
Tutti pronti a stilare la “lista dei desideri” e a riempire il carrello virtuale. Il Black Friday si avvicina e dalle vetrine dei negozi ai banner sui siti web, è un continuo succedersi di offerte imperdibili.
Ma sono realmente vantaggiose e convenienti e, soprattutto, che impatto hanno non solo sulle nostre tasche ma per l’ambiente? E’ possibile fare shopping approfittando degli sconti in modo consapevole e tutelando la natura?
Tra over-produzione, grandi movimentazioni e trasporti poco sostenibili, il Black Friday è sicuramente una giornata nera per il pianeta: nel 2020 uno studio condotto nel Regno Unito ha rivelato come, solo in Gran Bretagna, le consegne del Black Friday abbiano prodotto ben 429.000 tonnellate di CO2.
Come scrive Altreconomie, citando l’analisi di Transport&Environment,“Quest’anno verranno consumate nella sola settimana della ricorrenza commerciale 1,2 milioni di tonnellate di CO2 a causa dei camion inquinanti utilizzati per trasportare le merci tra punti vendita, senza contare l’ultimo miglio ai clienti. Come 3.500 voli andata e ritorno tra Parigi e New York”.
24 ore (o anche di più) di sconti imperdibili

Un po’ come Halloween, è un’importazione commerciale degli ultimi anni e ha uno scopo bene preciso: far schizzare le vendite.
Il Black Friday è una ricorrenza di origine americana che si svolge il venerdì successivo al Giorno del ringraziamento, il Thanksgiving day, e fu ideato dai grandi magazzini Macy’s nel 1924 per dare ufficialmente il via allo shopping natalizio.
Nacque come vera e propria campagna di marketing in spirito consumistico: la catena di distribuzione organizzò a New York una parata e lanciò una tendenza che solo attorno agli anni ’80 ha cominciato a diffondersi prima nel continente americano e nel Regno Unito e poi, progressivamente, in Europa e in Asia fino al Giappone. I negozianti di tutto il mondo oggi puntano sul potenziale di vendite di questa data come sugli sconti di fine stagione o sulle compere natalizie e hanno ufficialmente inserito l’appuntamento nel calendario commerciale.
Il Venerdì nero (25 novembre) è poi seguito dal “cyber monday” (lunedì 28 novembre) per dare tempo ai ritardatari di non perdere le occasioni online ma poco alla volta …è diventato il Black Friday e diventato un Black Weekend, poi una Black week, una settimana di affari, e in alcuni casi è tutto il mese di novembre che si trasforma nel lungo periodo di occasioni in cui le attività commerciali mettono in vetrina – reale oppure online – promozioni introvabili nel restante periodo dell’anno.
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Niente sconti per l’ambiente
I costi delle nostre attività sono soprattutto per il nostro pianeta, come ribadito in questi giorni durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022 (COP27). Secondo le stime di Ogyre, una semplice T-shirt può pesare sull’ambiente per 2168 litri di acqua (l’equivalente di quello che una persona beve in circa 2 anni e mezzo); un jeans 5.196 litri di acqua (più di 200 docce da 5 minuti); uno smartphone addirittura 13 tonnellate di acqua, oltre a 57 kg di CO2.
Nel 2021, il Black Friday ha generato una spesa di circa 1,8 miliardi di euro, immettendo in un solo giorno nell’atmosfera oltre 429mila tonnellate di CO2.
Considerando che tra Black Friday, Cyber Monday e corsa anticipata ai regali di Natale si stima che 4 italiani su 5 saranno coinvolti nello shopping, è evidente che l’impatto ambientale è una cosa seria.
Il caro-bollette influenza gli acquisti

Le parole “stufa elettrica” e “basso consumo” sono state cercate 430.560 nell’ultimo anno. Secondo lo studio di AvantGrade.com, il caro bollette sta condizionando sensibilmente le scelte d’acquisto in vista del Black Friday. Le ricerche effettuate su Google mostrano come gli acquirenti stiano cercando un rimedio puntando su “nuove classi energetiche elettrodomestici” (+90%) e “bonus elettrodomestici” (+60%).
I trend Google degli ultimi 30 giorni analizzati dalla società di web analytics evidenziano un considerevole picco di ricerche su “elettrodomestici che consumano di più” (+450%) e “consumi elettrodomestici” (+400%). Dati che diventano interessanti indicatori di quanto gli italiani siano interessati ad acquistare nuovi elettrodomestici per il Black Friday.
