Bonifica dei siti inquinati, il Senato ascolta SIGEA

Il 22 novembre il presidente della  Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), Antonello Fiore, presenta il volume “Bonifica dei siti inquinati”.

La proposta: “In questo settore si devono risanare gli errori del passato, gestire con oculatezza e vigilanza il presente e progettare il futuro in sicurezza”.

Oggi in Senato la Società Italiana di Geologia Ambientale SIGEA presenta il volume Bonifica dei siti inquinati. Il volume rappresenta la messa a punto di una pluriennale esperienza di SIGEA in un settore tanto delicato, frutto dell’emanazione del Decreto Ministeriale 471/99 (poi abrogato) che regolava “criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati” e che si è concretizzato da vent’anni a questa parte con un corso curato proprio da SIGEA dedicato a questo tema; quello della bonifica dei siti inquinati è tra l’altro un ambito in costante evoluzione e che sempre più si lega ad altre discipline a vocazione  ambientalista, come l’ingegneria naturalistica.

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Bonifica dei siti inquinati

Il Ministro Costa alla presentazione del volume

Bonifica dei siti inquinati, supplemento della rivista Geologia dell’Ambiente liberamente disponibile online , contiene 42 contributi scientifici presentati da 140 autori tra i massimi esperti nazionali nel settore. Il volume presentato oggi al Senato (Sala ISMA, Piazza Capranica 72, ore 120,00) aprirà un convegno sul tema alla presenza di Sergio Costa Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Vilma Moronese Presidente della Commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Vadalà Gen.B.CC Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive sul territorio nazionale, Alessandro Bratti Direttore Generale ISPRA e di Antonello Fiore Presidente Sigea.

Presentiamo l’intervento che il presidente di SIGEA Antonello Fiore pronuncia oggi alla presenza del Ministro Costa.

“Un patrimonio vulnerabile”

«Sig. Ministro, Signore Senatrici, Signori Senatori, Signore e Signori intervenuti, vi porgo saluti in nome della Società Italiana di Geologia Ambientale, ben trovati.

Ringrazio il Senatore Ruggiero Quarto per aver permesso l’organizzazione di questo evento di presentazione della monografia Sigea dedicata a una delle più subdole emergenze ambientali del nostro Paese: la contaminazione dei suoli e delle acque e la loro bonifica.

Ci ritroviamo Ministro Costa, a poco più di un anno dalla presentazione del volume curato dalla Sigea sul rischio sismico. Dopo quella presentazione in Senato abbiamo organizzato eventi di disseminazione sui temi della prevenzione del rischio sismico e della vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio e storico culturale in quasi tutte le regioni d’Italia, la prossima sarà domani 23 novembre, data del terremoto dell’Irpinia, a Matera – Capitale europea della cultura 2019.

Anche questo volume, dopo la presentazione di oggi, dopo questa presentazione alle istituzioni, stiamo organizzando altri eventi in diverse città italiane a partire dal 9 dicembre presso la sede dell’ISPRA, che ringrazio per il costante sostegno. Con questo volume, con questi temi andremo a Milano, Napoli, Bari e Gela. Il nostro modello di associazione, lo spirito associativo che ci ispira e ci accomuna – la condivisione dei saperi, il confronto multidisciplinare, l’ascolto degli esperti, la crescita culturale e tecnico-scientifica collettiva – ci porta a organizzare eventi in più luoghi, questo per facilitare la partecipazione e il coinvolgimento.

Come Sigea, coinvolgendo gli esperti del settore e svolgendo un ruolo di raccordo tra l’accademia, gli enti pubblici, i professionisti e la società civile, ci stiamo occupando di diversi rischi, sismico, vulcanico, climatico – abbiamo da poco istituito un’area tematica dedicata al rischio climatico – geoidrologico, il 29 novembre qui a Roma presso il CNR abbiamo organizzato un evento nazionale; anche il rischio ambientale di cui parliamo oggi ha per noi un valore strategico per la qualità della vita e salubrità dell’ambiente che la ospita.

“Una spregiudicata gestione dei rifiuti”

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“Il tema della bonifica dei siti inquinati e della bonifica delle aree industriali dismesse negli ultimi anni ha fatto registrare un sostanziale cambiamento”

In questo settore si devono risanare gli errori del passato, gestire con oculatezza e vigilanza il presente e progettare il futuro in sicurezza. Tra gli argomenti trattati, molteplici esempi possono essere applicati alla complessa situazione del territorio italiano, dove le maggiori passività ambientali non sono soltanto relative ai Siti di Interesse Nazionale (SIN), caratterizzati da un passato industriale spesso non sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, ma anche in relazione a tutte quelle zone dove negli anni si è perpetrata una spregiudicata gestione dei rifiuti, situazioni alle quali il Ministero dell’Ambiente sta prestando la massima attenzione.

La cultura di tutela dell’ambiente attuale è molto lontana dai disposti del DPR 10 settembre 1982, n. 915, dove all’art. 9 timidamente si disponeva il divieto di abbandono dei rifiuti indicando “E’ vietato l’abbandono, lo scarico o il deposito incontrollato dei rifiuti in aree pubbliche e private soggette a uso pubblico” e all’art. 12 si prevedeva la possibilità di procedere con ordinanze contingibili e urgenti “qualora sia richiesto da eccezionali e urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell’ambiente, il Presidente della giunta regionale ovvero il sindaco, nell’ambito delle rispettive competenze, può ordinare ricorso temporaneo a speciali forme di smaltimento di rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti, informandone tempestivamente il Ministro della sanità”.

