Capannori, progetto cohousing

Il progetto di cohousing a Castelvecchio di Compito, frazione di Capannori (Lucca)

«Un nuovo modo di abitare in coresidenza, un luogo dove ciascuno dei residenti ha una propria abitazione e dove, attraverso la condivisione di spazi comuni, attrezzature e risorse, si valorizza la cooperazione tra gli individui e si riduce l’impatto ambientale delle abitazioni». La definizione – tratta dal sito sportelloecoequo.it – è quella del cohousing, e su tale concetto si fonda l’interessantissimo progetto di Castelvecchio di Compito, una frazione di Capannori. Capannori è un comune in provincia di Lucca che conta circa quarantacinque mila abitanti, ma non è la prima volta che si distingue per progetti a sfondo ambientale. 

Alloggi a ridotto impianto energetico – L’ultimo in ordine di tempo è la costruzione di un edificio con sei alloggi voluta dal Comune e da Erp(“Pianificazione delle Risorse d’Impresa”) e finanziata interamente dalla Regione Toscana, per un valore complessivo di un milione e 133 mila euro.

Un esempio di cohousing nel quartiere Vauban a Friburgo (Germania)

Per ridurre gli spazi, l’edificio sorgerà e si amplierà in senso verticale, su due piani – dove ci saranno le abitazioni private – e con un seminterrato che ospiterà uno spazio pubblico comprendente la lavanderia, la stanza per gli ospiti, una dispensa, un salone polivalente e un bagno. Non può mancare anche un occhio di riguardo alla scelta dei materiali di costruzione, naturalmente ecosostenibili: fatta eccezione per le fondamenta, in cemento armato, le pareti saranno realizzate in legno e rivestite da una fibra di canapa; strategica anche la scelta degli spazi interni, favorendo l’ingresso della luce solare nelle stanze di maggior frequentazione durante la giornata (ad esempio il soggiorno) e tenendo più “all’oscuro” le stanze riservate ai servizi. I tetti poi – com’è prevedibile in un palazzo pensato a risparmio energetico – ospiteranno un impianto per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, rendendolo quanto più possibile autosufficiente, ed un altro per la raccolta ed il riutilizzo delle acque piovane.

Per il vicesindaco di Capannori Luca Menesini (nella foto) gli alloggi di Castelvecchio saranno un punto di riferimento per la socializzazione di piccoli gruppi di persone

Alloggi a forte impatto sociale – Ma non è solo la questione ambientale che ha attirato su di sé gli occhi degli esperti del settore; vi è anche una forte componente sociale e solidale alla base. Come ricorda Luca Menesini,  vicesindaco di Capannori, «gli alloggi di Castelvecchio di Compito non saranno solo una risposta alla crescente richiesta abitativa da parte dei cittadini, ma anche un punto di riferimento per la socializzazione di piccoli gruppi di persone, imparando a condividere e a usare sapientemente gli spazi a disposizione»: condivisione di spazi – quelli interni, come il seminterrato, e quelli esterni, vale a dire un’area con i giochi per bambini, una zona per il barbecue, un giardino, un orto e le serre invernali – che si traduce in una nuova visione del vivere e dell’abitare, un “nuovo stile dell’abitare”. Le famiglie che potranno abitarci saranno scelte attraverso un bando che sarà pubblicato sul sito del Comune di Capannori. Saranno privilegiate nella selezione le famiglie con determinate caratteristiche economiche e sociali. La tempistica non sarà immediata, i lavori sono previsti per l’inizio del 2014 e avranno una durata di circa 8 mesi.

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