In totale le ricerche su Google che comprendono le parole “Black Friday” più il nome di un elettrodomestico sono state quasi 2 milioni nell’ultimo anno, più precisamente 1.880.520. Le ricerche più frequenti sono state quelle che contengono le parole “asciugatrice” e “black friday” e sono 62.880 nell’ultimo anno. Al secondo posto le ricerche che contengono le parole “lavatrice” e “black friday” che registrano un volume di 44.160 ricerche negli ultimi 12 mesi. Infine al terzo posto le ricerche che contengono le parole “friggitrice ad aria” e “black friday”, che raggiungono quota 30.720.
L’idea degli acquisti sostenibili: dal green al blue friday
Acquistare consapevolmente, scegliendo oggetti a basso impatto ambientale o che veicolino messaggi ambientalisti, è l’idea commerciale che si sta facendo strada.
Tre esempi lo dimostrano:
- Il Fai – Fondo Ambiente Italiano in partnership con la startup Vaia, nata come reazione imprenditoriale alla tempesta che nel 2018 ha messo in ginocchio le Dolomiti, ha lanciato una campagna per l’acquisto sostenibile. Ogni 2 prodotti acquistati sul sito vaiawood.eu consegnerà 2 biglietti FAI per entrare gratuitamente in uno dei 54 Beni aperti al pubblico, su tutto il territorio nazionale. Dal canto suo, la società che si dedica al design del legno, pianta un albero per ogni Cube venduto: con il supporto della sua community, ad oggi ha già messo a dimora quasi 70mila alberi sulle Dolomiti. Non solo: con il suo amplificatore visivo per smartphone che sfrutta la tecnologia antica di 200 anni della lente di Fresnel, finanzia lo studio dei ghiacciai (con l’Università Ca’ Foscari) e missioni di clean-up alpino (con Summit foundation) e di recupero dei teli geotessili (con Glac-Up).
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- Altro esempio arriva dalla startup italiana Ogyre che ha creato la prima piattaforma digitale per il “fishing for litter”, che permette di contribuire alla salvaguardia degli oceani: ogni prodotto acquistato sulla piattaforma permette di supportare una flotta di 81 pescherecci impegnati nel recupero dei rifiuti dal mare in Italia, Brasile e Indonesia. Il meccanismo è: nessuno sconto a incentivare i consumi, ma, al contrario, la possibilità di contribuire in prima persona per l’ambiente, attraverso scelte (di consumo e non) più consapevoli. E se quello dei rifiuti marini è uno dei più grandi problemi ambientali, con 11 milioni di tonnellate di rifiuti che finiscono ogni anno in mare, sulla piattaforma di Ogyre è possibile scegliere di dare un contributo per ripulire gli oceani, “pescando” di fatto chili di rifiuti, attraverso l’acquisto di prodotti oppure intervenendo direttamente a sostegno dei pescatori.
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Ma cos’è il Fishing for Litter? “In Italia la raccolta dei rifiuti avviene durante le normale attività di pesca: coinvolgiamo i pescherecci per farci aiutare a riportare a terra i rifiuti raccolti dalle reti, per una media di 60 kg al mese per ciascuna barca. In Brasile e Indonesia – raccontano Antonio Augeri e Andrea Faldella, co-fondatori della startup – l’impatto è ancora più alto: qui, due giorni alla settimana, 2 pescatori per ogni barca escono al solo scopo di raccogliere i rifiuti dal mare. I rifiuti vengono riportati a terra per essere correttamente smaltiti e, dove possibile, reimmessi nel circuito della rigenerazione, per dar loro nuova vita le persone possono contribuire alla nostra missione attraverso la nostra piattaforma, acquistando prodotti realizzati con i “marine litter” rigenerati, oppure finanziando direttamente la nostra flotta di pescatori”.
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Terza iniziativa arriva da Eco Store, azienda italiana leader nella vendita di toner e cartucce Re-use per la stampa, che ha scelto di aderire al Green Friday per sostenere la campagna #nousaegetta promossa da Marevivo e dire basta al consumo di plastica usa e getta nel mare. In questo caso l’idea è di ricaricare una cartuccia per stampanti anziché comprarne una nuova. Una scelta che in 20 anni, ha consentito il risparmio di 283 tonnellate di plastica grazie alla rigenerazione di circa 11,7 milioni di cartucce.
- Secondo le stime di Marevivo, 300 milioni di tonnellate di plastica vengono prodotte annualmente nel mondo e di queste, oltre 8 milioni finiscono riversate negli oceani.
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Acquisti orientati al green: usato, pianificato e di stagione
Altre aziende puntano sull’invito a “scegliere di acquistare in modo sostenibile”. Linee guida, decaloghi, consigli per l’acquisto diventano gli strumenti privilegiati per incidere sulle abitudine di consumo in chiave green. Due esempi:
- Subito, piattaforma leader in Italia per vendere e comprare in modo sostenibile, nel mese di novembre ha lanciato The Green Side, un progetto che promuove suggerimenti per scegliere di acquistare in modo sostenibile.

