Centrale nucleare ucraina, Greenpeace: situazione molto preoccupante

guerra ucraina

La minaccia atomica è senza precedenti, data la presenza nel Paese di 4 centrali atomiche che forniscono metà dell’elettricità ucraina

 

La centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, è in queste ore al centro delle cronache a causa dei combattimenti tra gli invasori russi e i combattenti ucraini che si sono svolti nelle sue vicinanze. Una situazione che ha destato la preoccupazione anche dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), che ha sollecitato la Russia a “mettere fine alle azioni” in prossimità dei siti nucleari.  La minaccia atomica è senza precedenti, data la presenza nel Paese di 4 centrali atomiche che forniscono metà dell’elettricità ucraina attraverso  15 reattori nucleari commerciali, inclusa la centrale di Zaporizhzhia, che ospita 6 dei 15 reattori nucleari operativi nel paese.

Siti nucleari danneggiati

Dall’inizio della guerra in Ucraina, Greenpeace International ha seguito da vicino le possibili conseguenze per gli impianti nucleari presenti nel Paese. In queste ore, l’organizzazione ambientalista ha pubblicato un’analisi tecnica sui rischi relativi allo stato di sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina e degli impianti di conservazione o smaltimento rifiuti. Secondo questo rapporto, nello scenario peggiore, in caso di bombardamento accidentale o di un attacco deliberato, le conseguenze potrebbero essere molto gravi, con impatti su vasta scala peggiori del disastro nucleare di Fukushima nel 2011. A questo si aggiunge il bombardamento da parte di missili russi di un impianto si smaltimento rifiuti radioattivi a Kiev, fortunatamente senza conseguenze Non si segnalano infatti danni all’edificio o rilascio di materiale radioattivo. Anche un trasformatore elettrico in un impianto di smaltimento simile vicino alla città nord-orientale di Kharkiv è stato danneggiato, anche senza alcuna segnalazione di un rilascio radioattivo. Tali strutture in genere contengono sorgenti radioattive in disuso e altri rifiuti di bassa attività provenienti da ospedali e industrie, possono quindi essere pericolosi se danneggiati.

Greenpeace: cessare la guerra

A causa della vulnerabilità delle centrali nucleari, della loro dipendenza da un complesso sistema di supporto e del tempo necessario per portare la centrale a un livello di sicurezza passivo, l’unico modo per ridurre i rischi in modo sostanziale è fermare immediatamente la guerra.

«Per la prima volta nella storia si combatte una guerra in un Paese che ospita diversi reattori nucleari e migliaia di tonnellate di combustibile esausto altamente radioattivo. Il conflitto nel sud dell’Ucraina intorno all’impianto atomico di Zaporizhzhia potrebbe causare un grave incidente. Finché questa guerra continuerà, la minaccia militare agli impianti nucleari ucraini resterà elevata. Questa è un’ulteriore ragione, tra le tante, per chiedere di porre subito fine alle ostilità», dichiara Jan Vande Putte, della campagna nucleare di Greenpeace Belgio, co-autore dell’analisi del rischio.

 

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