Acqua su Marte: un’altra vita è ancora possibile?

Marte conserva sotto una spessa coltre di ghiaccio nel Polo Sud un bacino di circa 20 chilometri di acqua salata, profondo indicativamente qualche metro.

Marte pianeta rossoMarte conserva l’acqua allo stato liquido. Una scoperta incredibile, tanto attesa, tanto sperata ma anche abbastanza “scontata”. Il pianeta rosso, che tecnicamente è all’asciutto da un’era non ben identificata, in realtà, conserva l’acqua allo stato solido nelle calotte polari. Questi ghiacciai sono composti soprattutto da anidride carbonica, solo una piccola parte è acqua dolce.

In questi giorni si è diffusa la notizia che il radar italiano MARSIS della sonda MARS EXPRESS ha accertato la presenza di acqua salata nel sottosuolo. La notizia è stata pubblicata sulla rivista Science, il 26 luglio.

Marte ed il lago salato

Possiamo dire che la scoperta è tutta italiana. L’equipe che sta seguendo il progetto è composta da 22 ricercatori coordinati dal prof. Roberto Orosei, ricercatore INAF a Bologna (Istituto di Radioastronomia) e co-investigator dell’esperimento MARSIS. Il gruppo ha analizzato con attenzione i dati raccolti in questi anni. Così hanno scoperto che a circa 1,5 chilometri di profondità nel pressi del Polo Sud, c’è un lago del diametro di circa 20 chilometri, con una profondità che varia da pochi centimetri a qualche metro. Il lago non è ghiacciato perché salato. Contiene sali di magnesio, calcio e sodio che, insieme alla forte pressione esercitata dal ghiacciaio sovrastante, permettono all’acqua di rimanere allo stato liquido, nonostante la temperatura sia di 68°C sotto lo zero.

Marte è vivo?

Marte pianeta rossoLe sostanze presenti nell’acqua e la sua permanenza alla stato liquido fanno presupporre l’esistenza di esseri viventi, anche se microscopici. Inoltre, non si esclude la presenza di altri laghi sotterranei. Da oltre 30 anni si parla di acqua su Marte. In una delle sue ere passate, il pianeta rosso era costellato di fiumi, laghi e mari e di un’atmosfera. I segni di tale elemento sono evidenti sulla crosta marziana, in quanto hanno lasciato solchi e grandi bacini nel terreno, scoperti ed analizzati nel corso delle missioni che si sono succedute in questi anni. Secondo la NASA, l’acqua contenuta nei ghiacciai, se si sciogliesse, potrebbe ricoprire l’intero pianeta da uno strato di acqua profondo 11 metri. L’acqua è l’elemento alla base della vita, quindi se c’era acqua c’era la vita.

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Il Futuro di Marte

Le missioni su Marte intendono raccogliere dati per capire l’evoluzione del pianeta e comprenderne i meccanismi climatici che hanno portato alla desertificazione. La ricerca dell’acqua e di forme di vita è finalizzata ad installare nei prossimi anni un avamposto di ricerca che permetta di conoscere meglio lo sviluppo del sistema solare, l’evoluzione dell’Universo ed il futuro della Terra. La presenza di acqua, in qualunque forma, permetterebbe la vita sulla superficie marziana.

Marte è una nostra scoperta

Alla ricerca, che in un primo momento era stata “snobbata” dagli americani perché basata su rilevazioni ritenute poco attendibili, hanno collaborato l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), le Università Roma Tre, La Sapienza e Gabriele d’Annunzio (Pescara) ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Con questa scoperta si apre una nuova pagina nel grande libro dell’astronomia, in cui l’Italia è protagonista assoluta. Un nuovo approccio allo studio dei dati raccolti in tutti questi anni permetterà all’uomo di conoscere meglio le stelle e trovare nuovi sistemi più evoluti che permetteranno i viaggi spaziali e la colonizzazione di altri mondi.

E se dovessimo scoprire lo scheletro di Barbagli? Vorrà dire che i fascisti sono stati davvero su Marte…

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