A vedere le immagini non sembrano neppure forni crematori o meglio tempi crematori, giusto per fare i distinguo da quelli nazisti. E continuando la ricerca si scopre che alcuni, molto colorati e poco funerei, sono dotati anche di una caffetteria… sapete, per offrire qualcosa agli amici mentre ci inceneriscono il caro estinto. Ma una volta conclusa la ricerca le domande restano: a cosa serve un forno crematorio a Campobasso? A chi serve? E brucerà solo i cadaveri? E i cittadini lo vogliono? A tutte queste domande l’amministrazione comunale campobassana ha tentato di dare una risposta convocando una seduta monotematica del Consiglio. Invitati a partecipare tutti i cittadini della zona interessata, cioè San Giovanni dei Gelsi, visto che il tempio-forno crematorio sarà ubicato (almeno nelle intenzioni) all’interno del Cimitero.
Cremazione in Molise, un flop? – Dire che il dibattito si è subito “infiammato” sarebbe facile ironia, ma così è stato. L’amministrazione guidata da Antonio Battista vuole costruire un forno crematorio, il costo dell’opera che sarà realizzata dalla Saie srl, si aggira intorno al milione di euro. Due giunte hanno detto sì al progetto, la precedente, quella di Di Bartolomeo e l’attuale. Il muro con gli ambientalisti, e i rappresentanti delle opposizioni in consiglio si è alzato immediatamente. Il loro no è arrivato alle orecchie del sindaco Battista forte e chiaro perchè su tre punti si insiste: quanto inquina, a cosa serve, e a chi serve, visto che – come ha ribadito il consigliere Pilone – nel 2012 su 590mila richieste di sepoltura solo 90 mila hanno scelto la cremazione. E si parla di un dato nazionale. Un invito a fermarsi, a riflettere, a non sfregiare il Molise, anche perchè non esiste una legge regionale sull’argomento, è arrivato da più parti, ma si sa che quando esiste una vacatio legis si può fare tutto.
Non solo defunti – Il forno crematorio, da quanto è scaturito, non lo vuole nessuno. O quasi. Non lo vogliono i residenti di San Giovanni dei Gelsi, non lo vogliono i consiglieri di opposizione, non lo vogliono gli ambientalisti e i comitati civici per il pericolo che costituisce per l’ambiente. Esistono paure e paure fondate, che il forno possa inquinare pesantemente. Infatti nella relazione tecnica annessa al progetto preliminare, nel capitolo requisti d’uso – così come hanno ribadito i consiglieri di opposizione – si legge espressamente che l’impianto oltre alla normale cremazione delle salme, avrà la capacità di bruciare anche apparecchi elettromedicali e casse di zinco, specificando inoltre che la cremazione delle casse di zinco, tranquillamente sostenibile (dice sempre l’azienda), risulta decisamente nociva e potrebbe essere “evitata in caso di spostamento delle salme in casse prive di zinco”.
Intanto le opposizioni… – I quattro consiglieri non si sono detti contrari a priori all’installazione di un forno crematorio, si sono detti assolutamente contrari però alla possibilità di incenerimento di apparecchiature elettromedicali e materiali tossici e anzi hanno dato mandato al sindaco e alla giunta di prevedere nel bando lo stanziamento a carico dell’impresa di una quota di ammortamento annuo per la bonifica del sito. Nessun compromesso invece per i comitati civici. Per loro ha parlato Emilio Izzo, il quale ha ravvisato anche il pericolo di infiltrazioni malavitose nell’affare. Non hanno convinto gli interventi dell’assessore ai lavori Pubblici, Pietro Maio che ha fatto la cronistoria della cremazione e tantomeno quello del sindaco Battista, il quale ha informato il pubblico presente che il cimitero è saturo e che inquina molto di più l’inumazione. Dopo ore di dibattito, se il Consiglio doveva dare risposte ad un tema così attuale, ha mancato clamorosamente il bersaglio. Dopo un’accesa discussione si è deciso praticamente di non decidere. Il bando non è sospeso, ma sul forno crematorio ci saranno ulteriori verifiche, quello che la gente vuole è che il tempio crematorio bruci solo cadaveri. Niente di più. Ed è un argomento che francamente non può stare in piedi. E soprattutto non giustificherebbe la spesa di un milione di euro. L’argomento forno-tempio crematorio sicuramente riserverà altre sorprese.