Per passare al “lato verde” degli acquisti, la app Too Good To Go contro lo spreco alimentare, suggerisce come leggere al meglio le etichette per acquistare consapevolmente e allungare la vita di prodotti ancora ottimi oppure si può imparare a leggere il packaging, grazie a Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, che propone poche e semplici regole per utilizzare, riutilizzare e differenziare al meglio gli imballaggi in carta e cartone con cui i prodotti acquistati arrivano sani e salvi nelle nostre mani, e che, attraverso il riciclo tornano a nuova vita in un perfetto esempio di economia circolare.
Altra strategia è la second hand: acquistare usato perchè, si allunga la vita di un bene e si evitano i costi ambientali della sua dismissione in discarica; allo stesso tempo si evita la produzione del corrispettivo nuovo, con risparmio di materie prime e emissioni di CO2. Solo su Subito, nel 2021, grazie a 24 milioni di compravendite è stata evitata l’emissione di 5,6 milioni di tonnellate di CO2, che corrispondono all’azzeramento dell’impronta ambientale di 770mila italiani e a questo si aggiunge il risparmio anche di materie prime: 2,2 milioni di tonnellate di acciaio, 202mila tonnellate di alluminio, 319mila tonnellate di plastica.
- Cortilia, la spesa online smart, locale e sostenibile, per incentivare un consumo consapevole e responsabile punta sui consigli per dare spazio alle realtà d’eccellenza guidate dal grande impegno verso pratiche produttive orientate al basso impatto ambientale: dalla tutela della biodiversità, alle iniziative sociali, fino alla scelta del biologico e delle formule, in prodotti non alimentari, con ingredienti biodegradabili e naturali. Ecco, in estrema sintesi, le 5 regole che puntano sul cambiamento di abitudini:
- Spesa pianificata per sfuggire agli acquisti impulsivi, ridurre al minimo gli sprechi e assicurarsi una dieta sana e completa. Il Meal Prep è un metodo che permette di pianificare in anticipo i pasti della settimana in maniera equilibrata e organizzata.
- Comprare (dal) vicino e rispettare la biodiversità dei territori.
- Mangiare frutta e verdura di stagione, dove mangiare ‘sano’ è anche sostenere un’agricoltura basata sulla fertilità del terreno, sull’uso di coltivazioni a rotazione o delle policolture.
- Non buttare ma.. creatività: quante volte capita di gettare nel cestino alimenti avanzati e di pensare “che peccato”? Questa potrebbe essere l’occasione giusta per reinventare quanto sarebbe uno scarto e dargli nuova vita grazie a ricette creative.
- Non solo cibo: il nostro impatto passa per la casa. Dalle saponette alla cosmetica fino agli shampoo, passando per gli sgrassatori naturali e i sacchetti per gli alimenti: le alternative sono tante, così come le aziende che si battono per fornire prodotti ecosostenibili e ugualmente efficaci.
Boicottaggio: stop alle vendite

- Ultrasoundtech boicotta il Black Friday con l’iniziativa Blackout: l’azienda lombarda, punto di riferimento per la vendita di repellenti per insetti e infestanti che funzionano con tecnologia a ultrasuoni, chiuderà il proprio e-commerce nella settimana dal 21 al 28 novembre per opporsi alle logiche del consumismo sfrenato e puntare i riflettori sull’impatto ambientale del Black Friday: “Fare più acquisti significa, per le aziende, dare uno sprint alla produzione, con diverse conseguenze: un incremento dello sfruttamento delle risorse minerali e idriche; ore di lavoro in più per milioni di persone – spesso a fronte di stipendi da fame, come accade per esempio per le grandi catene di moda low cost – enormi quantità di plastica da utilizzare per gli imballaggi e un vertiginoso aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera a causa delle spedizioni”. Con l’iniziativa Blackout, come già accaduto nel 2021, l’azienda ha colmato la percentuale dei prodotti venduti in offerta, destinando i fondi all’ONG Sea Shepherd.
- Video interviste per documentare il lavoro minuzioso di di 20 sub-fornitori di dimensioni micro e piccole collocati nel raggio di 70 km dall’azienda. Una filiera cortissima di artigiani che lavorano in tessiture, confezioni, lavanderie e stirerie per produrre capi di abbigliamento con l’avanzo di filati pregiati, rigenerati ed ecologici. E’ lo speciale Black friday dell’imprenditrice marchigiana Gaia Segattini: “In un giorno dedicato allo shopping sfrenato abbiamo deciso di chiudere il nostro shop online. Crediamo che uno degli atti più radicali che si possa fare sia quello di acquistare capi di qualità e duraturi, prendendocene cura il più a lungo possibile”.