Una necessaria “cultura delle bonifiche”

Il tema della bonifica dei siti inquinati e della bonifica delle aree industriali dismesse negli ultimi anni ha fatto registrare un sostanziale cambiamento sia con riferimento al quadro normativo sia allo sviluppo di una necessaria “cultura delle bonifiche” e sia a una progressiva sostituzione delle tecnologie “aspecialistiche” con tecniche “specialistiche” e in molti casi innovative.

Del resto anche il mutato quadro economico in negativo e l’esperienza maturata negli ultimi 20 anni hanno funzionato come catalizzatori per un generale aggiornamento degli approcci sia alla caratterizzazione che alla bonifica dei suoli e delle acque contaminati.

In questo contesto Sigea ha lavorato per il volume monografico “Bonifica dei siti inquinati”, supplemento della nostra rivista Geologia dell’Ambiente e liberamente scaricabile dal nostro sito web, che si inquadra all’interno di un percorso formativo e disseminazione dei temi trattati, avviato dalla Sigea nel 1997 e consolidatosi negli anni dopo l’emanazione del DM 471/99.

“Con Bonifica dei siti inquinati un quadro delle problematiche più attuali in Italia”

Il volume curato da Daniele Baldi con la partecipazione di Silvia Paparella e Marco Giangrasso, che ringrazio per l’impegno e la dedizione dedicata a questo volume, contiene 42 contributi scientifici presentati da 140 autori tra i massimi esperti nazionali nel settore. Gli autori dei contributi scientifici provengono dall’accademia, dal mondo della consulenza, dagli Enti di ricerca e di controllo, riuscendo a coprire una ricca moltitudine di competenze tecnico-scientifiche essendo il tema trattato caratterizzato dalla multi disciplinarietà dei contenuti e dalla necessità di competenze altamente professionali e aggiornate.

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Con questo volume si è cercato di descrivere un quadro esplicativo delle problematiche più attuali nel nostro Paese nel settore delle bonifiche dei siti inquinati quali l’applicazione delle tecnologie specialistiche di bonifica in situ (riduzione chimica, ossidazione chimica, impiego di nano-particelle, biotecnologie), le problematiche connesse alla presenza e bonifica dell’amianto, la determinazione dei valori di fondo naturali alla messa in sicurezza dei siti minerari.

E’ evidente che solo partendo dalla conoscenza delle attività svolte nei siti e dalla definizione del contesto geologico, geochimico e idrogeologico, ovvero delle specificità geologiche del territorio interessato dalle attività di caratterizzazione e bonifica, e analizzando la presenza dei contaminanti nella matrice solida e liquida si può ottenere una definizione delle criticità esistenti. Solo attraverso una corretta mappatura si possono ricerca soluzioni innovative, e possibilmente a basso costo, per risanare e bonificare terreni e acque sotterranee, ovviamente senza tralasciare le best practice per la corretta gestione dei rifiuti e dei siti di conferimento al fine di non ritrovarsi tra qualche anno a dover nuovamente intervenire per risanare queste aree.

“Rifiuti abbandonati nelle strade di campagna sconfitta per tutti”

antonello fiore
Il presidente della Società Italiana di geologia Ambientale, Antonello Fiore

Durante le mie passeggiate all’alba, al piacere di vivere il risveglio della campagna si associa l’angoscia della cronica carenza del senso civico che ci accomuna. C’è differenza tra “io” che abbandono i rifiuti e “io” che non li raccolgo?

Allora credo che dobbiamo abbattere il “familismo amorale” che ci spinge a cooperare e agire solo in vista di un proprio tornaconto; che ci porta a massimizzare i comportamenti solo se c’è un interesse personale o della famiglia, maltrattando i beni comuni, nel presupposto che tutti gli altri agiscono nella stessa maniera.

I rifiuti abbandonati e non raccolti nelle strade di campagna sono una sconfitta per tutti, amministratori, proprietari dei fondi, avventori e anche per gli stessi “scarica rifiuti”. A che servono le scarpe nuove se hai le calze bucate? Bisogna liberare le strade di campagna dai rifiuti per cancellare la sensazione di abbandono e trascuratezza, bisogna sensibilizzare i proprietari dei fondi a vigilare, bisogna incentivare la frequentazione del territorio extraurbano, bisogna vigilare, bisogna sanzionare con severità gli ” scarica rifiuti” (multe, sospensione delle licenze, dazio, ecc), bisogna pubblicizzare le sanzioni inflitte.

“Educazione all’ambiente a partire dai più piccoli”

Il problema è anche culturale e si deve affrontare a partire da un’attenta educazione all’ambiente a partire dai più piccoli.

Noi da tempo proponiamo l’inserimento di lezioni di “Educazione alla prevenzione civica e ambientale” da attivare sin dalle scuole dell’infanzia in modo che i nostri piccoli figli possano crescere con una consapevolezza: l’ambiente con le sue componenti ospita la vita e ogni alterazione di queste componenti non può che avere effetti negativi sulla vita stessa.

In conclusione, ritornando al volume, questo s’inquadra all’interno di un “work in progress” che ha come finalità non solo la divulgazione e la formazione tecnico/scientifica degli addetti ai lavori ma anche l’opportunità di creare spazi di confronto e di riflessione per tutti coloro impegnati nel mondo della ricerca e coinvolti nei procedimenti tecnici e amministrativi associati al grande e complesso tema della caratterizzazione e bonifica dei siti contaminati.

Siamo convinti che le sfide più importanti si potranno vincere solo se ci sarà un’efficace condivisione delle idee e dei contenuti e un serio confronto sulle problematiche, sicuramente molteplici e complesse nel contesto dei siti inquinati. In questo senso, la preparazione di un volume monografico, con contributi importanti provenienti dal mondo della ricerca, dal Sistema degli Enti di Controllo e dal panorama della consulenza specialistica dei grandi gruppi, sia nazionali sia internazionali, è sicuramente un valido vettore di aggiornamento e confronto.»

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