Cinque Vele Legambiente, la Puglia c’è. Di nuovo

Cinque Vele Legambiente a Polignano, Monopoli, Fasano, Ostuni, Carovigno, Melendugno ed Otranto per premiare l’impegno ad un turismo più sostenibile

Le Cinque Vele di Legambiente e Touring Club continuano a sventolare in Puglia. Anche quest’anno la regione è stata premiata da 5 vele in due comprensori che comprendono le province di Bari, Brindisi e Lecce.

Le Vele vengono assegnate  alle località che meglio delle altre riescono a leggere le esigenze dei turisti, sviluppando offerte che valorizzino in maniera eccellente il territorio e che puntino ad una vasta scelta di opportunità in ambito di turismo ecosostenibile.

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Le cinque Vele 2018

Le cinque Vele Legambiente sono state assegnate alla Sardegna, alla Sicilia, alla Puglia, alla Campania, alla Toscana, alla Liguria ed alla Basilicata. In classifica generale, al quinto posto c’è la costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari (che comprende Polignano a Mare, Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno), mentre al dodicesimo posto c’è l’Alto Salento Adriatico (con Melendugno ed Otranto).

Le motivazioni delle Cinque Vele in Puglia

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Località Porto Rosso a Monopoli

Ciò che da maggior valore alle Vele è la motivazione per la quale sono state assegnate. In essa è racchiusa la storia dei luoghi che va salvaguardata. Per quanto riguarda la Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari, si tratta di un patrimonio storico, culturale e paesaggistico all’interno della Piana degli Olivi Monumentali che si estende dalla collina al mare, inserito di recente all’interno dell’Albo Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici da parte del Mipaaf. Un paesaggio unico nel suo genere, che comprende splendidi borghi dalla calce bianca, elementi storici di pregio tra cui la via Traiana e Francigena del Sud, simboli di antichità con aree archeologiche di pregio, masserie storiche fortificate e ben due parchi naturali, cioè l’Area Marina Protetta di Torre Guaceto e il Parco Naturale Regionale Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo.

Le amministrazioni di questo comprensorio hanno puntato su mobilità dolce, gestione sostenibile dei rifiuti e del ciclo di tutela delle acque. Degno di nota il sistema di affinamento di Fasano-Lago Forcatella dove le acque reflue vengono riutilizzate in agricoltura. Inoltre, dallo scorso luglio 2017 è stata attivata anche la prima fontana di acqua potabile dai reflui, nell’ambito della sperimentazione «potabilizzazione acque reflue» con finalità zootecniche.

Per quanto riguarda l’Alto Salento Adriatico, a contraddistinguere i Comuni di Otranto e Melendugno che rientrano in questo comprensorio una politica di tutela ed educazione ambientale tesa al recupero dei beni paesaggistici e culturali presenti sul territorio, grandi attrattori turistici. Notevole l’impegno per la definizione dell’Area Marina Protetta, strumento fondamentale per la tutela della biodiversità.

Le Vele ed il mare

Ma le Vele ci sono perché c’è il mare. In questo senso sono fondamentali i dati relativi alla balneazione.

Le acque italiane e quelle pugliesi sono pulite. A dirlo sono i dati raccolti periodicamente dall’Arpa e dall’Agenzia Europea dell’Ambiente. L’85% dei siti balneari monitorati in Europa lo scorso anno ha rispettato le norme imposte dalla Commissione Europea in materia di qualità delle acque. C’è stata, però, una leggera flessione sia tra chi ha ottenuto i requisiti eccellenti e sia tra chi quelli sufficienti. Questa flessione, comunque, è stata condizionata delle pesanti piogge estive che hanno interessato molti Paesi Europei.

C’è da dire che negli ultimi 40 anni la qualità delle acque di balneazione è notevolmente migliorata grazie alle normative ed alle politiche di depurazione delle acque reflue. Per l’Italia, l’89,9% di dei siti monitorati ha acque eccellenti, mentre 79 siti, pari all’1,4%, hanno acque di scarsa qualità. La Puglia, nell’ultimo bollettino dell’Arpa, ha registrato livelli di inquinamento dell’acqua pari a zero lungo quasi tutto il litorale; e nei pochissimi posti dove il valore non è zero, il dato è praticamente trascurabile.

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Insomma, tutti questi dati dimostrano ancora una volta che il turismo è cambiato. Il turista cerca la qualità non solo dei servizi ad personam, ma anche e soprattutto la qualità dell’ambiente. Le strutture ecosostenibili che offrono modelli nuovi di accoglienza sono le più ricercate ed apprezzate, ma l’indiscussa qualità dell’acqua e dell’aria hanno sempre il sopravvento su tutto.

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