Edificato secondo tecniche orientali, legate agli Hammam arabi, Castel del Monte fu un vero centro di cura del corpo. Uso del vapore, acqua corrente e variazioni di temperatura degli ambienti con tecniche di origine romana, il maniero, nell’insieme, sembra concepito e realizzato come una macchina di ingegneria idraulica, in grado di soddisfare le necessità dell’Imperatore.
Forte di cinque cisterne pensili, di cui due a piano terra, cinque grandi camini, le superfici interne ed esterne del castello sono state progettate per raccogliere e veicolare le acque meteoriche. A questa conclusione sono giunti due ricercatori del Politecnico di Bari, la cui tesi ha raccolto l’interesse della comunità scientifica anche di altre scienze e anche qualche critica.
Costruito attorno al 1240 per volere dell’Imperatore, Federico II di Svevia, Castel del Monte, dall’inconfondibile forma ottagonale, unica rispetto ad altri castelli medioevali, al suo interno vi avrebbero lavorato medici e alchimisti intenti a salvaguardare la salute e il benessere dell’Imperatore durante gli ultimi anni di vita.
Castel del Monte uno dei monumenti più conosciuti e studiati al mondo, ha prodotto almeno cinquecento ricerche in tutto il mondo, nessuna delle quali, però è riuscita a svelare e a convincere fino in fondo i perché di quel castello così “diverso”.
Dal 2009, anche il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari conduce studi sul monumento grazie a un approccio e una lettura nuova, legata all’architettura e alla stereotomia.
I due ricercatori, Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro, nel 2011, tramite lettura, misurazioni e osservazioni giungono alla conclusione che Castel del Monte è stato pensato come tempio per la cura e riabilitazione del corpo, progettato cioè come padiglione dove esercitare le arti mediche e farmaceutiche a diretto servizio e utilizzo dell’Imperatore.
I risultati cui sono giunti i due ricercatori hanno indotto il Dipartimento delle Scienze dell’Ingegneria ed Architettura (Dicar) del Poliba a promuovere un convegno multidisciplinare di confronto e aggiornamento degli studi sul monumento nazionale patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. La “Prima Giornata di Studi interdisciplinare su Castel del Monte” è stata fissata per il 18 e 19 giugno prossimi
L’evento si pone come momento di confronto multidisciplinare al quale sono stati invitati a conferire i maggiori esperti nazionali ed internazionali afferenti a diversi settori scientifici, che abbiano affrontato studi sul monumento Federiciano e sul contesto storico culturale a cui appartiene.
In questo primo incontro, che si terrà presso l’Aula Magna “Domus Sapentiae” del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e Architettura (campus universitario) sono stati invitati relatori selezionati in base ai curricula ed alle alte competenze scientifiche conseguite nelle diverse tematiche oggetto delle sessioni in cui è strutturato il convegno.
Il programma. Ore 9:30. Saluti ufficiali ed introduzione, Prof. Claudio D’Amato Guerrieri, Direttore DICAR Poliba e Retevitruvio; Prof. Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari; Prof. Antonio Castorani, Presidente Fondazione Casse di Risparmio di Puglia; Prof. Nicola Costantino, Amministratore unico Acquedotto Pugliese s.p.a.; Prof. Giorgio Rocco, Direttore Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, Politecnico di Bari; Prof. Amerigo Restucci, Rettore IUAV; Avv. Nicola Giorgino, Sindaco di Andria.