Cesare Veronico: «Vi racconto il Parco dell’Alta Murgia»

Appena scaduto il suo mandato da presidente del Parco Nazionale dell’alta Murgia, Cesare Veronico fa per Ambient&Ambienti un bilancio del suo incarico tra soddisfazioni e rimpianti

«In pratica come avere a che fare con un bambino di otto anni, considerato che era nato, ovvero istituito, nel 2004. Così immaginavo essere il Parco dell’Alta Murgia quando nel 2012 ho accettato l’incarico presidenziale: un pupo».
Il 28 aprile è scaduto il mandato da Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e Cesare Veronico accetta di raccontare, fuori dai discorsi “istituzionali”, la sua esperienza.

Una visibilità conquistata
parco alta murgia
Durante il mandato d Veronico sono state attuate delle convenzioni con aziende agrozootecniche del Parco dell’Alta Murgia

«Avendo una creatura giovane tra le mani, mi sono “adoperato” per avvicinarla con la dovuta attenzione – continua – Ho provato prima di tutto a lavorare per scontare il gap della riconoscibilità, perché prendesse connotazione e carattere». Veronico è un fiume in piena, mette il cuore nelle parole e si sente. «Non so quanto bene possa aver fatto, ma sicuramente ho riversato sul tavolo tutto quello che conoscevo, volevo conoscere, volevo far conoscere per la promozione del parco, per dargli visibilità, riconoscibilità, rispetto».

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Qualcosa, più di qualcosa, è accaduto: nel 2013 il Parco ha conseguito la Carta Europea per il Turismo Sostenibile, nel 2016 l’Oscar per l’Ecoturismo. Fino a qualche anno fa, risultati impensabili. «Ho avuto la possibilità, per la prima volta, di dare concretezza ai miei ideali di ambientalista. E ho trovato le persone giuste per camminare assieme nella stessa direzione». Per arrivare all’Oscar, però, non bastano i paesaggi mozzafiato, ma bisogna creare le infrastrutture per muoversi dentro. E muoversi con il dovuto rispetto. «Abbiamo redatto lo Statuto dell’Ente Parco nonché approvato e fatto entrare in vigore il Piano per il Parco, il primo in Italia compatibile con il PPTR e in linea con le disposizioni del Ministero dei Beni Culturali».

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Qualcosa di più per il Parco dell’Alta Murgia?

Per Cesare Veronico, questi sono alcuni dei motivi di orgoglio. A questo punto gli chiediamo se ha dei rimpianti.
«Quando abbiamo deciso di intraprendere ogni strada possibile per la costruzione di un’identità territoriale, per la valorizzazione della vocazione agricola, abbiamo messo un atto una serie di azioni che hanno contribuito a creare una rete con le istituzioni, le aziende e le associazioni. – racconta – Questo ha significato, per esempio, fare delle convenzioni con le aziende agrozootecniche, sostenendone l’economia. Ha significato creare partnership che ponessero l’Uomo al centro del Parco, vedi l’idea del Festival della Ruralità.
Ecco, se ho un rimpianto è non aver concluso questo percorso, non avere avuto il tempo di creare tutti legami personali, girando cioè personalmente azienda per azienda». E nonostante, se c’è una cosa che gli si riconosce, è proprio l’aver recuperato il rapporto tra le persone e il Parco.

Lavorare per il Parco

Il mandato presidenziale si è concluso il 14 marzo 2017, è stato esteso in prorogatio per legge fino al 28 aprile 2017. Attualmente l’incarico presidenziale è retto dal Vice Presidente dell’Ente Parco a norma di Statuto.
E ora, cosa consiglia a chi prenderà il suo posto?
«Di lavorare. Per il Parco e per la Murgia delle persone che la vivono ogni giorno. Averne volontà e costanza. Tutto il resto andrà da sé».

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