino che ha inventato un nuovo sport che unisce la passeggiata all’attività di raccolta rifiuti.
«Dopo via Santa Maria, anche la Strada Vecchia Comunale Seclì, la Strada Comunale Renda, la Strada Comunale Canonici e la Strada Comunale Luna hanno ricevuto il primo pannello ambientale della loro storia; oggi sono le strade rurali più pulite del Salento».
Inizia così l’intervista di Giorgio Greco, un imprenditore salentino che ha deciso di lanciare una nuova pratica sportiva e ambientale: la Collect Waste Walk. Consiste nel raccogliere i rifiuti lungo le strade ed i sentieri mentre si pratica jogging o trekking oppure mentre si passeggia nella natura.
Plogging e Collect Waste Walk
Molto simile al Plogging svedese, nato nel 2016 in Svezia e diffusosi in altri Paesi europei nel 2018, che consiste nel raccogliere i rifiuti mentre si pratica la corsa, il Collect Waste Walk di Greco è una vera e propria passeggiata sulle strade che costeggiano il verde e contemporaneamente si raccolgono i rifiuti.
In entrambi i casi, basta essere armati di scarpe ed indumenti comodi ed un sacchetto per i rifiuti.
L’iniziativa sportivo-ambientalista è nata «…presso il mio oliveto “La Scelta” nella Serra dei Campi Latini, in territorio di Galatone, a ridosso del borgo di Seclì – spiega Greco e continua – Prevede una normale camminata accompagnata dalla raccolta di rifiuti lasciati lungo il ciglio di strade e sentieri. Chiunque può praticarlo, senza vincoli e dettami, in nome del Bene Comune (ambiente) ma anche del Benessere Personale (sport). La Repubblica Italiana (Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato), di fatto e specialmente al Sud, non riesce a far rispettare le Leggi esistenti in materia di abbandono dei rifiuti lungo le strade urbane e periferiche. Essa, inoltre, è carente di provvedimenti strutturali rivolti alla drastica riduzione di inquinanti che invece fanno della Finlandia, della Svezia, della Svizzera, della Germania, della Danimarca, dell’Olanda… Paesi all’avanguardia nel campo ambientale. Il Collect Waste Walk raccoglie nelle periferie un grande quantitativo di bottiglie di vetro, in prevalenza birra, e di bottiglie-bicchieri-piattini di plastica. Perché non si reintroduce il vuoto a rendere? In tanti Paesi europei è in vigore da decenni mentre in Italia questo genere di rifiuti viene spesso abbandonato lungo le strade e in prossimità delle campagne. Un’altra piaga è rappresentata dai gratta e vinci: perché non si introduce una tassazione che viene restituita all’acquirente solo dietro restituzione del biglietto perdente?
C’è un altro dato da non sottovalutare: una consistente fetta di persone evade la TARI e quindi, non avendo accesso alla differenziata, inquina strade e campagne. Si tratta di un fenomeno diffuso nel Salento che i Sindaci non riescono a correggere: pagare tutti per pagare meno.
In questa situazione quasi proibitiva, qualcuno nella schiera dei pazzi e dei sognatori si doveva pur muovere!».
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A Varese, il ciclista spazzino
Una nuova attività, dunque, che si può facilmente esportare ovunque in Italia. Già nel marzo del 2015, il signor Damiano Marangoni è balzato alle cronache nazionali per aver pulito arbitrariamente le strade della sua città. Ribattezzato il ciclista spazzino, il pulitore della Valganna, nel varesotto, Marangoni, rimasto senza lavoro, ha pensato bene di dedicarsi alla raccolta dei rifiuti lungo le strade che percorreva a bordo della sua bicicletta. In 27 mesi, le sue gesta hanno entusiasmato tanti cittadini che hanno sposato la sua attività volontaria. È nata così un’associazione, “Strade Pulite”, che raccoglie volontari da più parti che si adoperano per tenere pulite le strade ed i percorsi cittadini.
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La sensibilizzazione sostituisce le istituzioni
Ma l’avventura di Marangoni dopo 27 mesi è giunta al termine. Per un motivo molto semplice. Questa attività è diventata “normale”. Vuol dire che la sensibilizzazione è diventata un modo per sopperire alle carenze delle istituzioni. I volontari, gratuitamente e regolarmente, puliscono le strade che dovrebbero pulire le istituzioni, sollevando da questo incarico le imprese per la raccolta dei rifiuti che magari vengono anche pagate per questo lavoro.
Queste iniziative sono lodevoli, importanti e necessarie per migliorare la qualità dell’aria, l’ambiente e per educare i cittadini, ma non devono sostituire le attività che spettano alle istituzioni che, in questo modo, approfittano del volontariato. Se il volontariato diventa lavoro, deve essere regolarmente retribuito.
Le istituzioni devono “educare alla natura ed al rispetto di tutto e di tutti”.