Cohousing, l’evoluzione della bioedilizia dei condomini e delle comuni

Il Cohousing, una nuova forma di sostenibilità che unisce l’ambiente con le esigenze degli abitanti che condividono le parti in comune

Il Cohousing è un nuovo modo di intendere la sostenibilità, l’efficienza energetica, l’urbanizzazione, l’edilizia ed i concetti di condivisione e di proprietà privata.

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È un fenomeno che da qualche anno sta prendendo piede in Italia. Semplicemente, chi si affida al Cohousing decide come costruire un’abitazione, sceglie ogni minimo dettaglio, i materiali, individua il luogo e gli spazi ed integra tutto con la natura. Tutto ciò va fatto con l’architetto, insieme ai vicini scelti da noi, dalla fase progettuale fino alla realizzazione. Si decide anche quali spazi e cosa mettere in comune. E si individuano le aree private in base alle esigenze di ognuno.

Il Cohousing. La storia

cohousingIl primo caso sembra che risalga al 1964 quando un architetto danese ha progettato e realizzato una comunità immersa nel verde in Danimarca.

Successivamente, si è sviluppata in alcune zone del Nord Europa. Negli anni Ottanta ha raggiunto gli Stati Uniti mentre nel Novanta ha raggiunto l’Australia. Negli ultimi dieci anni è approdata anche in Italia. Oggi, si contano circa un migliaio di Cohousing, ma la stima è approssimativa in quanto le tipologie sono molteplici e mancano le normative ad hoc.

Le caratteristiche di fondo sono sostanzialmente quelle di riappropriarsi della dimensione umana in stretta relazione con la natura, ricreare nuove forme di socializzazione e di protezione, utilizzare le risorse in maniera sostenibile, puntare sulle energie pulite e rinnovabili e sul risparmio, vivere in equilibrio con gli altri e con la natura, essere fautori del proprio destino e delle proprie scelte, condividere gli spazi per socializzare in armonia con l’ambiente.

Cohousing Sangiorgio

cohousingCohousing Sangiorgio è un’iniziativa residenziale promossa dall’Associazione Cohousing Solidaria che nel territorio di Ferrara ha costruito un insediamento sostenibile composto da 7 nuclei familiari. I residenti hanno recuperato l’area costruendo strutture ecosostenibili che condividono gli spazi comuni. Tra i verde intenso ed incontaminato della campagna ferrarese ed il fiume Po di Rimaro, le strutture sono state ricostruite in legno e con materiali ecocompatibili. Inoltre, è stato creato un campo fotovoltaico e sono state adottate soluzioni impiantistiche che permettono consumi energetici estremamente ridotti. È stata creata un’area residenziale ambientalmente sostenibile ed energeticamente molto efficiente. Il complesso è stato progettato dallo studio Rizoma Architetture di Bologna.

Il ritorno al legno per le costruzioni

cohousingNell’ottica dell’ecosostenibilità e della sicurezza e sulla base delle caratteristiche del Cohousing, anche in Italia sta ritornando nel mondo delle costruzioni il legno. In alcune zone dell’Emilia Romagna colpite dal sisma del maggio 2012, si sta tornando all’utilizzo del legno nelle strutture portanti. Questo materiale naturale sta dimostrando nuovamente le sue ottime caratteristiche costruttive utilizzato nelle strutture portanti: infatti, ha tempi di costruzione estremamente rapidi (dalle 4 alle 8 settimane), le costruzioni in legno sono più leggere rispetto al cemento ed all’acciaio e, grazie alla sua “morbidezza”, “duttilità” ed elasticità, attutisce ed assorbe egregiamente le scosse sismiche. Poi, con l’utilizzo di soluzioni tecnologiche avanzate e materiali e strutture adibite al risparmio energetico (come i pannelli solari), gli edifici garantiscono grande efficienza energetica, estrema sicurezza, notevoli risparmi e totale ecosostenibilità.

Il Cohousing sembra una soluzione davvero efficace ma la sua diffusione in qualità di modello vincente dipende solo dalla quantità di uomini che hanno abbandonato la brama dei beni terreni.

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