Clima: Regno Unito e Irlanda dichiarano emergenza climatica

Primi casi di Paesi che esprimono uno stato d’emergenza climatica. E per l’Italia si distingue un piccolo comune nel cosentino.

Durante le Conferenze Mondiali sul Clima tenutesi negli ultimi anni, sempre più insistentemente si è parlato di riscaldamento globale, cambiamenti climatici e scioglimento dei ghiacciai.

Comprendere che i cambiamenti atmosferici stanno prendendo dei risvolti drammaticamente incisivi è diventata prerogativa degli Stati, al punto che diverse iniziative governative sono state perseguite per provare a limare e rallentare tale vortice negativo. Tuttavia mai prima d’ora si era arrivati a parlare – senza troppi giri di parole – di emergenza climatica.
Prima d’ora, appunto.

Emergenza climatica: Regno Unito

Il primo Paese, in ordine di tempo, a dichiarare in Parlamento lo stato di emergenza climatica è stato il Regno Unito.
Lo scorso primo maggio – sulla spinta delle tante proteste e manifestazioni locali e confortati da dati scientifici e ambientali presentati dall’ONU – lo Stato della Regina Elisabetta ha approvato senza opposizione di nessuna frangia politica la crisi climatica. È stato presentato un piano che auspica di eliminare le emissioni di CO2 entro il 2050, non con un impegno formale (in quanto non legittimamente previsto), ma il consenso generale prevede comunque una seria partecipazione sociale.

LEGGI ANCHE: Greta Thunberg: racconto di un viaggio italiano di Fridays For Future Roma

Emergenza climatica: Irlanda

A stretto giro di posta è arrivata la notizia del secondo Paese a livello mondiale che ha riconosciuto nei cambiamenti atmosferici e nelle grandi emissioni di anidride carbonica una conclamata emergenza climatica.
Si tratta proprio dei “vicini di casa” del Regno Unito, l’Irlanda.
Anche in questo caso l’emendamento proposto in Parlamento ha raccolto un totale benestare. C’è la consapevolezza di dover essere realmente attivi e operativi nell’affrontare il riscaldamento globale e la salvaguardia della biodiversità, e al tempo stesso il lucido realismo che non sarà un’operazione semplice se non si trova una sinergia tra le parti in causa e la volontà di investire nelle rinnovabili, dando al tempo stesso un taglio netto alla produzione di rifiuti.

LEGGI ANCHE: Corea un piano contro l’inquinamento atmosferico

Emergenza climatica: in Italia

I casi del Regno Unito e dell’Irlanda sono quelli mediaticamente più rilevanti in quanto è coinvolta una nazione intera.
A dire il vero nel mondo non ne mancano di esempi che abbiano precedentemente parlato di emergenza climatica; tuttavia, il range si restringe a degli exempla più circoscritti.
Dal Canada all’Australia, abbracciando il Nord Europa, sono diversi i comuni che si stanno muovendo ed impegnando in prima persona per porre rimedio a questa situazione che – nonostante i molteplici sforzi – in certi casi appare irrimediabile.
Per l’Italia – dove la questione non sembra catturare più di tanto l’attenzione dei politici – si distingue il comune calabrese di Acri, in provincia di Cosenza.
Il sindaco e la giunta comunale hanno da subito preso a cuore la situazione ambientale: i Fridays For Future e le altre manifestazioni a tema sono stati organizzati e sostenuti con grande serietà.
Dar voce a queste piccole realtà diventa un dovere morale, per la bontà operativa e la necessaria elevazione a modello virtuoso nei confronti del resto del Paese.

 

 

Articoli correlati