Permane il divieto all’impiego di shopper in plastica. Inutile dunque il ricorso al Tar da parte di alcune ditte produttrici di sacchetti in polietilene. Il divieto, entrato in vigore dal primo gennaio di quest’anno, obbliga negozi e grande distribuzione a sostituire i vecchi sacchetti in plastica con quelli in materiali biodegradabili oppure a tornare alla vecchia sporta. L’Unionplast, che rappresenta i produttori dei sacchetti ora fuorilegge, si era rivolta al Tribunale amministrativo del Lazio per chiedere la sospensione del provvedimento varato dal ministero dell’Ambiente. Ma i giudici della III sezione ter del Tar hanno respinto la richiesta.
«La decisione del Tar del Lazio sugli shopper conferma anche sotto il profilo giuridico la legittimità della scelta del Governo – ha commentato il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo – una scelta che é stata ben recepita e accettata dall’opinione pubblica italiana che ha mostrato una forte sensibilità ambientale e la disponibilità a modificare le proprie abitudini per migliorare il bilancio ecologico del nostro paese. Un segnale positivo, quindi, che rafforza il nostro impegno per superare, d’intesa con la UE, anche le questioni tecnico-giuridiche sulla compatibilità del provvedimento con la normativa europea».