A Cellino San Marco, nel brindisino, è in programma la realizzazione di impianti a biomassa che, secondo il Movimento 5 Stelle, determinerebbero un impatto ambientale preoccupante.
Nelle particelle catastali ove è prevista la realizzazione degli impianti, infatti, risultano essere presenti uliveti e vigneti con un notevole pregio agricolo e paesaggistico. Tuttavia, con due distinti provvedimenti dirigenziali del gennaio 2014, è stata disposta l’autorizzazione per le emissioni in atmosfera riguardanti proprio l’esercizio delle centrali di produzione di energia elettrica da alimentare a biomasse.
Ha dichiarato la senatrice salentina Daniela Donno: «Questi impianti sorgerebbero in un contesto già compromesso. Nelle aree circostanti, sono numerosi gli insediamenti produttivi, i quali, da soli, causano forti disagi ed una considerevole concentrazione di emissioni dannose in atmosfera, determinando un effetto cumulativo non di poco conto».
I pentastellati hanno presentato un’interrogazione indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Salute. «È importante capire la sussistenza di un’effettiva conformità dell’iter procedimentale, tecnico e autorizzativo delle centrali in questione al dettato normativo e regolamentare in materia, anche alla luce di un’effettiva valutazione di opportunità e fattibilità delle opere in parola», spiega ancora la senatrice Donno.
Lo scorso luglio, il comitato Respiriamo Liberi di Cellino San Marco ha presentato, all’attenzione del sindaco in carica, una petizione popolare proprio per evitare la realizzazione di questi impianti a biomassa. La petizione, secondo i senatori Cinque Stelle, è rimasta inascoltata e che non ha prodotto atti o risposte da parte dell’Amministrazione.